30 6 17 ore 18.00 TRACCE Concerto della pianista Colette Cavasonza accompagnata dalla soprano Clarissa Romani.
Un’occasione per riscoprire una selezione di liriche da camera di compositrici molto apprezzate a cavallo tra il 1850 e il 1950. La sensibilità poetica con cui i testi sono stati abbinati alle musiche rende uniche queste composizioni.
Ci preme sottolineare l’esigenza di proporre il concerto in una forma che annulli il più possibile la distanza fra interpreti e pubblico. Ci interessa, infatti, coinvolgere i presenti in modo informale e accogliente, intimo. Abbiamo suddiviso il programma in più parti, inframmezzate da brevi momenti di chiacchiera, racconti, spiegazioni sulle autrici, sui brani e sul nostro lavoro di interpreti, allo scopo di creare un clima salottiero.
Tra il 1850 e il 1950 il mondo ha subito forti scosse. L’inizio del nuovo secolo ha dato la luce a infiniti movimenti culturali e politici, vere e proprie rivoluzioni.
È in questo quadro che si inserisce l’emancipazione femminile. Il momento in cui le donne cominciano percorsi di consapevolezza che le portano ad aspirare a carriere artistiche e lavorative pari a quelle maschili. Compreso l’ambito musicale. Era una buona cosa, per una fanciulla, praticare la musica, considerata strumento di elevazione culturale, purché rimanesse all’interno delle mura di casa.
Ci sono state però delle eccezioni.
Concentrandoci sulle composizioni per pianoforte e voce, ci siamo imbattute in figure di prima importanza. Queste composizioni non sono solo lo specchio del momento culturale cui appartengono, ma hanno un valore intrinseco. Sono ricche di idee, del desiderio di sperimentare, di ricercare uno stile, un linguaggio personale, riconoscibile e di lasciare una traccia. Seguendola, abbiamo scoperto donne attive socialmente e legate all’ambiente musicale accademico. Compositrici che hanno avuto il riconoscimento della critica e hanno partecipato alla vita culturale dei rispettivi paesi apportando un contributo importante. Quindi, sono state dimenticate.
Salvo una, Nadia Boulanger, la quale ha avuto allievi molto famosi, come Bernstein, Piazzolla, Copland, Glass. Famosa quindi attraverso altri.
Ci sembrava interessante riportare alla luce queste autrici, levando dalle partiture una coltre di ingiusta polvere e guidare gli ascoltatori a scoprire, in qualità di interpreti, dove ci abbiano condotto i segni lasciati.