10 10 18 Gabriela Fantato con «La seconda voce» (poesia)

10 ottobre 2018 – ore 18.30

Presentazione del libro di poesie La seconda voce

di Gabriela Fantato.

 

Con Guido Oldani, Luigi Cannillo, Eleonora Rimolo e Adalberto Borioli al flauto.

Ingresso libero.

***

Gabriela Fantato, poetessa, critica, saggista. Ha vinto diversi premi poetici, tra cui: Gozzano (2003 e 2009, inedito); Montale Europa (2004, inedito), Città di Tortona (edito, 2008); Lorenzo Montano (inedito, 2009). Raccolte poetiche: “A distanze minime”, in Nuovi poeti italiani 6 (Einaudi 2012)
silloge che è pubblicata anche in “Almanacco de Lo Specchio” (Mondadori, 2009); The form of life, trad. E. Di Pasquale (Chelsea Edition, New York, 2011), Codice terrestre (La Vita Felice, 2008); il tempo dovuto, poesie 1996-2005 (editoria&spettacolo, 2005); Northern Geography, trad. E. Di Pasquale (Gradiva Publications, New York, 2002); Moltitudine, in Settimo Quaderno di Poesia Italiana, a cura di  F. Buffoni (Marcos y Marcos, 2001); Enigma (DIALOGOlibri, 2000) e Fugando (Book editore, 1996).
E’ presente in varie antologie, tra cui: Bona Vox, la poesia torna in scena, a cura di R. Mussapi (Jaca Book, 2010) e Meglio qui che in ufficio, aforismi – epigrafi, a cura di A. Schatz e M. Vaglieri (Rizzoli, 2009). Ha curato con L. Cannillo La Biblioteca delle voci. Interviste a 25 poeti italiani (Joker, 2006). Ha diretto la rivista di poesia, arte e filosofia: “La Mosca di Milano”. Per il teatro ha scritto numerosi libretti in versi.

 

Risvegli
a Claudio e Viola

Era il centro dei giorni quell’anno grande.
I mesi non hanno più nome
se non quello semplice dei figli cresciuti
dentro il lettino come il grano alto
nel calore della prima estate.

Il giorno può continuare
il suo girotondo, le mattine invece
sono solo il loro risveglio.
Piccoli gridi in saluto verso
qualcosa lassù, sul soffitto, qualcosa che
solo i bambini vedono.
Forse l’ombra, la parte più grande
del mondo
o un angelo impigliato nel tempo.

La casa accoglie il rito, diventa
ritmo di sonno e veglia dentro
gli angoli aperti alla meraviglia
dove il muro incontra la sua forma.
Cantilena antica di perdite
e resistenza celebrata tra le lenzuola,
scoperta come un miracolo.

Le pieghe nelle stanze si aprono al corpo,
dicono l’abbraccio, dicono le cellule
venute dal buio, diventate sorrisi e
labbra, occhi che inventano, sudore che disegna
piccoli uccelli nel prato
e quei bambini che saranno e
saremo noi, ancora…


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