28/11/25 Laura Anfuso presenta il libro di poesie “Dentro”

28 novembre 2025 – ore 18.30

Casa delle Donne – Via Marsala 10 – Milano

LAURA ANFUSO

presenta il libro di poesie “Dentro”

(La Vita Felice)

In dialogo con l’autrice:  Diego Ferrante e Diana Battaggia

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scheda volume https://www.lavitafelice.it/scheda-libro/laura-anfuso/dentro-9788893469197-618994.html

 

Laura Anfuso indaga la pienezza della parola che emerge per sintesi e sottrazione.
La sua scrittura si muove tra la necessità di dire liberamente, senza “costringere” le parole a volersi piegare a un si-
gnificato rigido, imposto come tema, e una continua lettura critica della realtà, con la costante volontà di accogliere il dolore e la fragilità umana e di sollecitare una condivisione più che sollevare una troppo facile e mortificante denuncia. In questo senso, la parola poetica è nido di un sentire autentico che custodisce una molteplicità di livelli e trame sensibili e gode di una luce singolare anche nello spazio originale del libro d’artista. Sono infatti numerose le collaborazioni artistiche, tra cui quella con Alfonso Filieri (Edizioni Orolontano), con Luciano Ragozzino (Edizioni Il ragazzo innocuo: Orthoptera e Raggio), con Lucio Passerini (Edizioni Il Buon Tempo: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Acrostici di Laura Anfuso), con Daniele Catalli (DFRG PRESS: Di Ferite Stelle − Daniele Catalli, “Di Ferite Stelle” – The MCBA Prize).
La sua silloge poetica, Anima, è stata pubblicata con una nota di Stefano Iori nella Collana “quindici per quindici” delle Edizioni Terra d’ulivi.

sadri

16/11/25 BCM25 – “Memorie dal Gulag” con Barbara Grzywacz

 

Nell’ambito di Bookcity Milano 2025

domenica 16 novembre 2025 – ore 18:00

Spazio SEICENTRO – Via Savona 99 – MILANO

“Memorie dal Gulag”

presentazione del libro di Anna Szyszko-Grzywacz

dal titolo “La mia vita nel Gulag -Memorie da Vorkuta 1945-1956

( Guerini e associati)

Interventi di  BARBARA GRZYWACZ, LUCA BERNARDINI, DANIELA GILARDONI

 

Una testimonianza al femminile sull’universo del Gulag e sugli orrori del totalitarismo sovietico.

 

sadri

16/11/25 BCM25 – “Una viaggiatrice clandestina nel 1817” con Federico Motta

Nell’ambito di Bookcity Milano 2025

domenica 16 novembre 2025 – ore 16.30

Spazio SEICENTRO – Via Savona 99 – MILANO

“Una viaggiatrice clandestina nel 1817”

presentazione del libro di FEDERICO MOTTA

dal titolo “Rose de Freycinet – Una viaggiatrice clandestina a bordo dell’Uranie negli anni 1817-20

( edizioni Il Frangente)

In dialogo con l’autore: Alberto Ricci e Daniela Gilardoni

 

Descrizione: 17 settembre 1817: Rose de Freycinet, una dama della buona società francese, ha l’ardire di tagliarsi i capelli e di travestirsi da uomo per imbarcarsi nottetempo come clandestina a bordo della corvetta militare Uranie, al seguito del marito Louis, comandante della prima spedizione scientifica nel periodo della Restaurazione.

 

sadri

16/11/25 BCM25 “Una storia della musica, dal jazz al rock, per immagini” con Renzo Chiesa

 

Nell’ambito di Bookcity Milano 2025

domenica 16 novembre 2025 – ore 15.00

Spazio SEICENTRO – Via Savona 99 – MILANO

“Una storia della musica, dal jazz al rock, per immagini”

presentazione del libro di RENZO CHIESA

dal titolo “Cinquanta. 50 anni di ritratti della mia musica

(Volo libero edizioni)

In dialogo con l’autore: Daniela Gilardoni

 

Aneddoti e storie di duecento artisti che spaziano nei vari generi musicali, jazz, rock, blues e canzone d’autore.

 

 

sadri

15/11/25 BCM25 – “Nell’era della snaturalità” con Annachiara Marangoni

 

Nell’ambito di Bookcity Milano 2025

sabato 15 novembre 2025 – ore 18.00

Spazio SEICENTRO – Via Savona 99 – MILANO

“Nell’era della snaturalità”

presentazione del libro di poesie di MARIACHIARA MARANGONI

nel canone del Realismo Terminale

dal titolo “Sbiancante”

(La Vita Felice)

In dialogo con l’autrice:  Guido Oldani (fondatore del realismo Terminale) e  Diana Battaggia

 

scheda volume https://www.lavitafelice.it/scheda-libro/annachiara-marangoni/sbiancante-9788893468923-618972.html

Dopo qualche volteggio intorno al campo di atterraggio del Realismo Terminale, Marangoni vi approda nella ricorrenza di Bookcity del 2019, l’inizio del mutamento radicale della storia del pianeta. Ha avuto così modo di sperimentare appieno il progredire della natura nel tempo della sua propria artificialità. Come chi, vivendo in una zona boscosa, assiste alla sua trasformazione in un immenso mobilificio che la denaturalizza. Proprio così, il pianeta sta diventando un mappamondo di cartapesta. Marangoni contribuisce alle nostre ricerche apportando la sua esperienza e provenienza. Essendo veneta, dispone di un dialetto ricchissimo di vocali. Queste vocali sono un po’ come le luci o i colori vibranti praticati dagli impressionisti e poi dai macchiaioli.
Eccola allora dare luogo a una scrittura che sale progressivamente come i tornanti di una strada di montagna: rettilinei, curve a gomito, e ancora a rettilinei e così via fino all’approdo.
Insomma è questa una lente di ingrandimento per cogliere la nostra era della snaturalità, in cui gli oggetti diventano le lettere dell’alfabeto per descrivere quello che ci sta accadendo intorno e dentro di noi.

dalla prefazione di Guido Oldani

 

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Annachiara Marangoni, veronese, di formazione socio sanitaria ed umanistico-pedagogica, dirige in Trentino una struttura riabilitativa per giovani con autismo.

Fa parte del movimento poetico del Realismo Terminale fondato dal poeta Guido Oldani.

Pubblicazioni personali e antologie:
Nerooro (Montedit, 2013); Il corpo folle (Montedit, 2019); Chalet (Pulcinoelefante, 2024); Enciclopedia dei poeti contemporanei (Aletti, 2021); Nascondere Nagasaki (Mursia, 2021); Il gommone forato (Puntoacapo, 2022); Inter amicos (Debrota, PL, 2023); Panta rei (2025, a cura di Izabella Teresa Kostka); Il buio della ragione, (2024, a cura di Vito Davoli e Marco Cinque).
Suoi testi e articoli sono pubblicati in diverse riviste – Atelier, Amicando semper, La terrazza, Noria, L’ombra delle parole, Pubblicazioni letterariae, Bezkres. La Calce e il Dado. Nel 2024, per la rivista La Nuova Euterpe, ha pubblicato un’intervista al poeta Guido Oldani.

sadri

15/11/25 BCM25 – “Ore d’ombra e improvvise allegrie” con Giuseppina Di Leo

 

Nell’ambito di Bookcity Milano 2025

sabato 15 novembre 2025 – ore 16.30

Spazio SEICENTRO – Via Savona 99 – MILANO

“Ore d’ombra e improvvise allegrie”

presentazione del libro di poesie di GIUSEPPINA DI LEO

dal titolo “Nessuna alba finge”

(La Vita Felice)

In dialogo con l’autrice:  Diana Battaggia

 

scheda volume: https://www.lavitafelice.it/scheda-libro/giuseppina-di-leo/nessuna-alba-finge-9788893468947-618970.html

Un senso di desiderio intenso e profondo connota i versi di Giuseppina Di Leo in Nessuna alba finge. Desiderio di amore, ansia di vita a fronte del tempo scialbo della stasi, speranza – forse illusione – che l’uomo riscopra i segnacoli di un perduto senso di umanità, tornando quasi a una primigenia sintonica modalità di sentire il cosmo.
Si tratta di una silloge interessante, dalla matrice dotta. Una meditazione pacata, ma non per questo meno intensa, ci conduce tra «ore d’ombra» e improvvise allegrie, nella consapevolezza che, se il ritmo tenebra/luce è connaturato all’esistere stesso, «nessuna alba finge», soprattutto se in qualche modo ci si sa abbandonare al suo ritmo dolce-amaro, schiudendo il corpo senziente alle sue offerte. Alle occasioni.

dalla prefazione di Gianni Antonio Palumbo

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Giuseppina Di Leo. Laureata in Lettere Moderne, frutto della tesi di laurea è la pubblicazione bio-bibliografica Pompeo Sarnelli (1649-1730): tra edificazione religiosa e letteratura (2007).
Ha pubblicato i seguenti libri di poesie: Dialogo a più voci (LibroitalianoWorld, 2009); Slowfeet. Percorsi dell’anima (Gelsorosso, 2010); Con l’inchiostro rosso (Sentieri Meridiani Edizioni, 2012); la plaquette Il muro invisibile (LucaniArt, 2012); Navigo nelle parole (Libreria Editrice Urso, 2018). Poesie, racconti e varie recensioni sono ospitati su numerose riviste e antologie, su blog e siti dedicati alla poesia.
Tra gli scritti, ricordiamo il saggio dedicato al poeta dialettale santarcangiolese Nino Pedretti, dal titolo: Di voce in voce: la musa dialettale di Nino Pedretti, apparso nel num. 20 del 2009 della rivista «Incroci. Semestrale di letteratura e altre scritture», diretta da Raffaele Nigro e Lino Angiuli.
Lo stesso saggio, ma riveduto e ampliato, nel 2012 è stato poi pubblicato in Voci dal Novecento – vol. 3, a cura di Ivan Pozzoni (Editore Limina Mentis, MB).
Alcune poesie sono state musicate dal M° Giovanni Castro per la rassegna “Notti Sacre”, Bari, settembre 2015.
In qualità di artista, ha partecipato a collettive di pittura.

sadri

15/11/25 BCM25 – “La vita in un battito d’ali e poi?” con Roberto Veracini

Nell’ambito di Bookcity Milano 2025

sabato 15 novembre 2025 – ore 15.00

Spazio SEICENTRO – Via Savona 99 – MILANO

“La vita in un battito d’ali e poi?”

presentazione del libro di poesie di ROBERTO VERACINI

dal titolo “Ma d’ogni cosa resta un poco”

(La Vita Felice)

In dialogo con l’autore: Massimo Daviddi e Diana Battaggia

 

scheda volume: https://www.lavitafelice.it/scheda-libro/roberto-veracini/ma-dogni-cosa-resta-un-poco-9788893468725-618953.html

Questo libro dà conto di un doppio smarrimento: quello del senso della società umana, del mondo in cui ci troviamo a vivere e della Storia e quello più strettamente individuale del senso della propria vita. Lo si può vedere come un lungo e sofferto cammino di elaborazione in vista di un superamento e di ricerca di una possibile risposta.
Roberto Veracini dice che si tratta del suo libro “più intimo e più politico”. In effetti in esso coesistono, o meglio quasi vi si contrappongono, un aspetto intimistico che ripercorre la vita dell’Autore, partendo dalle figure dei genitori e risalendo attraverso l’infanzia, il ragazzino che è stato, e poi attraverso l’adolescenza su su fino al fiorire della giovinezza, alla sua ricchezza di fermenti, di speranze, di gioiose aspettative e succhi e germogli, e un aspetto in senso lato “politico” che diventa grido di dolore e di denuncia.
In questo cammino, il poeta dunque, al di là dell’omologazione e dell’appiattimento, dello straniamento che oggi soffocandoci sembra voler annientare tutti quei valori che sono tuttavia tuttora profondamente radicati nel profondo della nostra umanità, cerca di recuperare una qualità si spera indistruttibile della Persona tentando una ricostruzione del Senso a partire dalle radici.
E dando così voce a un bisogno, oggi, di tutti noi.

dalla prefazione di Donatella Bisutti

La raccolta per la sua struttura, le sei sezioni, la cura quasi didascalica dei titoli delle liriche e delle dediche, ricorda una galleria espositiva, un album della memoria, un tenero cammino sulle fertili erbe del ricordo, anzi dei ricordi luminosi. Una strada solo apparentemente lineare, un lungo colloquio con le Ombre che implica un inabissamento nella storia della sua sensibilità di poeta, nel suo vivere sempre con passione. Il denominatore comune di tutto il cammino è comunque l’amore, la vicinanza, la volontà di raffinarsi e di esercitare il mistero della comprensione e della compassione, la convinzione che, appunto, di «ogni cosa resti un poco» e che ogni vita è sempre il risultato degli incontri, intellettuali, personali, collettivi, che fanno di noi quello che siamo riusciti a diventare.
Una raccolta questa che io definirei transfigurativa, ricca di improvvise manifestazioni epifaniche.
Confesso che le brevi strofe della raccolta, composte da piccoli versi “solitari” che proiettano ombre che sembrano tremare nella brevità invernale del crepuscolo, così eleganti e levigate, mi hanno fatto pensare a un mosaico di occasioni emotive, a echi lunghissimi che parlano di una umanità solo apparentemente umiliata perché dotata di una tenace, indomita volontà di resistere, di difendere la nostra unicità di creature che non si addormentano proprio per non “generare mostri”.

dalla postfazione di Daniele Luti

Se d’ogni cosa resta un poco

Sarà stato un sogno? Soltanto un sogno? Tutto questo rumore intorno, questo agitarsi e morire, le emozioni di un attimo, le brevi rivelazioni dell’anima, i volti, gli sguardi, la luce dentro, le cose apparse e perdute… Soltanto un sogno, dunque? Se d’ogni cosa resta un poco, che resterà di questa corsa negli anni, la vita in un battito d’ali, un soffio nel tempo, così, un sospiro nell’universo e poi più niente? Oppure

***

Roberto Veracini è nato a Volterra, dove vive.

Ha pubblicato sei raccolte di poesie:
La ragazza in bianco (1985);
Stazioni, attese (1990);
Epifanie dell’angelo (2001), tradotta in francese da Bernard Vanel nel 2006 con il titolo Epiphanies de l’ange;
Da un altro mondo (2011);
Via de’ laberinti (2016);
Esercizi di distanza (2021)
e una guida poetica di Volterra, insieme al pittore Stefano Tonelli, Come una guida dell’anima (1992).
Nel 2010 è stato inserito nell’antologia francese Les Poètes de la Meditérranée.
Nel 2016, insieme a S. Guichard, F. Parrini e B. Vanel, ha pubblicato in Francia Figurines.
Ha partecipato a numerose letture pubbliche di poesia e collaborato con musicisti e artisti in varie manifestazioni nazionali e internazionali.
Nel 1993 è stato uno dei fondatori della rivista fiorentina «Pioggia obliqua».
Nel 1999 è stato uno dei promotori del Premio letterario “Ultima frontiera” (dedicato a Carlo Cassola).

 

sadri

25/10/25 Presentazione di «Cristallo blindato» (poesie) di Caterina Zammuto

25 ottobre 25 – ore 18.00

Casa delle Donne – via Marsala, 10 – MILANO

La Casa delle Artiste è lieta di promuovere la presentazione del libro di poesie di

CATERINA ZAMMUTO

“Cristallo blindato”

(La Vita Felice, 2025)

in dialogo con Diana Battaggia

 

Ingresso libero

 

Scheda volume: https://www.lavitafelice.it/scheda-libro/caterina-zammuto/cristallo-blindato-9788893468978-618983.html

La raccolta Cristallo blindato parla di un dolore familiare, intimo; è una storia narrata a più voci e per frammenti privati, eppure uno dei motivi per richiederne la sua pubblicazione è stato il desiderio di dare voce a qualcosa di più grande, di pubblico. Nei testi compare, senza essere nominato espressamente, se non nella sezione La chiave, il Prof. Enrico Madon, che è stato ordinario di pediatria oncoematologica, fondatore del Centro di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino e co-fondatore dell’AIEOP, l’Associazione Italiana di Ematologia e Oncologia Pediatrica. Pubblicare questi versi, dunque, è un modo per diffondere la narrazione di una realtà importante e virtuosa, di una vicenda poco conosciuta, eppure saldamente incastonata nella storia di Torino, la mia città.

l’Autrice

***

Un uomo in camice bianco
la madre di Cristo nel nome

Signora, si sieda
sedetevi entrambi
che i colpi che tocca assestare
in questo mestiere
non lasciano in piedi
nessuno.

Un uomo in camice bianco
la madre di Cristo nel nome

Sedete, vi spiego il dolore
vi apro le carni
cercando parole
adeguate
un fiotto di sillabe scelte
pesate
un flusso continuo
ma lento

(bisogna che abbiano il tempo
bisogna che il colpo
che toglie i respiri
li lasci pur vivi
quel tanto che serve
quel tanto che basta
a me per spiegare
a me per trovare
la forza
di farlo di nuovo
di fare con loro
in questo momento
lo stesso di ieri
lo stesso che pure domani,
con altri).

Un uomo in camice bianco
la madre di Cristo nel nome

Sedete, vi spiego l’orrore
vi spiego
che il sangue di un figlio
può anche impazzire
produrre
corpuscoli bianchi che fanno…

(non dire
non dire
non dire:
quel verbo)

che fanno… ammalare

(adesso è il momento
continua a parlare
rimani pacato – composto
se taci
il silenzio potrebbe ammazzarli
sul posto)

Sappiate – comunque – sappiate:
possiamo curare.

Un uomo in camice bianco
il calice è nero
e lui non lo può allontanare

la madre di Cristo nel nome
nel nome del padre, del figlio
e di Enrico:

Possiamo curare,
vi dico.

sadri

15/9/25 Maria Carla Baroni presenta «Piazze di sogni incarnati»

 

15 settembre 2025 – ore 18:00 Casa delle Donne – Via Marsala 10 – Milano

La Casa delle Artiste è lieta di promuovere la presentazione della silloge poetica di MARIA CARLA BARONI

«Piazze di sogni incarnati» (Manni editore)

con l’introduzione di Maurizio Cucchi

In dialogo con l’autrice: LAURA CANTELMO

Ingresso Libero

** Introduzione di MAURIZIO CUCCHI Già dalla prima impressione, di fronte ai versi di Maria carla Baroni appare in evidenza la forte passione sottesa alla sua scrittura. Una passione, peraltro, sempre controllata dall’intelligenza e dunque da una lettura della proprio esperienza condotta alla luce della ragione e della discrezione naturale dei toni. Baroni si muove su una considerevole ampiezza di territori e dunque producendosi su una varietà di temi quanto mai aperta. D’altra parte questo suo libro si propone come scelta ragionata da un lavoro poetico svoltosi nei decenni, e dunque come raccolta ideale della poesia di una vita. Almeno fino a questa altezza, a questi anni, ovviamente. E una raccolta dove il nobile puntiglio dell’autrice le ha consentito utili ritocchi e una organizzazione interna in grado di farne una vera e proprio opera organica, per quanto utilmente e con chiarezza articolata. I due punti essenziali di questo libro sono nella parte meditativa e di pensiero (con cui Piazze di sogni incarnati si apre, ma che si muove internamente in tutte le sezioni) e nel sentimento privato e pubblico che ha guidato la storia personale di Baroni. Una storia dove è centrale la vicenda politica di cui è stata ed è protagonista e che è sorretta da una tensione morale e ideale davvero importante. E in questo libro tale dimensione è presente in modo diretto, con passaggi felicemente arditi e perfino, se vogliamo, quasi provocatori. Baroni entra nelle figure degli affetti, dell’amore, dei luoghi dove la sua vitale curiosità l’ha condotta, con acquisizione di sempre nuove conoscenze, nel corso di una vita straordinariamente impegnata e dunque coinvolta nelle cose e nel sociale. Ma, appunto, esiste una linea interna forte di pensiero che guida l’intero percorso di questa poesia, del tutto estranea tra l’altro alle maggiori e più note linee di tendenza tra secondo Novecento e oggi. Un fil rouge quello che insiste, spesso carsico, in Piazze di sogni incarnati e che agisce anche quando non si manifesta in modo esplicito. E si tratta di un’idea dell’esserci che vive e si trasforma nell’equilibrio misterioso del molteplice, che perviene alla sua apparente fine totale, nell’infinito tempo, che, come ci dice fin dall’inizio, “tutto trasforma” ed “è solo un infinito presente”. Dentro il quale noi siamo il nostro stesso divenire. Apparentemente fine totale o quanto meno parziale dentro l’incessante divenire del mondo, dentro l’energia ovunque distribuita e attiva, dove si rigenera in altre forme. E in questa piena apertura si realizza l’idea dell’esserci, di una vita umana come “goccia vibrante dell’infinito fiume”, un pensiero espresso nella sobrietà dei versi di Maria Carla Baroni, un esserci che trova sede nella realtà concreta dei divenire, dove morte potrà poi tradursi in nuova vita.

*** BIOBIBLIOGRAFIA   DI  MARIA  CARLA  BARONI E’ nata nel 1940 a Milano, dove vive e opera. Ha frequentato il liceo classico e si è laureata in Economia all’ Università Luigi Bocconi di Milano. Economista ambientalista, è da decenni impegnata nelle varie forme della politica, fra cui la Cgil e il movimento delle donne Non Una Di Meno. Dal 2021 fa parte della segreteria nazionale del Partito Comunista Italiano. Negli anni ’70 e ’80 ha pubblicato, in volumi e su riviste specializzate, saggi e articoli inerenti la città e il territorio. Ha collaborato per qualche anno al settimanale La Rinascita della Sinistra e ora collabora con il periodico Ragioni&Conflitti. Sue relazioni introduttive appaiono in atti di convegni tenutisi nel nuovo secolo sui temi del modello di sviluppo,  della laicità delle istituzioni, della condizione femminile e della liberazione delle donne. Scrive poesie fin dall’adolescenza, ma solo dal 2002 ne cura la pubblicazione e la promozione: Canti del divenire (L’Autore Libri, Firenze, 2002), primo premio per il libro di poesie edito al Premio letterario “Europa” (Lugano, 2004); Canti di amore e di lotta (Ibiskos, Empoli, 2003), con prefazione di Ivan Fedeli ; Millenni di minuti (Il Filo, Roma, 2005, con prefazione di Silvio Scorsi. Nel 2011 sono stati ripubblicati, in una nuova edizione molto rinnovata e ampliata, Canti d’amore e di lotta (LietoColle, Faloppio, 2a edizione 2012), con presentazione di Oliviero Diliberto e prefazione di Alessandra Paganardi; Mangrovia, ancora con LietoColle, 2011, con  prefazione di Roberto Caracci  (2a edizione nel 2012). Nell’ottobre 2019 è stato pubblicato  Piazze di sogni incarnati, Manni editore, con introduzione di Maurizio Cucchi, recensito da Donatella Bisutti, Adele Desideri, Antonio Spagnuolo, Ottavio Rossani, Laura Cantelmo e Francesco De Napoli. Nel giugno 2023 è uscito Fra tempi e terre con Stampa 2009, anch’esso con introduzione di Maurizio Cucchi. Con la lirica Millenni di minuti ha vinto il primo premio per una poesia inedita al premio “Città di Torino” 2004 e con la lirica Non cercatemi  il primo premio per una poesia inedita al premio “Città di Aosta” 2008. Ha ottenuto il premio speciale della giuria in vari concorsi. E’ inserita in alcuni siti e blog, e in numerose antologie, di cui le più significative sono: Milano in versi ,una città e i suoi poeti, a cura di Angelo Gaccione (Viennepierre, Milano, 2006); La poesia, il sacro, il sublime, a cura di Adele Desideri (FaraEditore, Rimini, 2009);  “Calpestare l’oblio. Cento poeti italiani contro la minaccia incostituzionale, a cura di Davide Nota e Fabio Orecchini  (Cattedrale, Ancona, 2010); Il valore del tempo nella scrittura, a cura di Alessandro Ramberti (FaraEditore, 2011);  La giusta collera e Nun si cuntuno i ciri ‘nta l’artari, a cura di Gianmario Lucini (edizionicfr,  2012); L’evoluzione delle forme poetiche. La migliore produzione poetica dell’ultimo ventennio (1990-2012), a cura di Ninni Di Stefano Busà e Antonio Spagnuolo (kairòs edizioni, Napoli, 2013); Letteratura… con i piedi, a cura di Alessandro Ramberti (FaraEditore, 2014); Poesia in piazza 2014, e Poesia e vita 2017 a cura di Luigi Ruggeri (Magi editore, Patti); Il luogo della parola, a cura di Alessandro Ramberti (FaraEditore, 2015) e Chorastikà II (2015), Spending rewiew (2016) e I segreti delle fregole (2017) a cura di Ivan Pozzoni  (Limina Mentis, Villasanta,); Piazza Fontana. La strage e Pinelli: la poesia non dimentica, a cura di Angelo Gaccione (Interlinea, 2023). Nel giugno 2015 ha partecipato a Salerno alla conferenza internazionale di 100Thousand Poets for Change. Compare: nel Dizionario ragionato degli scrittori italiani del ‘900 delle Edizioni Helicon (Arezzo, 2004); in Rodolfo Tommasi Tendenze di linguaggi (Helicon, 2008); in Letteratura italiana del XXI secolo:primo dizionario orientativo degli scrittori (Helicon, 2010);  in Enciclopedia degli Autori Italiani (Edizioni Penna d’Autore, Torino, 2010);  in Letteratura italiana contemporanea:profili letterari (Helicon, 2011); in  Letteratura italiana:antologia del nuovo millennio (Helicon, 2015) e in  Dizionario critico della Nuova letteratura Italiana (Helicon, 2017); in Letteratura 2.0. Orientamenti nella letteratura italiana del Terzo Millennio (Helicon, 2021). Canti d’amore e di lotta 2008 è stato tra i libri  selezionati al Premio Alessandro Tassoni 2008. Una selezione di testi tratti da Canti del divenire è presente sul numero 9 de “Il Monte Analogo” (maggio 2009) e alcune poesie da Canti d’amore e di lotta compaiono in Farepoesia,  n° 4/2011; Canti del divenire,  Millenni di minuti e Canti d’amore e di lotta sono stati recensiti, a cura di Vincenzo Viola, sui numeri 17 , 19  e 22 (giugno 2010) de “La Mosca di Milano”. E’ presente su “Testuale” nel 2015. Una recensione complessiva è apparsa sul mensile “Noi donne” (settembre 2005) a cura di Luca Benassi. Canti d’amore e di lotta è stato recensito  sul settimanale “La Rinascita della Sinistra” (26 febbraio 2009) e sul semestrale PAIDEIA  (n° 33/2009) da Oliviero Diliberto e nel sito della casa editrice LietoColle  da Giorgio Linguaglossa. Sue poesie sono state presentate nell’Aula del Consiglio comunale di Milano nell’ambito della rassegna “Area P” (nel 2015 con testi dedicati a Milano e nel 2023 con poesie tratte da Piazze di sogni incarnati), alla Casa della Poesia (con Tomaso Kemeny) e in varie altre sedi milanesi, in varie città, tra cui  Roma, Torino, Aosta, Padova, Cremona, Bologna, Salerno e Crotone. Suoi testi sono comparsi in mostre di arti figurative e poesia a Milano (con l’associazione Milanocosa), a Corsico (a cura di Antonella Prota Giurleo) e a Vercelli ( a cura di G’Art.).

sadri

4/9/25 Gabriella Cinti con il romanzo «Polifema»

4 settembre 2025 – ore 18:00

Casa delle Donne – via Marsala, 10 – Milano

 

La Casa delle Artiste è lieta di promuovere la presentazione del romanzo di GABRIELLA CINTI «Polifema» (Edizioni Progetto Cultura)

In dialogo con l’autrice, la poetessa Barbara Rabita

 

Ingresso libero

***

Il titolo, volutamente provocatorio, allude a una femminilizzazione del mito di Polifemo, nell’idea di un accecamento che qui si pone come chiave di interpretazione del travisamento sentimentale della protagonista.

Il libro, muovendo dalla testimonianza di un amore di gioventù – il primo incontro della protagonista – che ritorna dopo quarant’anni, in modo del tutto inaspettato, nella sua vita e rappresenta un cammino esplorativo psicologico, anche in una chiave storico-generazionale, nelle complesse dinamiche psicologiche sottese a ogni dimensione sentimentale.

La vicenda, per lo più ambientata a Lucca, si snoda tra gli anni Settanta del Novecento e i giorni nostri.

Quattro anni di rinnovata passione scorrono tra le pagine, tra flashback del loro rapporto giovanile e i travolgenti incontri della maturità, dove i due ritrovano un’impensabile attrazione erotica.  Il filo conduttore è, per la narratrice – oltre alla descrizione vivida e coinvolgente dei loro appuntamenti clandestini – soprattutto l’indagine serrata nei meandri del sentimento amoroso, con ampie incursioni nel mondo greco antico, in  prospettiva soprattutto femminile, di una progressiva autocoscienza. Al contempo, ampio è il ricorso al mondo mitico greco, e alle figure femminili che occhieggiano qua e là nel libro. Costante nel romanzo, è la tensione tra l’esaltazione di questo amore ritrovato e le continue constatazioni della sua “impossibilità”, ma le responsabilità di entrambi emergeranno progressivamente. Grazie alla sofferta autoanalisi messa in atto, la protagonista giungerà ad una accettazione consapevole di se stessa, dovuta sia alla maturità, sia a un cambio di visione interiore.

La creatura di carta – questo libro, appunto – diventa così il dono ardente di una donna dei nostri tempi, emblema di un archetipo d’amore che porta l’autrice a collocare in una dimensione atemporale, universale e mitica, una vicenda terrena e storica, a cavallo degli ultimi due secoli. La stessa protagonista diventa infine nuova creatura, forte della dignità della verità finalmente raggiunta, riconosciuta e condivisa.

***

Gabriella Cinti, nata a Jesi, italianista, grecista, poeta, scrittrice, saggista.

Libri: Poesia: Suite per la parola, 2008, Euridice è Orfeo, 2016, Madre del respiro, 2017, La lingua del sorriso. Poema da viaggio, 2020, Prima, 2022, seconda edizione, 2024

Saggi: Il canto di Saffo, 2010. EMILIO VILLA e l’arte dell’uomo primordiale: estetica dell’origine, 2019. All’origine del divenire. Il labirinto dei Labirinti di Emilio Villa, 2021.

Romanzo: Polifema, Edizioni Progetto Cultura 2024.

 

Su di lei, il saggio critico del giornalista della Corriere della Sera di Franco Manzoni, Femminea estasi. Sulla poetica di Gabriella Cinti, 2018.

Pluripremiata in Italia  (solo per citarne alcuni, Il Premio Nabokov due volte, il Premio Enriquez per la poesia nel 2023)  e all’estero, e recensita su stampa nazionale e importanti periodici.

Tradotta in inglese, greco, romeno, polacco, spagnolo.

Il romanzo Polifema ha vinto il Premio editoriale Mangiaparole di Progetto Cultura 2023.

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