La casa-museo di Alda Merini è divenuta nel 2014 Casa delle Arti. Spazio Alda Merini è gestita da alcuni anni dall’Associazione milanese La Casa delle Artiste.
Incontriamo Vincenza Pezzuto, da poco eletta sua presidente, per chiederle a che punto sia questo progetto: in preparazione la prima edizione di un Festival dedicato ad Alda Merini.
Vuoi presentarti alle lettrici, Vincenza?
Con molto piacere. Ho 59 anni. Ho condotto studi ad indirizzo pedagogico e ho conseguito una formazione professionale in counseling olistico, psicodramma e ipnosi. Uno degli interessi che ha guidato le più importanti scelte della mia vita è quello verso l’affascinante mondo dei bambini. Continuo a dedicarmi alla ricerca e alla sperimentazione psicosomatica, rafforzando ad ogni passo l’intuizione che è possibile superare i propri limiti, riscoprire in sé la vitalità e la sensibilità naturali, individuare la propria strada nella vita, esprimendo con spontaneità i propri sentimenti. Il vero potenziale umano non può che svilupparsi attraverso la spontaneità priva di meccanicismo e di cattivo finalismo che è propria del bambino e dell’artista. Durante la breve esperienza dell’insegnamento ai bambini non vedenti ho “visto” e toccato quella scintilla primordiale, pura e universale, che è in ogni bambino, ma che diventa ad ogni passo più invisibile e profonda man mano che si diventa adulti.
Io credo nell’essenzialità dell’Arte. Recuperare l’arte e diffonderla epidemicamente significa recuperare la parte umana più istintiva, quegli elementi di spontaneità che si sono persi nell’evoluzione e che sono essenziali per vivere in equilibrio con noi stessi e col mondo; significa poter interrompere la corsa alla conquista delle poltrone in cui i nostri ego sprofondano, per sviluppare e condividere il meglio di sé, di noi, e stare bene. Questo percorso mi ha permesso di conoscere tante persone speciali. Ed è con alcune di loro che è nato il progetto La Casa delle Artiste. Un progetto tutto al femminile.
Quando e per quali scopi è nata la vostra associazione?
La casa delle Artiste è un’associazione culturale e di promozione sociale no profit. E’ nata nel maggio 2013, dopo un lungo lavoro di confronto e di co-progettazione di un gruppo di donne, artiste e non, insieme con Elena Ruginenti, allora Presidente della Commissione Pari Opportunità del Consiglio di zona 6 e la consigliera Bruna Colacicco. Ciò che animava il gruppo era la voglia di dare all’arte di matrice femminile il giusto riconoscimento, la meritevole visibilità, da sempre prerogativa maschile. Lo scopo primario dell’associazione è quindi quello di promuovere l’arte femminile in tutte le sue forme e senza alcuna classificazione tra arti di serie A o di serie B, ma facilitando l’interazione tra le diverse espressioni artistiche e lo scambio culturale e artistico per un arricchimento dell’arte, dell’artista e dell’immaginario sociale. L’Associazione aspira all’inclusione alle attività di produzione e di fruizione artistica di tutte le donne che hanno voglia di esprimere la propria creatività e il proprio pensiero, di condividere e sviluppare i propri saperi e talenti artistici. La conciliazione è possibile quando la donna ritrova la fiducia in se stessa e il coraggio di cucirsi addosso il proprio tempo. Lo scopo ultimo è quello di costituire un punto di contatto tra arte e territorio, un canale di comunicazione e di diffusione artistica, attraverso nuove soggettività e nuove forme di socialità, contribuendo alla crescita e alla valorizzazione di uno dei più affascinanti quartieri di Milano, quello dei Navigli e delle zone adiacenti, romantico specchio d’arte, in cui il nuovo e il vecchio si esprimono con semplicità e naturalezza.
Come mai avete deciso di concorrere al bando per l’assegnazione di questo importante spazio della memoria milanese, la casa dedicata a una delle artiste milanesi più sensibili e raffinate, e una delle più celebri autrici italiane? Come avete vissuto questa responsabilità?
In verità, man mano che il nostro progetto prendeva forma, assumeva sempre più il profilo dell’artista più significativa del nostro tempo, la cui casa è sempre stata aperta a tutti e per la quale la poesia, come l’arte tutta, doveva essere accessibile a chiunque. L’associazione la Casa delle Artiste è stata pensata e realizzata proprio come una casa aperta a tutte le arti, anche a quelle non conosciute. Partecipare al bando per l’assegnazione dello Spazio dedicato dal Comune ad Alda Merini, ci è sembrato naturale. Quando questo sogno si è realizzato è stato come stringere un matrimonio spirituale con Alda. Sembra una frase costruita quella che per le stanze della Casa si senta aleggiare lo spirito di Alda; in realtà, è il sentimento di condivisione e di unione con lei che ci crea evidentemente questa suggestione.
Ogni giorno ci confrontiamo con la responsabilità di mantenere fede ai nostri propositi, diffondendo lo spirito creativo con rispetto, impegno e dedizione, sotto il suo sguardo vigile!!
Quali sono state le principali attività dell’associazione in questi ultimi anni?
La casa ha ospitato numerose artiste donne: poete, attrici, pittrici, fotografe, scrittrici, antropologhe, danzatrici, ricercatrici. Ci sono stati concerti, rappresentazioni teatrali, conferenze, presentazioni di libri, mostre d’arte contemporanea, personali e collettive, attività ricreative e ludiche. Lo spazio è stato anche un luogo di incontro, di discussione e di confronto tra donne comuni sul proprio vivere “la stanza” della propria esistenza, disegnando insieme o ciascuna per proprio conto architetture di vita nuove e possibili finestre.
Numerose sono state le attività teatrali di rilevanza etico sociale, come il recente spettacolo dell’attrice Francesca Vaccaro sulla vita di Rosa Balestreri; la conferenza della professoressa Maria Ferrone sul Genocidio degli Armeni, seguita da “il canto spezzato”, uno spettacolo multimediale ideato dalla soprano Ani Balian, accompagnata al pianoforte dalla giovane Eleonora Ravasi; la gara poetica, l’Angelico Certame, ideata e condotta dal poeta Max Ponte, che ha coinvolto tutti i presenti. Attività, quindi, che oltre ad avere un taglio artistico di alta qualità, affrontano temi sociali di grande importanza ed urgenza col coinvolgimento anche del pubblico presente. Inoltre, si organizzano attività ludiche coi bambini, come la festa di carnevale “Maschere e banditi” con giochi e laboratorio per bambini: trucchi, costruzione mascherine-merenda e poi sfilata delle mascherine nel quartiere con musica dal vivo con la Banda degli Ottoni.
Prossimamente ci sarà Il Festival Casa Museo Alda Merini – 1^ edizione – nei giorni 21-22 e 23 marzo 2017, per celebrare e promuovere la figura di Alda Merini come donna, poetessa e simbolo di milanesità. L’evento è patrocinato dalla Regione Lombardia, dal Comune di Milano e dal Municipio 6 Milano. E molto altro ancora, in un continuo fermento di idee e proposte. Il programma mensile delle attività viene con largo anticipo pubblicato sul nostro sito e su Faceboock.
A quale pubblico mirate?
Tendiamo a un’ampia familiarizzazione di pubblico all’arte, a cominciare dai bambini, attraverso interventi laboratoriali all’interno della casa e anche all’esterno, presso strutture scolastiche e ricreative. E’ nostra convinzione che l’educazione al consumo di arte, lo stimolo alla ricezione sin da piccoli, favorisca la valorizzazione delle potenzialità proprie di ogni individuo ed operi un arricchimento culturale, personale e collettivo, ed una costante evoluzione sociale. Il nostro vuole essere un servizio socioculturale non ristretto ai soli appassionati d’arte, ma di stimolo e di attrazione di quelle fasce di pubblico meno coinvolte. Miriamo a stabilire un rapporto più stretto con il territorio e con la comunità, puntando sul coinvolgimento dei cittadini ad attività culturali, come “spettacoli dal vivo”, di alta qualità, con gli obiettivi principali di “consentire” l’accesso e la fruizione al più ampio numero di spettatori.
Un messaggio per le nostre lettrici?
La casa delle Artiste è un’associazione sostenuta da donne volontarie. L’impegno gestionale, di organizzazione e progettazione è notevole, ma anche estremamente entusiasmante. Ogni giorno accade qualcosa che allevia le fatiche, pagando riccamente in bellezza e varietà artistica spesso commuovente tanto è piena di forza interiore, di energia coinvolgente. Si è sempre detto che d’arte non si campa, ma non vivere l’arte è vivere da veri poveri. Il mio vuole essere un invito ad incontrarci, a frequentarci, a conoscerci, a farsi sfiorare da quel leggero fruscio con cui, di tanto in tanto, Alda, allegra e vezzosa, ci ricorda che lei, Alda Merini poetessa, è sempre una splendida ospite!
Loredana Metta
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