
Nell’ambito di Bookcity Milano 2025
sabato 15 novembre 2025 – ore 15.00
Spazio SEICENTRO – Via Savona 99 – MILANO
“La vita in un battito d’ali e poi?”
presentazione del libro di poesie di ROBERTO VERACINI
dal titolo “Ma d’ogni cosa resta un poco”
(La Vita Felice)
In dialogo con l’autore: Massimo Daviddi e Diana Battaggia
scheda volume: https://www.lavitafelice.it/scheda-libro/roberto-veracini/ma-dogni-cosa-resta-un-poco-9788893468725-618953.html
Questo libro dà conto di un doppio smarrimento: quello del senso della società umana, del mondo in cui ci troviamo a vivere e della Storia e quello più strettamente individuale del senso della propria vita. Lo si può vedere come un lungo e sofferto cammino di elaborazione in vista di un superamento e di ricerca di una possibile risposta.
Roberto Veracini dice che si tratta del suo libro “più intimo e più politico”. In effetti in esso coesistono, o meglio quasi vi si contrappongono, un aspetto intimistico che ripercorre la vita dell’Autore, partendo dalle figure dei genitori e risalendo attraverso l’infanzia, il ragazzino che è stato, e poi attraverso l’adolescenza su su fino al fiorire della giovinezza, alla sua ricchezza di fermenti, di speranze, di gioiose aspettative e succhi e germogli, e un aspetto in senso lato “politico” che diventa grido di dolore e di denuncia.
In questo cammino, il poeta dunque, al di là dell’omologazione e dell’appiattimento, dello straniamento che oggi soffocandoci sembra voler annientare tutti quei valori che sono tuttavia tuttora profondamente radicati nel profondo della nostra umanità, cerca di recuperare una qualità si spera indistruttibile della Persona tentando una ricostruzione del Senso a partire dalle radici.
E dando così voce a un bisogno, oggi, di tutti noi.
dalla prefazione di Donatella Bisutti
La raccolta per la sua struttura, le sei sezioni, la cura quasi didascalica dei titoli delle liriche e delle dediche, ricorda una galleria espositiva, un album della memoria, un tenero cammino sulle fertili erbe del ricordo, anzi dei ricordi luminosi. Una strada solo apparentemente lineare, un lungo colloquio con le Ombre che implica un inabissamento nella storia della sua sensibilità di poeta, nel suo vivere sempre con passione. Il denominatore comune di tutto il cammino è comunque l’amore, la vicinanza, la volontà di raffinarsi e di esercitare il mistero della comprensione e della compassione, la convinzione che, appunto, di «ogni cosa resti un poco» e che ogni vita è sempre il risultato degli incontri, intellettuali, personali, collettivi, che fanno di noi quello che siamo riusciti a diventare.
Una raccolta questa che io definirei transfigurativa, ricca di improvvise manifestazioni epifaniche.
Confesso che le brevi strofe della raccolta, composte da piccoli versi “solitari” che proiettano ombre che sembrano tremare nella brevità invernale del crepuscolo, così eleganti e levigate, mi hanno fatto pensare a un mosaico di occasioni emotive, a echi lunghissimi che parlano di una umanità solo apparentemente umiliata perché dotata di una tenace, indomita volontà di resistere, di difendere la nostra unicità di creature che non si addormentano proprio per non “generare mostri”.
dalla postfazione di Daniele Luti
Se d’ogni cosa resta un poco
Sarà stato un sogno? Soltanto un sogno? Tutto questo rumore intorno, questo agitarsi e morire, le emozioni di un attimo, le brevi rivelazioni dell’anima, i volti, gli sguardi, la luce dentro, le cose apparse e perdute… Soltanto un sogno, dunque? Se d’ogni cosa resta un poco, che resterà di questa corsa negli anni, la vita in un battito d’ali, un soffio nel tempo, così, un sospiro nell’universo e poi più niente? Oppure
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Roberto Veracini è nato a Volterra, dove vive.
Ha pubblicato sei raccolte di poesie:
La ragazza in bianco (1985);
Stazioni, attese (1990);
Epifanie dell’angelo (2001), tradotta in francese da Bernard Vanel nel 2006 con il titolo Epiphanies de l’ange;
Da un altro mondo (2011);
Via de’ laberinti (2016);
Esercizi di distanza (2021)
e una guida poetica di Volterra, insieme al pittore Stefano Tonelli, Come una guida dell’anima (1992).
Nel 2010 è stato inserito nell’antologia francese Les Poètes de la Meditérranée.
Nel 2016, insieme a S. Guichard, F. Parrini e B. Vanel, ha pubblicato in Francia Figurines.
Ha partecipato a numerose letture pubbliche di poesia e collaborato con musicisti e artisti in varie manifestazioni nazionali e internazionali.
Nel 1993 è stato uno dei fondatori della rivista fiorentina «Pioggia obliqua».
Nel 1999 è stato uno dei promotori del Premio letterario “Ultima frontiera” (dedicato a Carlo Cassola).

