25 10 19 Depressione d’oggi: affrontiamola insieme! [tavola rotonda]

25 ottobre 2019 – ore 21.15

Incontro scientifico-letterario – Tavola rotonda con il pubblico sul tema

“Depressione d’oggi: affrontiamola insieme!

In occasione della Giornata Europea sulla Depressione.

con la presenza di :
Giuseppe Tavormina – Psichiatra, Segretario dell’EDA Italia Onlus
Gaia Campanale – Psicologa
Marco Buticchi – Scrittore
Sergio Angeletti – Giornalista Scientifico

Viene commentato il libro di Marco Buticchi “Casa di mare” (Longanesi Ed.)

A cura di Ass.ne EDA onlus.

 

Ingresso libero

 

Cos’è la “Giornata Europea sulla Depressione”?

Così come per altri eventi equivalenti già esistenti per altre patologie, la “Giornata Europea sulla Depressione” (o “European Depression Day”) consiste in una giornata informativa sulle malattie depressive e dell’umore rivolta alla popolazione generale, alla cui riuscita e divulgazione collaborano ormai già sin dalle quindici edizioni passate vari psichiatri italiani
(sono stati coinvolti ospedali, università, studi medici privati).
L’Associazione “EDA Italia Onlus” coordina questo evento in tutta Italia. Nelle ultime undici edizioni l’evento ha ottenuto il Patrocinio da parte del Ministero della Salute.
Diverse nazioni europee hanno un simile evento parallelo: l’ “European Depression Day” si svolge, oltre che in Italia, anche in Belgio, Francia, Germania, Spagna, Portogallo, UK, CH, Grecia, Polonia, Lettonia, Croazia, Malta, Macedonia.

Sabato 19 Ottobre 2019 è la data ufficiale per l’Italia della quindicesima edizione della “Giornata Europea sulla Depressione“.
Il tema dell’anno 2019 è : Depressione d’oggi: affrontiamola insieme
La Giornata sulla Depressione nasce con lo scopo principale di essere un primo passo verso una piena divulgazione che porti a dare informazioni corrette sulla natura della malattia
depressiva e dei disturbi dell’umore in genere: malattie molto diffuse, spesso subdole nella loro evoluzione, che coinvolgono tutte le età e con esordio frequentemente in età giovanile.
Queste malattie sono oggi curabili !

Giuseppe Tavormina
Psichiatra
Presidente del “Centro Studi Psichiatrici”
Segretario Generale di : EDA (European Depression Association) e EDA Italia Onlus

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25 10 19 Incontro con la poesia di Duilio Papi

25 ottobre 2019 – ore 19.00

Incontro con il poeta

Duilio Papi

per la presentazione di

“Correnti marine” e “Cyberspazio 2.0”.

 

ingresso libero

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CORRENTI MARINE

Illustri sociologi e filosofi dei nostri tempi si sono interrogati circa la specificità di questa nostra epoca così mutabile nel suo dipanarsi tra consuetudini e nuovi scenari sociali e politici. L’hanno infine definita “Società Liquida” per rimarcarne da un lato una sua effettiva densità, e dall’altro, la sua natura instabile. Questa immagine mi pare sia effettivamente il riflesso dell’esistenza di ciascuno di noi, come fosse un background in sottofondo alle nostre giornate, che contribuisce a farle percepire come una precaria consuetudine di attimi rivolta ad un futuro piuttosto opaco, sia nel suo materializzarsi come vicenda, che nel dar voce alle nostre più profonde convinzioni personali.
La silloge poetica che propongo prova a raccontare il disagio esistenziale scaturito da questa instabilità di obiettivi e di circostanze.
Nel cercarne il titolo, sono stato colto da una suggestione che mi riportava al mare. Metaforicamente ho traslato allora il fluire di questa instabilità nel moto costante ma mutabile delle “Correnti Marine”. In quel travaglio di acque e di anime, mi è parso di udire quasi una cadenza di pensieri disciolti, un susseguirsi di vicende e di emozioni, di situazioni che ci appartengono e che condizionano tutti i nostri percorsi interiori.

CYBERSPAZIO 2.0

«I pensieri messi per iscritto non sono nulla di più che la traccia di un viandante nella sabbia: si vede bene che strada ha preso, ma per sapere che cosa ha visto durante il cammino bisogna far uso dei suoi occhi» (Arthur Schopenhauer).La parola scritta è il traguardo, l’approdo a cui ogni vero Artista giunge per comunicare e condividere quelle verità nascoste che solo uno sguardo attento può scorgere, tra l’affollarsi quotidiano degli eventi e l’incalzare affannoso e ineluttabile della vita. È l’approdo, ma è anche la summa di un percorso di vita, di una consapevolezza profonda conquistata mediante l’elaborazione di anni o nell’intuizione di pochi attimi. L’approdo è la mèta agognata, il termine ultimo in cui i versi della propria vita vengono cuciti insieme dai fili dell’intelletto e compresi nella trama di un’unica, preziosa silloge.

 

DUILIO PAPI

È nato nell’aprile del 1967 a Milano, si è affacciato alla poesia ed alla letteratura inciampando in quelle che vengono considerate passioni giovanili. Oggi, pur svolgendo attività collegate al mondo tecnologico, nutre il suo spirito vitale attraverso la catarsi poetica.

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23 10 19 Il Giardino della Poesia – Invito con gioco con Teresa Cacciatore

23 ottobre 2019 – ore 20.00

Nell’ambito de Il Giardino della Poesia, Invito con Gioco.

Ospite: Teresa Cacciatore

Consumazione solidale € 8,00

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nasce a Gallipoli nel 64 e dopo aver concluso  gli studi a Parma si trasferisce in Trentino dove vive e svolge la professione di ostetrica.
Ha ottenuto diversi riconoscimenti partecipando a Concorsi Letterari, tra cui l’ ultimo: ” La Città  della Rosa”( Aulla) come primo classificato nella Poesia Inedita col testo” Le parole che non amo”
Nel giugno scorso è  stata pubblicata la sua prima raccolta poetica ( 191 testi) dal titolo ” IDUME”, con la casa editrice New – Book di Rovereto.

“Idume”, che offre il titolo alla raccolta di poesie di Teresa Cacciatore, è quel fiume sotterraneo che serpeggia nel grembo dell’amata Lecce prima di raggiungere il mare. Così in questi versi serpeggia il fiume sotterraneo della vita dell’autrice, per emergere e sfociare nei colori, odori, luci e ombre di un mare anche metaforico, acqua che tutto accoglie e tutto disperde. Scrive Pessoa: “è stato in un mare interiore che il fiume della mia vita è finito”, perfetta citazione per descrivere un libro costruito come luogo di ricordi, mossi dal vento ed attraversati da nuvole, nostalgie ed abbracci. Un luogo che contiene tutto ciò che il fiume della vita ha portato a Teresa, innamorata della sua terra, cui ritorna per completarsi, seguendo anche le difficili strade dell’inquietudine.

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22 10 19 Inaugurazione mostra “Visioni intime e della terra” –

22 ottobre 2019 – ore 18.30

Inaugurazione della mostra

VISIONI INTIME E DELLA TERRA

Espongono

Laura Martucci, Angela Leopatri, Angela Petrini, Maria Lombardi, Carla Pucci Da Filicaja, Angelo Speziale e Giuseppe Morena.

A cura di Valentina Cavera.

Musica di Gabriele Losavio: “The sound of nature”.

Dal 22 al 30 ottobre, “Visioni intime e della terra” sarà visibile all’interno della Casa delle artiste (Via Magolfa 32).

 

ingresso libero

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Osservare un’opera del contemporaneo, cercare di comprenderla, significa un po’ addentrarsi nell’interiorità dell’artista che l’ha realizzata, nelle sue emozioni, le quali altro non sono che riflesso di ciò che si vive. Altresì, le rappresentazioni artistiche diventano porte segrete per conoscere il mondo che ci circonda attraverso le voci silenti degli interlocutori dell’arte. L’utilizzo delle colorazioni, delle forme, della scelta dei soggetti sono tutte simbologie archetipe che ci conducono nel sentiero della verità, lì dove l’uomo ascolta se stesso e traduce attraverso la materia ciò che sente. La vivida sensibilità inconsueta di ogni artista aiuta a sciogliere le barriere che spesso imprigionano l’individuo comune in un universo falsificato dalle apparenze dell’esistenza.

“Visioni intime e della terra” incoraggia il visitatore ad esplorare la propria anima osservando il lavoro sull’emotività svolto Da Laura Martucci e Angela Leopatri e nello stesso tempo ad osservare ciò che di vero traspare sul pianeta, poiché con esso scopriamo la bellezza che risiede in noi: la naturalezza, l’armonia perfetta che ci accomuna al creato. La pittura botanica di Angela Petrini, Maria Lombardi, Carla Pucci da Filicaja e quella naturalista di Angelo Speziale catturano in un lampo di eternale presente la perfezione data dalle piante, dagli insetti, dagli animali che sorreggono, come fossero basamenti architettonici, l’intera struttura della terra, l’habitat dove gli esseri umani hanno creato la storia e realizzano il futuro. Con le sculture di Giuseppe Morena tocchiamo la materia, sostiamo al confine tra l’uomo e la natura, per sentirsi un tutt’uno con essa.

Le luminose colorazioni emotive di Laura Martucci.

Con Laura Martucci (Roma ’82) ci si avventura nella propria interiorità attraverso quei ritratti che mirano all’anima. Di luce, di colore, tra quei numerosi specchi geometrici che compongono la fisicità dei personaggi. Ci sono dei momenti in cui la felicità dell’individuo si fa viva ed allora tutto il corpo partecipa, vestito dalle luci dell’emozione, dai colori di festa. Dinanzi alle sue strutture si evince che attraverso il proprio corpo l’uomo si esprime ed osservando il suo modo di esprimersi si prova un sentimento. Dopo un attento studio sulle forme e sulle tonalità che evocano la felicità, la positività, nasce questo ciclo di pitture di Laura Martucci. «I colori accesi accendono l’anima; è come se ti mostrassero la via giusta, ti trasmettessero serenità, speranza…vita.  – spiega Laura – L’unione di alcuni colori crea la perfezione.» Così la donna sdraiata sulla coperta comunica il suo benessere, durante quel processo di scomposizione e combinazione di figure geometriche. Nella densità dei volumi, variopinti dalla selezione accurata di determinate colorazioni, si capta la gioia. «Sono momenti brevi ma ciò accade: quando ci sentiamo amate, quando vediamo positività nella nostra vita, nei momenti felici…  – racconta Laura – quando godiamo dei piccoli momenti.»

Si nota tra la maggior parte dei lavori di natura cubista, un ‘opera dove si annida la creatività surrealista, anche se ai margini, come fosse un richiamo al filone precedentemente descritto, le impronte del medesimo stile creano un’armonia totalizzante: una testa, priva di corpo, ad occhi chiusi immerso nella luce, vive il suo momento di beatitudine. Triangoli, rettangoli, quadrati, archi, si dividono lo spazio mentre la parte figurativa predomina. Un occhio poco distante si apre alla coscienza, mentre il mare si lascia ascoltare in lontananza.

Le Pitture di Laura Martucci sottoforma di luminose apparizioni si oppongono a quelle in mostra all’interno dello Studio Mitti (Via Alzaia Naviglio Grande 4), dal 25 ottobre fino al 4 novembre, in cui l’oscurità e l’onirico sono i protagonisti.

 

Angela Leopatri, traduttrice d’emozioni

Angela Leopatri (Milano, ‘58) con minuziosa attenzione dispone le sue emozioni sulla tela cogliendole nel loro colorato apparire, distinguendo le sfumature che le caratterizzano attraverso la scelta delle forme in differenti composizioni di natura Kandinskiana, trasformando ciò che prova in danza di luce e musica per gli occhi.

«Spesso mi sono soffermata ad osservare lo spazio, la natura o mi sono persa nelle pagine illustrate di un libro d’arte – racconta Angela – Così ho compreso che essere artista è creare emozioni e condividerle».

Inizia a disegnare sin da bambina tra il profumo degli acrilici. Allora usava la tempera. Quel senso di appagamento e di felicità in quella sua immersione tra i colori l’ha sempre mantenuto vivo. Dopo aver terminato gli studi all’ Accademia d’Arte Cimabue di Milano in giovane età, ha sperimentato nel corso del suo percorso varie tecniche, vari stili. Focalizzandosi sui paesaggi mediterranei ha in seguito introdotto l’astratto nella sua esperienza artistica servendosi di quelle stesse tonalità che intonavano quei paesaggi. Si è imbattuta nel materico, ha unito alle colorazioni le foglie d’oro, ha lavorato con la spatola e con le mani. Sono così nate quelle opere che fanno di lei una traduttrice di emozioni, per esorcizzare i dolori, le paure ed anche allo stesso tempo per festeggiare la gioia, in quella manipolazione costante negli elementi del concreto e di conseguenza dentro se stessa. Vestire la tela del sé è lo scopo del suo lavoro. Dentro le sue opere c’è la vita, in quel gioco di forme e di colori che per un effetto ottico si muovono quasi nello spazio pur rimanendo ferme: tra le forme geometriche si sprigiona un linguaggio senza parole in cui il cerchio con la sua morbidezza visiva protegge, il triangolo con le sue punte ferisce, il quadrato impone razionalità.

Le opere che presenta in mostra hanno per titolo: “Profonda spaccatura”, “Resilienza”,” La passione, l’amore e il desiderio”.

La prima è specchio del suo rapporto difficile con il padre. Rappresenta una sfera divisa a metà con l’impossibilità di ricomporsi: sullo sfondo nero pare essere di cristallo di rocca. La sfera seppur spezzata rimane distesa con un pezzo vicino all’altro poiché un legame di sangue è e rimarrà comunque indissolubile.

La seconda, in tecnica mista, una fusione di sabbia, olio e acrilico, rappresenta la forza che risiede in ogni donna dopo aver affrontato le varie prove della vita… è allora che si diventa rocce, dure, vigili. Su di uno sfondo oscuro, delle sembianze della pietra lavica, compare un occhio dorato da veggente. Posizionato al centro del dipinto, in prospettiva disposto sotto i vari superfici di forme, come fossero strati di pelle, sembra guardare in tutte le direzioni.

In “La passione, l’amore e il desiderio” si celebrano i trionfi sentimentali, tra lune di sogni colorate a pastello.

 

Angela Petrini e Floraviva

Angela Petrini (Novara, ‘58) è disegnatrice e al contempo Presidente di Floraviva, associazione di pittori botanici italiani nata nel 2004. In primis, lo scopo di questa associazione è di diffondere la conoscenza dell’arte botanica come strumento attuale a sostegno della difesa del patrimonio vegetale con il quale l’essere umano convive, oltre a promuovere un atteggiamento protettivo, di salvaguardia della natura. Condividere la passione dell’espressione pittorica attraverso i disegni che contemplano ed esaltano le tracce dell’universo impresse sulla terra corrisponde ad approfondire la conoscenza del creato ed anche a godere della sua bellezza. «Il compito del Presidente, oltre a quello rappresentativo, consiste nell’indirizzare e progettare l’attività comune insieme ai componenti del Consiglio Direttivo – spiega Angela Petrini – il che si traduce nello studio di temi da sviluppare nelle esposizioni collettive e nel cercare, preferibilmente nell’ambito pubblico, collaborazione e sedi per le nostre esposizioni, le attività collaterali di insegnamento della tecnica, conferenze e relazioni attinenti all’arte botanica».

Angela Petrini presenta in mostra due acquerelli. Uno su cartoncino ed uno su carta. Entrambi rappresentano varietà di iris. Il primo dipinto s’intitola “Iris alba” e corrisponde a una delle varietà più appariscenti di questo fiore, mentre Il secondo ha come titolo “Iris Jacquesiana”. Quest’ultimo è il ritratto di «un ibrido creato dal francese Jean-Nicolas Lémon già prima del 1839, data in cui lo descrisse. Lémon attribuì il nome Jacquesiana a questa iris in onore di Henri Antoine Jacques – racconta Angela – il capo giardiniere della tenuta reale di Neully.»

 

Maria Lombardi e la sua vita legata all’arte botanica

Maria Lombardi (Australia, ’61), oggi vicedirettore di Floraviva, fin dai suoi esordi legati alla disciplina artistica ha sempre notato una predilezione interiore verso le forme e i colori del mondo naturale, in particolare dei fiori. Attraverso l’arte botanica che fonde arte e scienza ha potuto manifestare la sua personalità artistica nell’interpretare ciò che il vero manifesta e sprigiona. «Ho un bisogno fisico di essere circondato dalla natura – riferisce Maria Lombardi – mi diletto nella vista del bocciolo che sta per esplodere nella vita o nelle mutevoli tonalità di un fiore che sbiadisce nelle ultime fasi della sua vita». Rapita da ragazza dal lavoro della pittrice e tipografa australiana Margaret Preston e successivamente, una volta trasferitasi in Europa, scoperte le opere di molti pittori botanici del passato come il belga Pierre-Joseph Redouté, o l’incredibile naturalista di origine tedesca e illustratrice scientifica Maria Sybilla Merian, ha trovato il suo sentiero in cui incamminarsi per esprimere se stessa coinvolgendo quante più persone ad un sincero apprezzamento della natura ed altresì ad aumento della consapevolezza verso essa. Una delle sue opere in mostra è un acquerello intitolato “Silybum marianum, (Cardo mariano)”, che rappresenta, per l’appunto, la pianta spontanea presente nel bacino del Mediterraneo.

«Questa pregiata pianta officinale, di aspetto molto affascinante, è stata usata fin dall’antichità per le sue indiscusse proprietà fitoterapiche. – spiega Maria Lombardi – È una pianta biennale dal fusto eretto, con distintivi fiori riuniti in una infiorescenza a capolino di colore violaceo-purpureo incorniciati da una raggiera di brattee spinose che si allargano man mano che il fiore inizia ad aprirsi».

 

“Le storie vegetali” di Carla Pucci da Filicaja

La seduzione esotica delle piante africane perviene ai nostri occhi attraverso i disegni che Carla Pucci da Filicaja (Roma, ’61) ha realizzato durante la sua esperienza a Zanzibar durata diversi anni. “Le sue storie vegetali” s’impregnano delle tonalità di quella terra lontana, che diviene più vicina, meno sconosciuta, grazie al suo sguardo attento e alla sua passione nel viverla. Dietro alla sua pittura botanica i colori e il segno si mescolano con lo studio delle specie vegetali e l’analisi sul campo, con l’emozione nel contemplare la natura che in funzione del tempo muta il suo volto e comunica cose differenti. Poi c’è il canto della natura… «La Natura è melodia, ci sono canti per ogni ora del giorno bisogna solo saper ascoltare ed amare ciò che si fa, solo così si può trasmettere la magia dell’emozione. Questo è per me il senso della pittura botanica – racconta l’artista. – Il “canto dell’Africa” con le sue praterie, le sue piante, gli animali incontrati nel corso di tanti safari in Tanzania mi ha ammaliato, coinvolto mentalmente e fisicamente.» Tra le opere in mostra, acquerelli su carta, si troverà “Garden in Arusha”, fiore di banano, “Jozani”, dove spicca una mangrovia rossa, tra le cui fronde si nota una Junonia oenone oenone, una farfalla che propende per le ambientazioni umide e fangose e che è golosa del nettare dei fiori. Non lontano si mostra una raganella della famiglia delle Hylidae. In “Safari a Ruaha”, Carla nel rappresentare una Kigelia africana osservata dal vivo, immagina alla base di un ramo un piccolo camaleonte. Il cocco denominato Nazi dai locali, come un’omonima opera dell’artista, è ritratto su carta assieme a parte della sua pianta, la palma da cocco. «Sullo sfondo è rappresentata anche la foglia pennata della palma che i locali chiamano makuti composta da verdi foglioline lanceolate, spesso ingiallite e bruciate dal vento. In questa occasione, qualcuno salì i 30 metri dello stipite della palma e con il machete tagliò cocchi e foglie secche. – spiega la pittrice – Il cocco è stato dipinto all’ombra del patio della mia casa africana, sul tavolo da pranzo, tra granelli di sabbia impalpabili come cipria e minuscoli insetti che riposavano sul mio foglio. Il grande tetto di makuti mi riparava dal sole e dalla luce accecante.» Nella tavola “Sulla spiaggia di Kiwengwa”, Carla ritrae una palma da cocco dalla crescita insolita: «Il fusto della pianta, – scrive l’artista – durante la crescita, aveva assunto un anomalo portamento strisciante. L’evento mi consentì il tempo per il ritratto della bellissima infiorescenza a spadice, normalmente visibile solo dal basso poiché il tipo di palma da cocco presente a Zanzibar ha un’altezza di 20-30 metri». Uno dei suoi sogni si chiama Botarte, il nome di un’ipotetica possibile associazione di artisti con cui condividere la passione per l’arte e l’amore per la natura, anche se per ora risulta essere solo il logo con cui lei si firma.

 

Le meraviglie della natura con Angelo Speziale

Con Angelo Speziale [Foligno (PG), ’59] pittore naturalista di professione dal 1988, attraversiamo le meraviglie del creato, tra piante, insetti ed uccelli. Un universo da scoprire che con lui risulterà maggiormente penetrabile.

Sulle sue tavole si muove la vita: si sente crescere, evolversi, tra i colori e profumi, suoni ed ambientazioni. Osservare con gli occhi di un naturalista d’altra parte significa questo, perché oltre al disegno ci sono i suoi racconti a rendere maggiormente suggestivo il percorso. Osservare con i suoi occhi vuol dire attraversare la luce tra i petali e le foglie, giocando con lo sguardo tra le trasparenze per poter definire la carnosità dei soggetti vegetali; attendere con pazienza che la luminosità tocchi in un certo modo l’immagine, produrre schizzi a matita, raccogliendo delle note di colore ed eternizzare ciò che si è visto su una diapositiva sono i punti determinanti verso la realizzazione delle sue creazioni…. Altresì, studiare il comportamento di certi insetti, rimanerne colpiti, carpire il loro linguaggio attraverso segni e movimenti… ascoltare il suono degli uccelli, registrandolo dentro di sé per riconoscerlo successivamente, di volta in volta, sono i passi ulteriori verso una libera progettualità e una veritiera narrazione estetica di un artista di successo.

«Ciò che m’interessa è riprodurre un racconto; tutte le mie tavole le ambiento. Non ho l’abitudine di riprodurre un soggetto estrapolato dal contesto perché mi piace raccontare anche ciò che c’è intorno; quindi ci possono essere anche altri soggetti di contorno, che di contorno non sono, ma sono magari ausiliari, complementari; oltre al soggetto animale anche il contesto ambientale è importante… la vegetazione… per dare nozione di dove vivono questi animali, che sia un uccello o un insetto. Riprodurre un po’ del loro ambiente è interessante anche dal punto di vista pittorico. Così la tavola sarà più dinamica, meno fissa».

Sin da bambino s’interessa al disegno, dapprima dipingendo casette sulle colline che con disinvoltura dinanzi agli occhi stupiti del suo maestro comparivano già in prospettiva, poi raffigurando precocemente i primi insetti, i bruchi. Dopo la parentesi avuta con immagini oniriche di entità raffigurate dietro alle sbarre, specchio di un’adolescenza introspettiva, ricompare il suo interesse verso gli insetti che poi s’incanala verso la natura tutta. Affina le tecniche pittoriche da autodidatta e approfondisce la sua cultura scientifica sull’argomento, attraverso libri ed escursioni. Sicuramente furono i suoi studi in scienze biologiche la chiave di volta che lo ha iniziato alla professione ma sono state varie le esperienze all’interno delle Università nel corso del tempo che lo hanno reso un esperto nel settore, oltre alla sua accesa passione in materia.

In mostra presenta due differenti libellule realizzate in acquerello su cartone, una gialla e nera (ONYCHOGOMPHUS sp), ed un’altra verdastra (SOMATOCHLORA sp). Tra gli insetti le libellule hanno sempre mosso il suo interesse, non solo per la loro bellezza ma per lo specifico comportamento peculiare che dimostrano. «Sono particolari nel mondo della natura perché sono costruite quasi come delle macchine da predazione. – spiega Speziale – Io le paragono a delle piccole tigri. Ci sono libellule che fanno predazioni d’agguato come farebbe un leopardo, oppure corrono come se fossero ghepardi».

Un’altra libellula, a matita colorata su carta, si nota in uno dei suoi disegni più complessi, adagiata su una ninfea gialla, nelle vicinanze di una rana verde; poi si susseguono, tra le raffigurazioni più articolate, Funghi Coprini con Fringuelli” in matita di grafite su carta e “Cappero”, un acquerello su carta. Tra le più semplici, invece, sboccia “Boccioli di rosa graham thomas”, a matita colorata su carta e si manifesta “Ramo di pero Williams max red barlett”, un acquerello su cartone, che colti nella loro semplicità e limpida perfezione sono paragonabili a poesie visive.

 

Pino Morena, lo scultore cacciatore di anime nella materia

Pino Morena, (Reggio Calabria, ’59), con le sue sculture lignee dà una seconda vita a quei materiali naufraghi, destinati a morire che provengono dai fiumi, dai torrenti, dal mare. Recuperati sulle spiagge, già levigati dalla forza dell’acqua, dalle onde, vengono ulteriormente lavorati dallo scultore che usando differenti tecniche ne stilizza la forma e ne contraddistingue la colorazione. In quanto cacciatore di anime nella materia, Morena sceglie i pezzi da lavorare in base ad una sua ricerca, che lo spinge attraverso la sua sensibilità a portare alla luce ciò che già respira nell’elemento selezionato. Ogni pezzo di legno porta con sé una determinata storia che l’occhio esterno ha modo di risvegliare con l’attenzione nel dettaglio; pare si possa scorgere l’anima dell’oggetto nei segni inferti sulla materia. Ogni suo lavoro sembra diventare confine tra uomo e natura, dove l’uomo una volta arrivato a questo confine, toccando il corpo in questione ed abbracciandolo si senta parte di essa… le sue creazioni sembrano volti in cui l’uomo ha impresso il suo passaggio dentro quel confine per annullare la distanza tra la natura e lui medesimo.

«La scultura in se stessa è la dimostrazione che io raccolgo un materiale che è destinato e a non essere utile; facendo una scultura gli dò vita… – Racconta Morena – un risvegliare la natura che sta morendo: se t’imbatti in legni e in radici che non sono più al loro posto originario, come accade in conseguenza di incendi o alluvioni, allora in un certo senso faccio rivivere ciò che è già disperso, slegato dalla sua fonte. Tutto questo dà un’emozione a chi la vede che fa riflettere su ciò che sta accadendo attorno a noi».

Lavorate con le sgorbie, scalpellini dalle varie forme, di varie misure, concave o a rondine, le sue sculture vengono trattate successivamente con delle cere o degli impregnanti, i quali regalan loro una vita più longeva e danno risalto alle venature. Scolpisce i suoi legni fino a sentirli vivi, duri, privi di alghe o residui inopportuni; legni che variano per tipologia… da quello di vite a quello di ulivo, alle radici stesse… fino ad accompagnarli con altri materiali, se è il caso, come la pietra quando, per esempio, è già incastonata nell’elemento prescelto. Con una tecnica personale, utilizzando le candele o i timbri a fuoco, riesce a dare un colore differente al pezzo concreto, dando delle sensazioni chiaro-scure. Il prodotto poi ulteriormente strofinato con carta vetrata o spazzole metalliche appare quasi un materiale differente dal legno.

 

 

Orari di apertura:

Martedì: dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00

Mercoledì: dalle 10.00 alle 22.00

Giovedì: dalle 13.00 alle 20.00

Venerdì: dalle 17.00 alle 20.00

Sabato, Domenica: dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00

 

 

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Visioni Intime e della Terra è stato censito nel portale italive.it e ammesso alle votazioni per il “Premio Italive 2019”.

ITALIVE.IT, progetto patrocinato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (promosso da CODACONS e COMITAS con la partecipazione di AUTOSTRADE PER L’ITALIA e la collaborazione di COLDIRETTI) informa gli automobilisti su quello che accade nel territorio che attraversano e presenta un calendario aggiornato dei migliori eventi organizzati, anche alla scoperta di eccellenze enogastronomiche.

Per visualizzare la scheda dell’evento cliccare sul seguente link.

Le votazioni espresse dai visitatori, che saranno raccolte fino a fine anno e giudicate da una commissione di esperti, determineranno il vincitore del Premio di quest’anno.
Notizie sul Premio Italive e regolamento reperibili dal sito clicca qui.

 

sadri

18 10 19 Amedeo Ricucci con “Cronache dal fronte – parole e immagini”

 

venerdì 18 ottobre 2019 -ore 18.30

Presentazione del libro di

Amedeo Ricucci

inviato/giornalista del TG1

“Cronache dal fronte – Parole e immagini”

Prefazione di Ennio Remondino.

Castelvecchi editore, 2019

Un’antologia che tocca il cuore.

Con Marta Serafini, giornalista Corsera.

 

Ingresso libero.

 

En fronte  che “salvo rare eccezioni, va dal Nord Africa al Medio Oriente, lungo quella faglia geo politica che si è aperta negli ultimi decenni sconvolgendo il mondo così come lo si conosceva prima”. In genere i libri degli inviati di guerra sono epici e trasudano coraggio. Questo no. Qui si raccontano solo storie, ma con onestà e nel rispetto dei fatti, in modo da avvicinarsi il più possibile alla verità del momento, l’unica a cui un cronista che consuma la suola delle sue scarpe può avere accesso. Queste storie sono raccontate sia con parole sia per immagini: due linguaggi diversi, da mettere a confronto, per poterne evidenziare in controluce i rispettivi punti di forza e di debolezza. Prefazione di Ennio Remondino.

 

Amedeo Ricucci è giornalista in Rai dal 1993, dove ha seguito come inviato speciale i principali conflitti internazionali degli ultimi 20 anni per Professione reporter, Mixer, La storia siamo noi e infine per il TG1. Attualmente è alla redazione Speciali del TG1. Dopo la laurea in Economia e un master in Relazioni Internazionali ha lavorato per quattro anni nell’Ufficio Stampa dell’UNICEF, per l’Africa Occidentale e Centrale, esperienza che metterà a frutto collaborando con diverse testate italiane, tra cui Il Manifesto, Avvenimenti, L’Espresso e Nigrizia. Ha ricevuto riconoscimenti nazionali e internazionali, tra cui il Premio Italia Alpi (2001), il Premio Giornalisti del Mediterraneo (2012) e il Premio La Matita Rossa e Blu (2013). È stato inoltre selezionato nel 2013 al Prix Bayeux-Calvados per gli inviati di guerra ed è stato più volte finalista al Festival International des Produits Audiovisuels di Biarritz.

Ha pubblicato La guerra in diretta (Pendragon, 2004) e Cronache dal fronte (Castelvecchi, 2019).

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12 10 19 Regina dei sussurri [teatro]

sabato 12 ottobre 2019 – ore 20.45

REGINA DEI SUSSURRI

Alda Merini la più grande poetessa italiana del 900

 

La foresta di Arden

Con: Andrea Bonati, Debora Del Giudice, Gabriele Di Nallo, Carmen Grillo, Greta Parigi,
Roberta Parma, Orietta Pozzi, Graziano Salvò
Musiche dal vivo Debora Del Giudice Regia e Drammaturgia Roberta Parma
Tecnico luci Guglielmo Salvò
Tecnico suono Claudia Cicchetti
Tecnico proiezioni Giulia Zatta
Ricerca documentaria D.Del Giudice, C.Grillo, R.Parma, O.Pozzi, M.Stamerra, P.Valle

Ingresso  € 10,00 – Prenotazioni info@lacasadelleartiste.it – info@ardenspazio33.it

“ Con la follia bisogna giocare con lei … No ,non è un gioco bisogna saperla trattare”
Alda Merini poetessa tra le più grandi e controverse del ‘900: ironica, gentile, brusca, innamorata, ammalata, originale, ”folle”, disordinata, sognatrice, colta, madre, timida, spontanea, sfrontata, figlia, musicista improvvisata, irregolare, generosa, altruista, ingenua, donna-uomo, amante, fumatrice incallita, moglie, poetessa, istrionica, in una parola geniale.
Ha avuto due mariti, quattro figlie disperse come i suoi versi, per volere del destino, della malattia.
“Malattia? Ero una donna molto portata per i numeri, tanto è vero che ho dato i numeri all’ infinito e sono finita in manicomio. Ventisette ricoveri in tutto. Ma non so se si può chiamare malattia la mia, malattia d’esistere, forse. Le poetesse non sono folli, sono sentimentali”.
Come poteva non coinvolgerci in uno spettacolo su di lei.
Abbiamo scandagliato libri, interviste scritte e del web. Una ricerca durata mesi e mesi. E poi lavoro d’improvvisazione, taglia e cuci come ogni buon artigiano.
E mentre cercavamo, ci siamo avvicinati in punta di piedi alla sua grande anima.
“noi siamo sulla terra
come i grandi iniziati,
aspettiamo un richiamo,
ma il paradiso è in noi
coi suoi fermi segreti”

Roberta Parma
Attrice – Regista – Formatrice – Educatrice alla Teatralità
Sviluppa costantemente la formazione artistica in campo teatrale, incontrando alcuni dei Maestri e dei gruppi più prestigiosi del panorama teatrale ed artistico nazionale ed internazionale. Tra gli altri: Marco Baliani, Jurij Alshitz, Dominique Dupuy, Giorgio Bongiovanni, Laura Pasetti, Robert Mc Neer, Laura Curino, Tage Larsen, Julia Varley, Odin Teatret, Eugenio Barba, John Kalamandalam, Massimo Navone, Maurizio Salvalaio, Claudio Orlandini, QDG, Paolo Giorgio ,TP, Enrico D’Alessandro, L.I.I.T, Bruno Cortini, Piero Mazzarella, Maria Stefanache, Claudio Garofalo, Franco Graziosi, Fabio Battistini, Ujwal Bhole, Lorenzo Pierobon, Giovanni Moleri, P.Roman, Toni Rucco, Germana Giannini, Patch Adams.
Lavora nei teatri di molte città in qualità di attrice e successivamente anche come regista.
Si occupa di ricerche sulla presenza scenica e sull’espressione corporea e conduce “Laboratori teatrali “con la finalità di generare un contatto autentico con la dimensione teatrale.
Oltre ai numerosi corsi e seminari frequentati (vedi CV completo) consegue: “Attestato di specializzazione di Regia” attivato dal Fondo Sociale Europeo e Regione Lombardia.
Laureata in Farmacia, con pubblicazione della tesi di Laurea, già insegnante di Matematica e Scienze e successivamente Anatomia Artistica presso Licei Artistici
Consegue un Master in “Educazione alla teatralità” presso l’Università Cattolica di Milano, segue corsi di aggiornamento presso Telefono Azzurro, Servizi sociali Provincia di Milano, Istituto di Psicomotricità Milano, Servizio di Tutela del minore, Corsi di Prevenzione primaria, Corsi di specializzazione interculturali e di teatro sociale.
Integra le esperienze artistica, didattica e scientifica elaborando progetti di: “Laboratorio teatrale e di espressione corporea”, “Laboratorio di Educazione alla teatralità”, (per Insegnanti ed Educatori), “Laboratorio di Formazione attraverso il Teatro”, “Laboratorio di Dizione e Voce”, “Laboratorio di Narrazione “, che porta anche nelle scuole da più di venticinque anni indirizzati a studenti di ogni ordine e grado, ad insegnanti, operatori ed educatori.
Ha lavorato in progetti europei come responsabile del “Laboratorio Teatrale e di Espressione corporea” indirizzato a ragazzi in situazione di abbandono scolastico e disagio e ritenendo che l’Arte teatrale sia una grande forza di educazione, formazione, riabilitazione e recupero, elabora e conduce progetti nelle scuole, nei Comuni, nelle Asl e nel campo della formazione per insegnanti, operatori e studenti
Direttrice artistica di ARDEN. Direttrice e Insegnante della ScuoLaboratorio di Formazione Teatrale e dei Laboratori di Teatro.
Componente del Comitato scientifico del progetto “Il Teatro della Narrazione” e del progetto interdisciplinare “ STORYTELLING The Narrative World”
Direttrice artistica della Stagione teatrale DOMENICA a TEATRO,14 Edizione
Promuove e organizza il Convegno “FestivalACT” Arte-Conoscenza-Trasformazione giunto alla 13 Edizione

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11 10 19 “E v A s A” Omaggio ad Alda Merini – performance di ass.ne Centimetri di anima

 

venerdi 11 ottobre ore 21.00

E v A s A

Omaggio ad Alda Merini.

Introduzione a cura di Carla Tocchetti, presidente dell’associazione Beautiful Varese.

A seguire, l’associazione culturale Centimetri di Anima ha il piacere di presentare  E v A s A, una performance della scrittrice e poetessa Soraya  Cordaro con la partecipazione del pianista e compositore Fabrizio Grecchi, Valentina Campiglio e Angela Valle. Si ringrazia Jacopo Mondini per la scenografia (video Cages).

In scena pittura  danzata,  poesia, anima,  performance con musica su improvvisazione e recitazione, tratta da un’opera originale di Soraya Cordaro.

Vi invitiamo a scoprirla e lasciarvi trasportare da questa esperienza multisensoriale… ANIMA!

 

Prenotazione consigliata a: centimetridianima@gmail.com

Contributo all’ingresso: 10 euro  contatti fb: @centimetri di anima +39.3471758523

*****

biografie:

Soraya Arianna Cordaro:

Scrittrice, poetessa, performer, coreografa, insegnante. Fondatrice dell’associazione culturale Centimetri di Anima. Laureata in Interpretariato e Comunicazione, interprete. Ha ideato Funamboli tra le stelle, percorso educativo per le scuole, ha scritto e diretto AlterEgo FlamesC a g e sFunamboli tra le stelleCentimetri di AnimaE v A s A , per il teatro e le sue performance. Autrice della fiaba “Funamboli tra le stelle”. Nel 2015 fonda a Varese la Icon Dance Academy, accademia di arte e danza.

Partecipa con una performance per l’attore Christopher Lambert ad un evento del Festival del Cinema di Venezia, 2016. Sua la plaquette di poesia XXII anelli spez zati, (2017) e la raccolta A m p o l l e, GeEle edizioni, con opere create per i suoi testi dallo scultore Giorgio Robustelli, (2018). Scrive la sceneggiatura dei video AlterEgo Flames, C a g e s, Soffio di molecole. Note le sue collaborazioni in ambito artistico e  teatrale come autrice e voce narrante, partecipa alla “notte dei poeti 2019” evento per la città di Varese. Attualmente si occupa di counseling ed è traduttrice.

Valentina Campiglio:

Vive in provincia di Varese. Laureata in Lingue e Letterature Straniere e specializzata in Pedagogia e Didattica delle Lingue Ispaniche. Per la poesia ha pubblicato la plaquette “In Essere Azzurro”, FusibiliaLibri, 2016. Suoi testi sono inseriti in diverse edizioni de “ Il Segreto delle fragole” e nell’antologia di poesia erotica “ Ti bacio in bocca”, LietoColle Editore; “ Teorema del corpo”, “Donne scrivono l’eros “, e “Teorema del corpo IIDIRE D’EROS”, FuSibiLia Libri, 2015 e 2018, oltre che su siti specializzati online. Come pittrice ha esposto in Italia e al Malura Museum di Oderdiessen (Germania). Nel 2012 ha partecipato al festival della poesia femminile “ Le parole per dirlo”, patrocinato dall’UNESCO a Sezze ( LT) e nel 2015 a “BiciNuragica Poesia”, IV rassegna ciclo-poetica in Sardegna. Attualmente è impegnata nel campo dell’istruzione e dell’editoria.

Fabrizio Grecchi:

Diplomato alla Civica Scuola di Jazz di Milano.  Ha suonato con suo Beatles Piano Project a New York, Ginevra, Roma, Milano e ad importanti Beatles days tra cui Brescia, Liverpool e Torino. Ha collaborato come musicista con Andrea Bocelli, PFM, Rodolfo Maltese e ha realizzato musiche per Giorgio Armani, Lovelane music group ( Los Angeles), Macedonian Art Council ( New York) Magnolia, Nue Dance Company, Danone, Honda, e varie compagnie teatrali. Ha scritto le musiche per il contributo Italiano alla Giornata Mondiale dell’acqua svoltasi a Tokyo e per il balletto Bang! To the Heart presentato ad Edimburgo al Fringe Festival. Gli sono stati riconosciuti diversi premi tra cui il primo posto all’Ambrogino d’oro di Milano e il “Potato Prize” di Indaba Music a New York.

Angela Valle:

Mezzosoprano e voce narrante. Inizia a 15 anni i suoi studi di dizione, recitazione, canto lirico a Roma, poi la tecnica del “Recitar cantando” a Milano con famosi cantanti.Ha cantato nei Teatri di Fidenza, di Messina, di Montecarlo, Principato di Monaco.Ha inciso i ruoli di Mamma Lucia e di Lola in diverse edizioni di Cavalleria Rusticana di Mascagni. Insegna canto lirico e moderno dal 2002 in numerose scuole e dal 2006 ad oggi è stabile al Civico Liceo Musicale “ R. Malipiero”  di Varese. E’ spesso ospite in giuria in concorsi di canto moderno e di lirica.

 

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10 10 19 Francesco Terrone con “Quando finisce la luce”

 

10 ottobre 2019 – ore 18.00

 

presentazione della monografia

“Quando finisce la luce”

con poesie di

Francesco Terrone

accostate a riproduzioni d’arte

(Miano ed.)

Con la partecipazione di

Michele Miano, editore

Enzo Concardi, critico letterario

esecuzioni musicali  de

I Solisti dell’Orchestra Classica di Roma

dirige Raffaele Iannicelli

tenore Rodolfo Gordini

letture di Roberto Saranga (Comp. Teatr. Maskere)

Coordina Gianfranco Carpine.

ingresso libero.

“Un sogno non muore/ quando è guidato / da ali d’amore./ Le rondini volano in aria/ alla ricerca/ di piccoli insetti/ che volano anch’essi nell’aria,/ ma il loro volo,/ pur essendo utile,/ è fastidioso e senza speranza:/ finisce / quando finisce la luce. Partire da qui significa immergersi da subito nella profondità del mare poetico di Francesco Terrone. Tutto è legato alla grande luce che la donna amata effonde attorno; un lucore di vita di cui il Poeta vive e si alimenta; la sua fine sarebbe morte, buio assoluto, assenza totale, aridità. [N. Pardini]

 

FRANCESCO TERRONE:

sono un ingegnere prestato alla poesia, un magma che sento ribollire in fondo alla mia anima e senza il quale non saprei vivere. Mi definisco un pitagorico per una certa temperanza che mi appartiene unita ad un certo rigore derivato anche dai miei studi ingegneristici. Scrivo da circa trent’anni e sono state pubblicate ottantacinque raccolte poetiche; 38 sono libri editi anche da case editrici prestigiose, una parte sono raccolte pubblicate su una importante rivista letteraria “Fiorisce un cenacolo” fondata nel 1940 dallo scrittore, giornalista e poeta salernitano Carmine Manzi ed attualmente diretta da Anna Manzi, la figlia che ne ha ereditato la gestione, e altre raccolte ancora sono state pubblicate su antologie di importanza nazionale e non solo.

leggi altre informazioni e le opere pubblicate su https://www.poetafrancescoterrone.it/

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9 10 19 Il Giardino della Poesia – Invito con gioco con Giusi Busceti

9 ottobre 2019 – ore 20.00

Nell’ambito de Il Giardino della Poesia, Invito con Gioco.

Ospite: Giusi Busceti

Consumazione solidale € 8,00

 

Giusi Busceti è nata a Milano e qui ha lavorato per quarantanni nella Scuola. Ha pubblicato le raccolte Sestile (Corpo 10 1991), A nucleo perso (LietoColle 2007), alcune plaquettes, il PulcinoElefante Buio selvatico (2017) ed è prossima l’uscita della sua ultima raccolta, Ufficio del sole. Suoi testi sono apparsi su varie riviste, antologie ed opere critiche, tra cui “Italian Poetry 1950-1990”, Dante University Press Boston 1996, Vertigine e Misura a cura di Marco Ercolani, La Vita Felice 2008, Chi ha paura della Bellezza, a cura di Tomaso Kemeny, Arcipelago 2010, Perturbamento, a cura di Marco Ercolani, Joker 2017, OmbraLuce 2019. Ha collaborato con le Edizioni Corpo 10 di Michelangelo Coviello dal 1986 al 1990 e dal 1999 al 2001 alla collana di poesia Niebo diretta da Milo de Angelis. E’ ideatrice e curatrice di numerose rassegne e manifestazioni poetiche, artistiche e musicali realizzate dall’associazione culturale – di cui è presidente – Casa della Poesia al parco Trotter di Milano, che dal marzo 2004 opera per la diffusione della poesia nei più diversi registri, anche nelle periferie multiculturali e nella scuola.

 

 

 

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8 10 19 Inaugurazione della mostra “Artemisia per Alda Merini”

 

martedì 8 ottobre 2019 – ore 18.30

Inaugurazione della mostra

ARTEMISIA PER ALDA MERINI

Francesca Bruni, Rita Carelli Feri, Renata Ferrari, Pea Troll, Emanuela Volpe

 

Una mostra di opere pittoriche che interpreta il senso della poesia e del personaggio Alda Merini nello spazio che ospita l’evento e che ne ricostruisce la memoria.

Quando: Vernissage e cocktail il 8 ottobre 2019 alle ore 18,30

 

Dove: via MAGOLFA 32 Milano.

Orari della mostra :

lunedì chiuso

martedì dalle 10.00 alle 13.00 ( salvo inaugurazione)

mercoledì dalle 10.00 alle 22.00

giovedì dalle 13.00 alle 20.00

venerdì, sabato e domenica dalle 17.00 alle 20.00

 

Chi è ARTEMISIA

 

Artemisia è un singularia tantum, un nome proprio che si usa solo al singolare anche quando, come in questo caso, racchiude e denota cinque pittrici: Francesca Bruni, Rita Carelli Feri, Renata Ferrari, Pea Trolli, Emanuela Volpe. Sono artiste legate dalla stessa postura morale, innanzitutto, che è quella della condivisione, degli spazi e delle idee, degli oneri e degli onori, e dalla stessa passione inossidabile per la figura: il corpo non svanisce mai dalla loro pittura materica e ricca di pigmento, o rarefatta e leggera quanto meticolosa, essenziale e precisa, sperimentale e innovativa.

Ai progetti -è ormai una preziosità da segnalare- dedicano pensiero, ben lungi dall’essere il contrario dell’azione: scartano e aggiungono del nuovo prima di contemplare la possibilità del riutilizzo di opere già realizzate. (Cristina Muccioli)

Un gruppo artistico immutato dal 1992 anno della prima del quasi centinaio di mostre realizzate fino ad oggi. Hanno scelto di lavorare nel mondo della pittura come professioniste, affiancando alla pittura il lavoro di insegnanti di discipline artistiche. I soggetti rappresentati sono spesso figure umane, a volte è il nudo.

E’ una scelta dettata dalla maggiore facilità a entrate in sintonia con un soggetto duttile e sempre nuovo, che può di volta in volta trasformarsi ed assumere sembianze molto diverse. La caratteristica peculiare del lavoro di Artemisia è il taglio progettuale, che spesso si concretizza in opere realizzate a dieci mani: da un’unica idea nascono 5 declinazioni, che mantengono le caratteristiche linguistiche personali.

Artemisia non espone in collettiva, ma è un’unica entità formata da cinque differenti personalità

 

Artemisia dedica questa esposizione alla figura di Alda Merini, donna e simbolo, incredibilmente ricca di spunti e suggestioni. Ciascuna componente del gruppo racconta la personale visione di questa poetessa declinandola con il proprio linguaggio espressivo.

 

 

Francesca Bruni, nata a Erba (CO) vive e lavora a Milano. Ha conseguito la maturità artistica e si è diplomata in pittura presso l’Accademia di belle arti a Milano. Nel 1997 entra a far parte del gruppo Artemisia. Svolge la sua attività di decorazione pittorica per privati, società e locali pubblici, insegna pittura ad olio e Trompe l’oeil.

 

Rita Carelli Feri nasce a S. Colombano al Lambro (MI). Compie studi tecnici a Lodi. Ha frequentato le serali di Brera ed un corso di affresco a Caprese Michelangelo (FI) con il prof. Saldarelli dell’Accademia di Firenze. Vive e lavora a S. Leonardo. Insegna presso un istituto artistico di Pavia.

 

Renata Ferrari nata a Milano vive a Milano e insegna discipline pittoriche presso il liceo artistico “Boccioni”. Ha conseguito la maturità artistica presso il liceo artistico Orsoline di S.Carlo. Si è diplomata all’Accademia di belle arti di Brera. E’ stata allieva inoltre di Pietro Diana, Angela Colombo, Zeno Birolli.

 

Pea Trolli è nata a Milano. Ha conseguito la maturità artistica presso il liceo artistico Orsoline di S. Carlo e la laurea in architettura nel  presso il Politecnico di Milano. Vive e lavora a Milano dove insegna ed. artistica presso la scuola media “E. Colorni”.

 

Emanuela Volpe nata a Milano vive a Trezzano sul Naviglio e insegna discipline pittoriche presso il liceo artistico Boccioni di Milano. Dopo la maturità artistica Si è diplomata all’Accademia di belle arti di Brera. E’ stata allieva di Luigi Veronesi, Pietro Diana, Angela Colombo, Raffaele Degrada, Beppe Devalle, Domenico Purificato, Roberto Sanesi, Dino Lanaro.

 

Dettagli e info: Renata Ferrari 349.7527048 – Emanuela Volpe 338.6002540  – info@artemisia5.it

 

Siti web: www.artemisia5.it   –  www.emanuelavolpe.it  –  www.francescabruni.itwww.ritacarelliferi.it

Facebook  e Instagram : @artemisia5pittrici

 

 

 

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