31 1 19 Spina di rosa – Poeticoncerto & happening

31 gennaio 2019ore 20.30 Aperitivo

ore 21.00 Primo appuntamento della rassegna curata da

Nicoletta Bernardi

SPINA DI ROSA – Poeticoncerto & Happening

in cui una cantantutrice, gli scrittori, un’attrice, i musicisti e il pubblico si fondono e confondono creando uno spettacolo di intense suggestioni;

ospite la scrittrice Elena Mearini con il libro Felice all’infinito.

 

Nicoletta Bernardi, voce
Federica Toti, voce narrante
Lele Lomoro, chitarra
Gianni Consiglio, basso
Giosuè Consiglio, batteria
Il pubblico, frammenti e racconti

Contributo € 8.00 – Prenotazioni a info@lacasadelleartiste.it


 

Nicoletta Bernardi cantautrice e musicoterapista, nutrition coach HL

Elena Mearini, scrittrice

Home

Il chi sono e cosa faccio sta nelle parole che scrivo, nelle immagini che scelgo per raccontare e stringere la mano di chi legge.
Posso anticiparvi la mia passione per la bellezza più fragile, quella timida che stenta a mostrarsi, quella che va scovata dietro le porte e se vuoi trovarla devi impegnarti a cercarla.
Di solito, è il tipo di bellezza che non delude mai.
Ecco, potrei definirmi una ricercatrice ostinata del bello da retrobottega.
Quello esposto in vetrina mi convince poco.
Diciamo che non m’innamora.
E io amo innamorarmi, non riesco proprio a farne a meno.
Va così.


Felice all’infinito (Perrone ed.)

Felice è un ragazzino diverso dagli altri, più leggero del normale, sia nel corpo che nella testa. Magrissimo e con un modo di pensare assai bizzarro, diventa facile bersaglio per i bulli della scuola che lo chiamano l’Alieno, togliendogli il diritto di essere un normale ragazzino che, come tutti, gioca, sogna, sbaglia e si corregge, cade e si rialza. Innamorato del cielo e delle stelle, affascinato dai disegni che gli astri creano nello spazio, Felice parla e si confida con la stella polare, come se fosse una seconda madre capace di comprenderlo nel profondo, al di là di ogni giudizio e pregiudizio. La sua è una quotidianità un poco magica e molto solitaria, condivisa in parte dalla madre, donna fragile nell’anima e nei nervi, e dalla nonna Lea, vivace anziana appassionata di cucina, colei che cura ogni tipo di male con il buono di torte e merende varie. La passione culinaria della nonna riuscirà a contagiare Felice, facendo nascere in lui un incondizionato amore per i fornelli. In poco tempo, la gente attorno scoprirà quale incredibile talento da cuoco si nasconda nel suo cuore e nelle sue mani. Felice comincia allora ad impegnarsi per quella che considera una vera missione da supereroe: cucinare piatti speciali, capaci di rendere gli umani più buoni, meno cattivi nei confronti dei diversi, meno ostili agli Alieni. La sua impresa verrà accolta e dopo riconosciuta, il suo talento premiato con un invito inatteso.

sadri

27 1 19 Giorno della Memoria: docufilm e concerto

In occasione della Giornata della Memoria – 27 gennaio 2019

ore 18.00

La comunità ebraica in Italia e l’avvento del fascismo.

Docufilm da un’idea di Elena Bedei e André Waksman, in collaborazione con Erika Bastogi.

Ingresso libero.

 

ore 19.00

Dall’orrore alla speranza. Viaggio musicale tra cultura ebraica e poetica femminile

con Sabina Macculi (soprano) e Kleva Metolli (pianoforte).

Ingresso libero.

Leggi articolo di MilanoSud gennaio 2019

01_misud_genn2019 estratto


Docufilm

UN DOCUMENTARIO SULLA COMUNITA’EBRAICA IN ITALIA E L’AVVENTO DEL FASCISMO

 Dopo la realizzazione del film “Il tempo di una tregua”, sulla vicenda degli ebrei di St. Martin de Vesubie nel 1943, realizzato con la casa di produzione Vision International di Parigi, abbiamo lavorato a un altro progetto di documentario sulla comunità ebraica italiana e l’avvento del fascismo.

A tal fine sono state realizzate diverse interviste a testimoni, molto anziani, che hanno raccontato la loro personale esperienza rispetto alla promulgazione delle leggi razziali e in seguito agli anni della guerra prima e dopo l’armistizio. Grazie a loro siamo riusciti anche a raccogliere materiale fotografico, documenti e filmati di famiglia. Gran parte del lavoro è stato fatto grazie alla collaborazione della comunità ebraica di Pisa e Livorno.

L’idea del film nasce dalla constatazione che, nonostante la dittatura fascista fosse iniziata nel ‘22, fino a metà degli anni ‘30 i livelli di antisemitismo in Italia erano bassi e il giudizio di molte famiglie ebraiche nei confronti di Mussolini non era sempre negativo. Per questo, quando nel ‘38 Mussolini promulgò le leggi razziali, in pochi avevano previsto il nuovo drammatico corso.

Cosa non era stato percepito come pericolo o minaccia nel fascismo?

L’ipotesi più accreditata tra gli storici contemporanei è che dopo la metà degli anni ‘30 il regime fascista, la cui ideologia si fonda sulla necessità di un nemico da combattere e sulla logica di esclusione, dove il “noi” esiste solo in contrapposizione all’altro (più debole), aveva assolutamente bisogno di trovare un nuovo capro espiatorio debole, interno al paese e non associabile all’apparato militare, per rinforzare il potere.

Ricordiamoci infatti che negli anni ‘20 l’opposizione del sindacato e dei partiti politici democratici era stata azzerata, e che negli anni ‘30 l’avventura coloniale e l’aiuto fornito nella guerra di Spagna al regime franchista si erano rivelati fallimentari e non avevano prodotto i risultati sperati.

In quel contesto, il regime nazista, che già dal suo insediamento al governo nel ‘33 aveva cominciato a varare dei provvedimenti razziali, divenne un modello da perseguire ossessivamente.

E le leggi razziali italiane del luglio ‘38 (che hanno addirittura preceduto di qualche mese la famosa “notte dei cristalli e dei pogrom” in Germania, Austria e Cecoslovacchia e l’alleanza del ‘39 tra Italia e Germania), non furono “all’acqua di rose” perché portarono alla morte migliaia di ebrei e provocarono sofferenze indicibili, paura, terrore e miseria.

Oggi in un’Europa in crisi di valori e di identità a livello sociale e politico, sta crescendo la tentazione di trovare nelle minoranze la colpa ideale delle nostre difficoltà.

Ma la storia ci ha insegnato che un razzismo selettivo alimenta solo odio sotto forma di un’opposizione identitaria, come se il valore di una comunità non possa essere assicurato che dal rifiuto dell’altra.

Comprendere l’antisemitismo, e in particolare quello adottato dall’ideologia fascista, è comprendere quanto, una volta sdoganata, l’intolleranza non conosca limiti.

Con le testimonianze filmate di chi ha vissuto in prima persona questi avvenimenti cruciali e dolorosi e dei loro ricordi ancora vivi, speriamo di fornire a tutti, ma soprattutto alle giovani generazioni che non avranno più testimonianze dirette, un ulteriore strumento di riflessione sul concetto di identità e razzismo.

 

Elena Bedei (documentarista)

https://vimeo.com/user11042223/videos

Sono autore e regista di documentari, a carattere antropologico, sociale e storico, con uno sguardo particolare per l’ Africa, dove ho svolto anche il ruolo di formatrice in tecniche di ripresa e montaggio in progetti finanziati dalla comunità europea. Ho prodotto per diverse fondazioni, quali ‘Terres des Hommes’, e per la ‘Cooperazione Italiana’ documentari per campagne di sensibilizzazione sul territorio. Dopo diversi anni di collaborazione con la RAI come autrice e videogiornalista , ho fondato nel 2000 la mia casa di produzione – EBLAB filmstudio – per la realizzazione di documentari d’autore.
L’attenzione per la ‘condizione umana’ (nel senso di evoluzione storica, sociale e politica) vuole essere la chiave di narrazione del mio lavoro, partendo sempre da avvenimenti o situazioni specifiche e memorie personali per indagare il senso della realtà odierna.

Un po’ di filmografia :
“Ololaha, I nomadi in Somalia” – doc. 1974 – Somalia
“Maputo, una città che rinasce” – doc. 1976 – Mozambico
“A braccia incrociate” – doc. 1975 – Italia
“Ah Elisa” – corto 1984 – Italia
“I bambini degli altri” – 5 corti 1985 – Italia
“Emmaus” – doc. 1995 – Italia/Francia
“Ritratti d’artista ” – 2000 Italia
“Tedgré” – 5 doc. 2001 – Burkina Faso
“La guerra di Claudio” – doc. 2002 – Italia
“Domani la libertà” – nel centro minorile di Laye – Burkina Faso
“Zoumana la star” e “Bebé a risque” – mini fiction – Costa d’Avorio
“Awoule Yolobété – istruzioni per nascere “ – doc. Costa d’Avorio – 2005
“Caleb’s dream – il sogno di diventare presidente “ – doc. Kenya – 2006-07
“Guardavalle, un territorio da scoprire” – doc. 70’ – 2008 – Italia
“1943- I giorni di una tregua” – doc. 52’ – 2009 – Francia/Italia
“La saison des droits” – 5 mini fiction – 2010 – Mauritania
“I ragazzi di El Mina”- nel centro minorile di Nouakchott – 2011 – Mauritania
“Tholos, lo strano caso della tomba etrusca” – 2012 – Italia
“Chinquetti, città della sapienza” – 2013 Mauritania
“Turisti per Kaos” – 2014 Italia
“La comunità ebraica e l’avvento del fascismo” – in produzione (2015) – Italia/Francia
“Ololaha – Somalia 40 anni dopo “ – in produzione (2017) – Italia


Concerto per soprano e pianoforte

Forse non tutti sanno che grandi compositori americani quali K. WEIL,  E.W. KORNGOLD, G. GERSHWIN, L.BERNSTEIN  fossero di origine ebraica. I primi due, Weil tedesco e Kongold austriaco, naturalizzati statunitensi perché in fuga negli anni Trenta a causa delle loro patrie nazificate. Il primo era figlio di un CHAZAN.  In ebraico Cantore.

Gli Stati Uniti accolsero i nuovi figli. Essi poterono vivere, comporre, dirigere e morire liberi. La loro musica è permeata della cultura europea e della cultura ebraica.   Eseguire le loro composizioni in musica difende dall’oblio, ne conferma la Memoria.

Ed è ancora la musica che ha serbato Memoria della cospicua produzione poetica della poetessa lodigiana Ada Negri. Premio Nobel per la Letteratura nel 1926, Nel 1931 l’autrice fu insignita del Premio Mussolini per la carriera; erano gli anni in cui Benito Mussolini ancora utilizzava i rapporti nati nel suo periodo socialista. Il premio consacrò Ada Negri come intellettuale di regime, tanto che nel 1940 fu la prima donna membro dell’Accademia d’Italia.

ARTISTE

Sabina Macculi (soprano)

Nata ad Offenbach/m da genitori Salentini, soprano Belcantista, è cantante versatile che spazia dall’opera, all’operetta dalla musica Antica alla musica contemporanea, affermandosi anche come raffinata Liederista. Si è diplomata in Canto Lirico presso il Conservatorio “A. Casella” dell’Aquila e laureata in Musica Vocale da Camera presso il Conservatorio G.Verdi di Milano con il massimo dei voti, la lode e la menzione di merito. Si è perfezionata in musica antica, sacra e profana all’Accademia Chigiana di Siena col René Clemencic e in seguito con Jordi Savall per il repertorio antico francese, in musica da camera tedesca coi maestri Helmut Deutsch e Karl Peter Kammerlander e in musica da camera francese con Dalton Baldwin. Insignita del premio “Beniamino Gigli“è vincitrice di diversi concorsi tra cui quello Internazionale del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto, debuttando come Amina nella Sonnambula di Vincenzo Bellini. Molti sono i palcoscenici che l’hanno applaudita come protagonista. Tra essi: Accademia S. Cecilia Parco della Musica, Filarmonico della Scala, Auditorium Verdi di Milano, Auditorium Paganini di Parma, Dal Verme di Milano, Piccolo Teatro Studio di Milano, Regio di Torino, Opera di Roma, Sala Nervi di Roma, Bellini di Catania, Comunale de L’Aquila, Comunale di Salerno, Comunale di Firenze, Comunale di Bologna, Sferisterio di Macerata, Verdi di Trieste, Petruzzelli di Bari, Festival di Bellagio e Como, Festival Nuova Consonanza ; Festival di Villa Massimo Roma, Musica Verticale, Barattelli de L’Aquila, Mittelfest di Udine, Festival SpazioMusica, Festival Traiettorie Sonore, Festival Nuova Musica di Macerata, Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma, Cantiere di Montepulciano, Società del Quartetto, Società dei Concerti di Milano. Lima, Quito, Tbilisi, Kyoto, Abu Dhabi, Friburgo, Parigi, Monaco di Baviera, Sofia, Ha inciso e registrato per la DECCA, DENON, RAI-ERI, STRADIVARIUS, RCA, ARTS, MELOGRANO, SPLASC(H) records, ZYX records (Usa), RADIO VATICANA, RAI 3, RAI Radio1, RAI Radio3, BAYERISCHE RUNDFUNK, IRCAM di Parigi. Ha registrato trasmissioni per RAI 3, RAI Radio1, RAI Radio3, Piazza Verdi Radio 3 RAI INTERNATIONAL, BAYERISCHE RUNDFUNK di Monaco di Baviera, IRCAM CENTRE POMPIDOU di Parigi. E’ Docente di Dizione per Canto in lingua Tedesca presso in Conservatorio G. Verdi di MIlano

Kleva Metolli (pianista)

Nata a Elbasan, Albania.Inizia gli studi di pianoforte con Violeta Kapxhiu all’età di sei anni presso la scuola musicale artistica”Onufri” di Elbasan. All’età di diciassette anni consegue la maturità artistica e il diploma di pianoforte a pieni voti. Continua lo studio all’Accademia delle Belle Arti di Tirana con Mira Kruja per due anni e trasferitasi in Italia, consegue con successo un ulteriore diploma di pianoforte nella classe di Maestro Leonardo Leonardi presso il Conservatorio”Giuseppe Verdi” di Milano. Sì è diplomata a pieni voti e la lode in Musica Vocale da Camera, nella classe della Prof. Daniela Uccello e ha continuato il perfezionamento sul repertorio Liederistico presso la HochSchule di Monaco in Germania nella classe del maestro Helmut Deutsch. Ha conseguito il Biennio (Laurea di secondo livello) di Perfezione come pianista collaboratrice dei teatri laureandosi con: 110 con il Maestro U.Finazzi. Ha seguito come allieva effettiva i corsi di masterclass di A. Lonquich, B. Canino, L. Stix, G. Salvetti, L. Castellani, P. Badura-Skoda, E. Battaglia,H. Deutch,M .Cavazza, G. Neuhold, Th. Steinhofel, Karl-Peter Kammerlander. Ha partecipato in numerosi concorsi nazionali e internazionali e ha vinto il Primo premio al Concorso Nazionale di Camaiore, il Primo premio come Duo Liederistico al Concorso Rotary di Milano, il Secondo premio al Concorso Internazionale di Tortona, il Secondo premio al Concorso Pianistico “G. Rospigliosi” di Pistoia, il Secondo premio come gruppo da camera al concorso Rotary di Milano. E’ stata per diversi anni consecutivi la pianista ufficiale dell’Orchestra Filarmonica G. Verdi di Milano è ha suonato sotto la direzione dei grandi direttori quali: G. Kuhn, G. Rath, T. Ceccherini, V. Parisi, D. Rustioni, A. Ceccato. Ha collaborato per diverse produzioni con l’orchestra ”Haydn” di Bolzano e Trento in qualità di pianista dell’orchestra, collaborazione questa che continua in modo frequente e soddisfacente tuttora essendo chiamata come pianista accompagnatore nella maggior parte dei concorsi svolti presso questa prestigiosa orchestra.  Ha collaborato con la Fondazione Orchestra Sinfonica di Milano”Giuseppe Verdi”. Ha ottenuto per nove anni consecutivi la borsa di studio come “pianista collaboratore” delle classi di strumento ad arco e fiato del Conservatorio Giuseppe Verdi, Milano. Dall’anno accademico 2007 è stata selezionata come Pianista Collaboratore Ufficiale delle classi di strumento del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano e tuttora lavora come Pianista Collaboratore per le classi di canto dello stesso Conservatorio . Nell’anno 2002 ha partecipato al Festival Internazionale di Kyoto in Giappone rappresentando L’Italia con grande successo e soddisfazione dal pubblico. E’ stata pianista ufficiale del Concorso Internazionale di Canto “Renata Tebaldi” a San Marino collaborando nelle prime quattro le edizioni (2005) (2007) (2009) (2011) svolte. E’ stata pianista ufficiale delle prime due edizioni del Concorso Internazionale di Canto “Maria Malibran” a Milano. Nella sua vasta carriera solistica e cameristica ha tenuto concerti in vari paesi come: Italia, Albania, Repubblica di San Marino, Svizzera, Germania, Francia e Giappone.

sadri

26 1 19 Mostra Com’eri vestita? What Were You Wearing? (contro la violenza di genere)

 

26 genaio 2019 – ore 18.00

Inaugurazione dell’esposizione

Com’eri vestita? What Were You Wearing?

Survivor Art Installation.

Mostra itinerante contro gli stereotipi che colpevolizzano le vittime di stupri, a cura dell’Associazione Libere Sinergie (termina il 3 febbraio).

All’esterno, installazione di Con-tatto: una ‘panchina rossa’ oltre le barriere, la panchina tattile su cui sono state collocate delle scarpette percepibili al tatto e una scritta in braille: «LIBERA DI SORRIDERE».

con la partecipazione di:

Diana De Marchi – Presidente Commissione Pari Opportunità e Diritti Civili Comune di Milano

Filippo Del Corno – Assessore alla Cultura Comune di Milano

Ingresso libero.

 

“What Were You Wearing” è una mostra promossa dall’università del Kansas da un progetto di Jen Brockman e Mary Wyandt-Hiebert, esposta per la prima volta all’Università dell’Arkansas dal 31 marzo al 4 aprile 2013, ispirata al poema «What I was Wearing» di Mary Simmerling.
L’associazione Libere Sinergie replica l’iniziativa in Italia, contestualizzandola al nostro ambiente socio-culturale.
Questo è un progetto di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne che parte da una domanda posta ricorrentemente a chi subisce molestie o violenza sessuale: “Come eri vestita?”
Video RAI 3: https://videopress.com/v/sfR2YYHu

Scopo della mostra:
Come eri vestita? è una domanda che troppo spesso viene rivolta alle donne che hanno subito una violenza sessuale. La domanda, che sottende gravi stereotipi sessisti e pregiudizi, ha delle pesanti implicazioni e un impatto negativo sulla donna che ha subito violenza, poiché presuppone l’idea che la vittima avrebbe potuto evitare lo stupro se avesse indossato abiti meno succinti o meno sexy. Questa mostra ha lo scopo di smantellare questo pregiudizio. «Occorre suscitare delle reazioni all’interno dello spazio della mostra simili a quelle riportate inducendo le visitatrici a pensare “Caspita, ho questi indumenti appesi nel mio armadio” oppure “ero vestita così questa settimana” . In questa maniera si rendono evidenti gli stereotipi che inducono a pensare che eliminando alcuni indumenti dai nostri armadi o evitando di indossarli potremmo eliminare la violenza sessuale. Ovvero, rimuovere l’idea che l’eliminazione degli stupri possa avvenire semplicemente non indossando alcuni indumenti.»
-J. Brockman

Brockman aggiunge: “Non è l’abito che si ha indosso che causa una violenza sessuale, ma è una persona che causa il danno. Essere in grado di donare serenità alle vittime e suscitare maggiore consapevolezza nel pubblico e nella comunità sono le vere motivazioni del progetto”.

Intenti di Libere Sinergie
L’associazione Libere Sinergie intende replicare tale mostra all’interno del contesto metropolitano, con lo stesso intento dei promotori della mostra negli Stati Uniti, ossia:
• smontare gli stereotipi che colpevolizzano le vittime di stupri
•sensibilizzare la comunità in merito al tema, in una società ancora troppo intrisa di violenza e di abusi sessuali
Tale mostra ha quindi come obiettivi:
•un intervento indiretto di “cura” sulle vittime, che possono realizzare e prendere consapevolezza che la violenza sessuale non è stata causata dagli abiti che indossavano
•sviluppare una maggior conoscenza del fenomeno e degli stereotipi che lo giustificano

 

La mostra è dedicata a Jessica Valentina Faoro , giovane ragazza di 19 anni uccisa a coltellate dall’uomo che voleva abusare di lei e al quale si era ribellata.
Jessica, scelta per rappresentare tutte le donne vittime di violenze, abusi e femminicidi, nella speranza che questo ennesimo caso di cronaca porti alla mobilitazione delle istituzioni, delle associazioni e della cittadinanza.
Bisogna trovare risposte reali nella lotta contro la violenza di genere.

sadri

26 1 19 Mostra fotografica di Silvia Calderone (contro la violenza di genere)

26 gennaio 2019 – ore 18.00

TUTTE LE SPINE HANNO DEI FIORI – una storia di liberazione

esposizione fotografica di

Silvia Calderone

sul tema della violenza sulle donne, perchè parlarne è doloroso ma necessario, affinché un cambiamento culturale possa avvenire.

Una mostra che parla soprattutto di speranza, rinascita e trasformazione: il dolore non si cancella, ma un futuro diverso è possibile.

La mostra termina il 3 febbraio.

 

***

Silvia Calderone è bibliotecaria per vocazione (nella bellissima Chiesarossa vicino a piazza Abbiategrasso a Milano) e fotografa per passione.

I suoi progetti fotografici sono storie di ricerca e liberazione, come quello qui in mostra: “Tutte le spine hanno dei fiori”, che ha come tema la violenza nei confronti delle donne.

Silvia non ha però voluto concentrarsi sul fenomeno della violenza stessa, ma ha ritratto un movimento di uscita, di allontanamento e liberazione della donna. Una liberazione che è fisica ma, soprattutto, psicologica. Nei suoi scatti, così come nelle sue parole che introducono la mostra, testimonia un incoraggiamento per tutte le donne: è possibile ricominciare a vivere e ad amarsi.

sadri

25 1 19 Donne in Poesia 2019. Essere autrici/essere curatrici a cura di M.P. Quintavalla

 

25 gennaio 2019 – ore 18.00

Donne in poesia. Essere Autrici/Essere Curatrici.

Primo incontro della stagione 2019 a cura di

Maria Pia Quintavalla

con la partecipazione di

Tiziana Colusso, Cinzia Marulli, Alessandra Paganardi, Alina Rizzi, Giovanna Rosadini

che leggono editi o inediti, raccontano delle iniziative create (collane, antologie, rubriche, nuova editoria, iniziative ideate in questi anni) e ne dibattono raffrontando il filo comune di ricerca. 

A seguire, letture autoriali delle ospiti nel pubblico.

Alle ore 20,00 aperitivo € 8,00.

Ingresso libero.

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MARIA PIA QUINTAVALLA biografia

TIZIANA COLUSSO biografia

CINZIA MARULLI biografia

ALESSANDRA PAGANARDI biografia

ALINA RIZZI biografia

GIOVANNA ROSADINI biografia

sadri

24 1 19 «Residenze & Resistenze creative» a cura di Tiziana Colusso

giovedì 24 gennaio 2019 – ore 18.30

Presentazione del volume

Residenze & Resistenze creative

(LuoghInteriori edizioni)

a cura di Tiziana Colusso.

Con Diana Battaggia, Tiziana Colusso, Donatella Bisutti, Cinzia Marulli Ramadori.

Ingresso libero.

***

  • Il volume include scritti e testimonianze di persone che hanno fondato, attraversato o ipotizzato «residenze & resistenze creative», seguendo strade e linguaggi peculiari: dalla filosofia taoista/marziale o buddhista alla pratica resiliente dei walkabout urbani, dal tentativo di «umanizzare i luoghi di cura» al monito per le sofferenze del pianeta, dal racconto di un’indagine articolata del «vivere altrimenti» alla ricostruzione femminista dei luoghi in cui le donne possono «posare le ossa», dalle poesie-meditazioni in forma di alberi al dialogo con Vandana Shiva – tanto per citarne alcuni – le residenze/resistenze raccontano un testardo tentativo di abitare poeticamente su questa terra.
  • Vedi inoltre progetto Atlante Residenze Creative http://www.atlante-residenze-creative.org/

 

TIZIANA COLUSSO: Autrice di narrativa, poesia, testi teatrali, fiabe, saggistica.

Dopo la laurea in Letteratura Comparata a Roma ha vissuto a Parigi, specializzandosi all’Université Paris-Sorbonne e collaborando con “La Republique Internationale des Lettres”. È stata dal 2004 al 2013 Responsabile Esteri del Sindacato Nazionale Scrittori e tra i promotori della nuova Sezione Nazionale Scrittori SLC-CGIL, creata nel 2014. Dal 2005 al 2011 è stata eletta nel Direttivo (Board) dello European Writers’ Council, Federazione delle Associazioni di autori dei paesi europei, con sede a Bruxelles. Dal 2014 è membro del Coordinamento della Sezione Scrittori dell’SLC (Sindacato Lavoratori della Comunicazione).

Ha fondato nel 2009 e dirige il trimestrale telematico FORMAFLUENS – International Literary Magazine.

Tra le sue pubblicazioni: Torri D’avorio & Autori In Tour. Writers Houses e Residenze di Scrittura in Europa al tempo della sharing economy (Robin Edizioni, Torino, 2016, pp.406, prefazione on. Silvia Costa). La manutenzione della meraviglia. Diari e scritture di viaggio, 2013 (Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri); Ecofrasie, audiolibro con CD allegato. Testi di Tiziana Colusso e musiche originali di Natale Romolo e Federico Scalas. (Edizioni Terre Sommerse 2012); La lingua langue (traduzioni di suoi testi poetici in dodici lingue: Arabo, Bengalese, Bulgaro, Danese, Francese, Giapponese, Lèttone, Inglese, Romeno, Slovacco, Spagnolo, Ucraino, prefazione del Prof. Jean Charles Vegliante – Université Sorbonne Nouvelle (Ed. Eurolinguistica 2010); Il sanscrito del corpo, F(ermenti 2007); Italiano per straniati, (Fabio D’Ambrosio Editore, 2004); La criminale sono io – ciò che è stato torna a scorrere (Arlem 2002, riedizione in eBook 2011, edito da “La recherche.it”); La terza riva del fiume, (Ed. Impronte degli Uccelli 2003); Né lisci né impeccabili, Arlem 2000, Il Paese delle Orme, (Edizioni Interculturali 1999); Le avventure di Gismondo, mago trasformamondo,( Edizioni Musicali, 1998). Ha partecipato a numerose antologie di prosa e poesia, tra le quali L’amore è un topo strabico, (racconti), Robin Edizioni 2010; Poesia a comizio, Empiria 2008; Cattivissimi, racconti neonoir Stampa Alternativa 2012); antologia Tempo a cura di Maria Letizia Avato (2017), suoi testi in poesia sono stati recentemente pubblicati in un inserto della rivista TRIVIO curato dal prof.Francesco Muzzioli (marzo 2017)

E’ stata invitata a vari Festival Letterari in Italia e all’estero. Insegna in due master all’Università ROMA3. Collabora a riviste, enti e istituzioni culturali.

Pratica dal 2006 il Tai Chi Chuan e Qi Gong. Per molti anni ha praticato la meditazione Vipassana.

www.tizianacolusso.it

sadri

19 1 19 Nodi Freudiani presenta il libro «A più tardi» di Maria Mazzali

 

sabato 19 gennaio 2019 – ore 16.30

Nodi Freudiani presenta il libro di

Maria Mazzali

«A più tardi»

Con la presenza dell’autrice intervengono:

 

Mariapia Bobbioni   (Psicanalista N.F., Milano)

Paola Bonetti   (Psicanalista N.F., Milano)

Patrizia Crippa   (Filosofa e scrittrice, Milano)

Gianpaolo Lai   (Psicanalista Tecniche Conversazionali, Milano)

 

Coordina:

 

Pietro Andujar   (Psicanalista N.F., Milano)

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18 e 19 gennaio «Quello che non ho». Fabrizio De André Tribute. Concerto animato.

 

18 e 19 gennaio 2019 – ore 20.15

Quello che non ho. Fabrizio De André Tribute. Concerto animato.

Un viaggio suggestivo nel mondo di Faber, a 20 anni dalla sua scomparsa (11 gennaio 1999).

Musica, poesia e teatro di figura. Con Gianni Andreozzi (voce e chitarra) e marionette a filo a cura di Sipario Verde Marionette.

 

Contributo all’ingresso € 10,00 – Prenotazioni a info@lacasadelleartiste.it

Fabrizio De André ha raccontato la nascita di molti dei suoi brani svelando, con aneddoti e curiosità, diversi retroscena di vita vissuta. Il “concerto animato”, a 20 anni dalla scomparsa del grande cantautore (11 gennaio 1999), mediante la proposta di suoi testi e canzoni, interpretate dal Maestro Gianni Andreozzi, e il Teatro di Figura, abilmente realizzato da Sipario Verde Marionette Milano, vuole riattualizzare quel mondo che ha ispirato Faber. Alla poesia e alla musica abbiamo aggiunto il gesto della marionetta a filo per uno spettacolo musicale animato e armonioso e non un altro semplice tributo dedicato a Fabrizio De André.

Lo spettacolo è adatto ad un pubblico di ragazzi e adulti –.

***

Gianni Andreozzi, chitarre e voce, produttore e arrangiatore, come chitarrista vanta collaborazioni con Dori Ghezzi, Zucchero, U. Smaila, F. Oppini  A. Minetti, F. Alotta e molti altri.
Per più di dieci anni è stato il chitarrista della cantante Fiordaliso, con la quale ha suonato in tournée in Italia, Germania, America, Egitto e ha suonato nelle ultime sue tre produzioni discografiche.
Ha partecipato a diverse trasmissioni Rai e Mediaset. Presidente dell’associazione Jimi Hendrix Italia. Insegnante di chitarra presso la scuola M. Tenzi di Milano, direttore e insegnante della scuola Ricordi di via Montenapoleone a Milano, responsabile del progetto Passione e Ragione alla biennale di Venezia.
Arrangiatore presso il suo studio DoppioPunto Studio di Milano dove produce musica di vario genere.

Sipario Verde Marionette – Milano, Associazione Culturale che vuole condividere e diffondere i valori tradizionali del Teatro di Figura attraverso spettacoli e laboratori.

pagina FB: https://www.facebook.com/IlSiparioVerde/

 

sadri

11 1 19 Cornelia Campidelli con il romanzo «Lettere da un’anima»

venerdì 11 gennaio 2019 – ore 18.00

Presentazione del romanzo

Lettere da un’anima

di Cornelia Campidelli.

Con Raffaella Turatti.

 

Segue aperitivo. Ingresso libero.

Cornelia Campidelli: Nata a Milano nel 1966, studi linguistici e il desiderio di viaggiare, per vivere culture diverse e scoprire nuovi pensieri. Ha condotto una trasmissione radiofonica mattutina locale.

 

Abstract volume:

Quando sembra che la vita non abbia più nulla da offrire un incontro molto particolare riaccende non solo la speranza, ma anche la consapevolezza della meraviglia dell’esistere. Un passato lontano, nella Germania nazista, ripercorso da Laux, figura enigmatica che, attraverso un rapporto epistolare con la protagonista, riporterà alla memoria avvenimenti tragici, dando vita a incredibili emozioni alla ricerca della memoria di Eliah, un ragazzo mai dimenticato e da sempre amato. Nella “Casa delle Finestre Ovali”, dove tutto ha inizio, alcune porte magiche porteranno chi le attraverserà alla riscoperta del senso della vita e dei segreti dell’Anima.

sadri

9 1 19 Il Giardino della Poesia – Invito con gioco con Umberto Fiori

9 gennaio 2019 – ore 20.00

Nell’ambito de Il Giardino della Poesia, Invito con Gioco.

Ospite: Umberto Fiori

Consumazione solidale € 8,00

 

Umberto Fiori è nato a Sarzana nel 1949. Dal 1954 vive a Milano. Negli anni ‘70 ha fatto parte, come cantante e autore di canzoni, degli Stormy Six, uno dei gruppi storici del rock italiano. In seguito ha collaborato con il compositore Luca Francesconi (per il quale ha scritto due libretti d’opera, Scene e Ballata, e numerosi altri testi), con il fotografo Giovanni Chiaramonte e con i videoartisti di Studio Azzurro. È autore di saggi e interventi critici sulla musica (Scrivere con la voce, 2003) e sulla letteratura (La poesia è un fischio, 2007) e di un romanzo breve (La vera storia di Boy Bantàm, 2007). Il suo primo libro di poesia, Case, è uscito nel 1986 per San Marco dei Giustiniani. Sono seguiti, per Marcos y Marcos, Esempi (1992), Chiarimenti (1995), Parlare al muro (con immagini del pittore Marco Petrus, 1996), Tutti (1998) e La bella vista (2002), Poesie -1986/2014 (Mondadori) che così si presenta:

«Per essere poeta» ha scritto Umberto Fiori «bisogna saper cantare». Ma «chi canta perde tutte le bravure»: quelle tecniche, quei talenti che da sempre definiscono lo stile poetico e il suo scarto dal linguaggio comune. Per essere poeta, infatti, Fiori fa sua proprio la lingua senza asperità e senza artifici tipica della quotidianità. Eppure, per quanto (almeno apparentemente) piano, il suo stile rimane riconoscibile e memorabile attraverso l’intero arco della sua produzione, in cui ha saputo delineare un mondo compatto, ben identificabile, animato da una forte tensione morale. Lo testimoniano i versi qui raccolti: tutte le poesie pubblicate in volume, da Case (1986) a Voi (2009), a cui si aggiungono alcuni inediti. Ponendosi in una linea che da Montale arriva ai grandi lombardi del Novecento, Sereni e Raboni, Umberto Fiori dilata, “sporca” i confini del codice lirico e sceglie, come teatro per le sue poesie, un’ambientazione urbana, affollata di personaggi anonimi: passanti, taxisti, persone qualunque. Sono loro i protagonisti di apologhi esemplari capaci di illuminare, con un’inaspettata vena comica, i miracoli quotidiani che irrompono nella protettiva ma devitalizzante routine, spalancando così il mondo alla vita e illuminando l’ordinario di «una luce nuova, più vera».

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