Durante il Consiglio del 28 gennaio 2021, in qualità di consigliera del Municipio 6, Elena Ruginenti ha fatto un intervento per ringraziare l’associazione La casa delle artiste , che lascia casa Merini . L’intervento in seguito è stato condiviso da un altro consigliere. Eccolo di seguito:
RINGRAZIAMENTO ALL’ASSOCIAZIONE LA CASA DELLE ARTISTE PER L’OTTIMO LAVORO SVOLTO NELLA CASA DELLE ARTI ALDA MERINI
Leggo oggi (28/1/21) sul Corriere l’articolo di Bonassina a proposito di Casa Merini. Il bando per l’assegnazione della sua gestione si è concluso e l’associazione “La casa delle artiste” non lo ha vinto.
Prima che ci lascino desidero ringraziare e congratularmi pubblicamente con l’associazione che fin qui ha gestito Casa Merini. Il buon augurio per chi subentrerà è scontato e sarà ribadito quando avremo modo di conoscerli in commissione cultura.
L’associazione uscente vinse il bando per la gestione della Casa delle arti Alda Merini circa sei anni fa, e Alda Merini non poteva trovare un affido migliore.
Prima del 2011 l’edificio era una vecchia tabaccheria, fu ristrutturata, con gli oneri delle nuove case di via Magolfa, il Comune voleva destinarla ai giovani, ma fu necessario dedicarla ad accogliere i beni di Alda, sfrattati dalla casa dove la poetessa era vissuta, sul naviglio Grande.
Casa Merini era un luogo disadorno e vuoto, al piano terra e al primo piano, in una stanza dietro a una grata era stata trasportata la camera da letto di Alda Merini e i suoi oggetti più cari. Non vi erano eventi né altri arredi, aperta due pomeriggi la settimana non era frequentato da nessuno.
L’associazione “La casa delle artiste” è riuscita a far diventare quel luogo una casa Museo, a farlo conoscere a tutta la città e anche oltre entrando nei circuiti artistici e turistici di Milano. Casa Merini ha ospitato artiste e artisti nazionali e internazionali. L’associazione ha stretto un’affettuosa collaborazione con le figlie di Alda e con gli amici e gli artisti a lei più cari. Ha fatto sì che la Casa venisse inserita nel circuito delle Case Museo. L’associazione riuscì a raccogliere intorno a sé i cittadini per chiedere al Comune di intitolare il Ponte del Naviglio ad Alda., collaborarono con le associazioni sociali del territorio per contrastare il degrado di via Gola. La Casa ospitò eventi di tutte le arti e di mestieri artigianali, programmando circa 200 eventi/anno oltre all’apertura del Museo e gestirono un bar ristoro. Raggiunsero circa 3500 accessi all’anno.
Il direttivo è quasi del tutto femminile, composto da volontarie che hanno dedicato l’anima, senza nessun compenso, giorni, sere e week end. Ha prevalso la loro volontà di esserci, come donne artiste, di esserci come donne manager e di dare vita a un’impresa eccezionale.
Se avessero fallito, sarebbe stata una sconfitta per loro e avrebbero fatto del male a Milano e alla poetessa.
Invece hanno vinto ed ora lasciano un centro vivo, conosciuto ovunque, un gioiello artistico per Milano, ma nello stesso tempo aperto famigliare e accogliente per gli abitanti del quartiere e per gli studenti.
Non posso non ricordare una caratteristica dell’associazione scritta nel loro statuto
“…Favorire la fiducia delle donne e delle ragazze nelle proprie capacità, sviluppando le loro attitudini, la creatività, il pensiero e i saperi femminili e i loro talenti artistici, facilitando la conciliazione tra l’espressione della creatività e la gestione della famiglia …”
Condivido questo punto di vista, perché il divario tra i due generi sia nelle professioni, sia nei mestieri che nelle arti è ancora ampio.
Anche nel campo artistico, poche sono registe, poche le attrici che non devono alla loro giovinezza o bellezza il successo, poche le scultrici, le pittrici famose, ecc.…Le donne dell’associazione sono state all’altezza di queste aspettative e testimoni viventi di questi propositi, sperimentandoli su loro stesse
GRAZIE ALL’ASSOCIAZIONE “LA CASA DELLE ARTISTE” A CUI AUGURO DI PROSEGUIRE IN ALTRE REALTA’
28 gennaio 2021,Consiglio del Municipio 6 – intervento dei Consiglieri Elena Ruginenti e Francesco De Muro