23 11 19 La collana Z de I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno

23 novembre 2019 ore 18.00

La collana Z de I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno a cura di Nicola Vacca.

 

Con Pietro Romano, Nicola Manicardi, Giuseppe Perrone, Luisa Bolleri, Donato Di Poce.

Letture a cura di Elisa Longo.

Presenta Ottavio Rossani, giornalista Corsera.

Interverrà l’editore Stefano Donno

 

Ingresso libero

 

vedi collana Z

I LIBRI

L’ora del buio di Giuseppe Perrone

“Il poeta davanti alla realtà deve avere uno sguardo disincantato. In uno stato di vigilanza, il suo compito è quello di attraversare l’esistenza senza mai chiudere gli occhi e soprattutto raccontando quello che vede Giuseppe Perrone ne  L’ora del buio si fa poeta civile e con le spalle al muro scrive poesie prendendosi cura delle parole per mettere nero su bianco tutta la precarietà di noi esseri umani davanti alla decadenza in cui siamo precipitati. Poesia che guarda in faccia lo sgomento, l’indifferenza di questo lungo e interminabile viaggio al termine della notte che noi come umanità disumana abbiamo scelto di intraprendere da incoscienti senza preoccuparci delle conseguenze che ci porteranno all’estinzione. «L’uomo è il cancro della terra» scrive Emil Cioran. Giuseppe Perrone, come uomo e come poeta, ha preso coscienza di questa pericolosa e irreversibile deriva. Come poeta, che prima di tutto è uomo, scrive nel solco di una consapevolezza. L’ora del buio è il libro di un poeta e di un uomo che ha gli occhi aperti sulle macerie.” (dalla postfazione di Nicola Vacca)

Giuseppe Perrone è nato a Taranto nel 1959 e svolge l’attività di medico. Nel 2013 pubblica Tra i passi e le strade (Manni editori), il suo libro d’esordio. Nel 2017 esce La carità delle parole (Luoghi interiori).

 

Lampi di verità di Donato Di Poce

“Con l’immagine dei lampi il poeta esprime una misura e delinea una via di accesso. Nella notte sempre buia del nostro vivere politico e civile, le folgori squarciano il tessuto omogeneo del reale e sfaldano la trama compatta delle banalità e dei pregiudizi, aprendo per pochi attimi, nel battito di ciglia di un’epifania, fenditure e crepe, oltre le quali intravedere sentieri di sopravvivenza. ‘Lampi di verità’ è una raccolta articolata in due parti; la prima consegna il titolo a tutta l’opera, la seconda è declinata su un versante di ‘bellezza’. Una biforcazione? No, piuttosto, due attributi della stessa sostanza. Già il pensiero greco ci richiama alla sintonia di ‘bellezza e verità’ […] . Il poeta ha in tasca una fragile matita da cui sgorga la lacrima dell’oppresso. Il poeta spezza la matita come spezza il pane, offre al prossimo un’intuizione, una scheggia di vita estratta dalla carne, e, se riceve in cambio sputi anziché sorrisi, sa che questo è l’inconveniente di ogni dono. La poesia soffierà, comunque, sulle braci del sacrificio.” (dalla Prefazione di Alessandro Vergari)

Donato Di Poce info link

http://www.donatodipoce.net/

 

Fra mani rifiutate di Pietro Romano

“La poesia è la casa delle parole e il poeta cerca la porta per potere abitare le sue stanze. “Fra mani rifiutate” è il libro di Pietro Romano, un poeta che scava nelle stanze delle poesia con l’intenzione di stabilire un contatto con le parole. I suoi versi indicano attraversamenti, scorticano la realtà fino a cogliere della sua forma tutta la scarnificazione che è necessaria a stabilire un contatto con l’esistenza.La sua poesia, in questo senso, è colma di varianti infinite che esplorano l’esistenza e i suoi campi minati. Il poeta prende tra le mani la parola e con gli occhi vigili sul mondo, quasi a voler lasciare una testimonianza, si insinua tra le pagine di quel “sentimento dell’esserci”, perché quello che conta nell’insensatezza di tutto è lasciare una traccia. Fra mani rifiutate è il libro di un poeta consapevole dell’importanza delle parole e del fatto che non ci sono parole all’altezza del presente che ci inghiotte. Davanti alle ustioni del mondo il poeta ha il dovere di inventare una lingua che brucia.Pietro Romano nelle sue poesie incendia le parole, chiama lo spavento in cui siamo finiti con il suo nome e non fa sconti al disincanto che ci assedia.” (Nicola Vacca)

Pietro Romano (Palermo 1994) è laureato in Lettere. È autore di due raccolte di poesie, dal titolo Il sentimento dell’esserci (Rupe Mutevole, 2015) e Fra mani rifiutate (I Quaderni del Bardo, 2018). Suoi scritti compaiono in diverse antologie cartacee e riviste, fra cui Nel nome di Alda (Ursini Edizioni, 2015) e Repertorio di Arte e Poesia (Ursini Edizioni, 2016), In Verbis Lingue Letterature Culture anno VI, n 1, 2016 Ridersela della cultura. Comicità e sovversione delle idee dominanti tra XV e XVIII secolo (Carocci, 2016), Scrittura e utopia in Giuliana Saladino, Dialoghi Mediterranei, n°28, novembre 2017. Attualmente, frequenta il corso di Laurea Magistrale in Italianistica presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna.

 

Non so di Nicola Manicardi

“Manicardi coglie occasioni: alternativamente un polemico satirista, un lirico trattenuto, un poeta ‘tentato’ dal pensiero: ‘Come ci si sente/ essere il quadrato nero/ di una settimana enigmistica?’. Manicardi non tanto cattura il giorno, la giornata che passa ma la sovverte: ‘scrivo cercando di raccontare il giorno/ e finisco per esserne mangiato’. Questo libro si compone di poesie all’attacco e di poesie di meditazione di un autore sempre all’erta. Qui ci troviamo di fronte a un caso particolare. Un poeta educato che cerca la diseducazione. Per il quale ogni ora ogni diversa luce può essere un indizio di un percorso che può portare davvero molto ‘altrove’ rispetto al suo inizio”. (Dalla prefazione di Pier Damiano Ori)

Nicola Manicardi è nato a Modena dove risiede e lavora in ambito sanitario. Appassionato di letteratura in particolare modo di poesia. Ha pubblicato nel 2015 per la casa editrice Rupe Mutevole di Parma il suo primo volume intitolato “Periplo”. Successivamente è stato inserito nell’antologia dedicata al mito di Marilyn Monroe dal titolo “Umana troppo Umana” di Alessandro Fo e Fabrizio Cavallaro edito da Aragno anno 2016. Nel 2018 pubblica il secondo volume di poesia intitolato “Non so” per la casa editrice I Quaderni del Bardo di Stefano Donno, Collana Zeta diretta da Nicola Vacca. Nel luglio 2018 ha partecipato in veste alla trasmissione “il Sabbatico” mandata in onda su Rai news. In questi anni la poesia di Nicola Manicardi è stata tradotta in: greco, spagnolo, rumeno, russo, francese ed inserita in prestigiose riviste nazionali ed internazionali.

 

Di me e degli altri di Lucia Iovino

(Martino Ciano) “Una mano vi accarezza il viso, vi rilassate, vi piace, sorridete; improvvisamente quella mano vi dà uno schiaffo che vi stordisce, mai riuscirete a spiegarvi il perché di quel gesto. La poesia di Lucia Iovino è così: una carezza e una sberla, un’illusione che diventa improvvisamente disillusione, o meglio, consapevolezza della realtà. I versi sono composti di parole semplici. Poesia nostalgica, poiesi di uno spirito che si sofferma sull’esperienza, e in questa ricerca del senso del passato si comprende il viaggio linguistico dell’autrice. Il suo pellegrinaggio nella vita la porta a riscoprire l’esistenza, a regredire per un attimo allo status di Alice, la quale dopo aver attraversato il paese delle meraviglie ritorna alla realtà abbacinata da una luce che rende meno spaventose le ombre della vita. Siamo di fronte a versi stoici, in cui la tranquillità e l’equilibrio delle parole riescono a conferire un sentimento di soddisfazione in chi legge; soddisfazione per aver vinto o perso con onore, con pazienza e perseveranza.”

Info link

http://www.gliamantideilibri.it/di-me-e-degli-altri-lucia-iovino/

Lucia Iovino è nata a Torre Annunziata. Ha lavorato nella scuola ma la poesia è da sempre la sua passione. Questo è il suo primo libro.

 

Jorge di Sotirios Pastakas

“‘Jorge’ è un libro singolare […]. È la storia di un’amicizia tra un poeta e un gatto che con ironia si avventurano insieme nel dedalo dell’esistenza, guardando sempre in faccia e a volto scoperto la realtà che hanno davanti”. (Nicola Vacca)

Sotirios Pastakas è nato nel 1954 a Larissa in Tessaglia. Ha studiato medicina a Napoli e Roma. Per trent’ anni ha lavorato come psichiatra ad Atene. Oltre a psichiatra e poeta e inventore di riviste on line (Poiein, Thraka, Ftera Xinas, Exitirion), produttore radiofonico e maestro del corso di scrittura vissuta. Ha pubblicato quindici raccolte di poesie, un monologo teatrale, un libro di saggi e traduzioni di poeti italiani (Sereni, Penna, Saba, Pasolini, Gatto, de Angelis, Magrelli ecc). Collabora con varie riviste letterarie con saggi e traduzioni dall’italiano. Dal 1994 è membro della Società degli Scrittori Greci (Greek Writers Society). È stato tradotto in quindici lingue e ha partecipato a vari festival mondiali di poesia. Nel Settembre 2001 è stato ospite onorario al Hawthodern Castle International retreat for Writers, presso Edimburgo. Il suo libro “Trilogia” (ed. Parousia, 2012) è stato pubblicato negli Stati Uniti nel 2015, col titolo «Food Line», tradotto da Jack Hirschman e Angelos Sakkis. Il suo primo libro di racconti “Il Dott Ψ e I suoi pazienti” è stato pubblicato nel 2015, da “Melani” editore, Atene. Nel 2016 e stata edita da Multimedia Edizioni un’antologia della sua poe sia, “Corpo a corpo” suo primo libro “italiano”., Nel 2018 e uscito “Jorge” dai Quaderni del Bardo, di lecce, e la sua “Guida di sopravivenza per giovani autori”, Apopeira ediz., Atene, piu una sua aricchita antologia personale “Corpo a frizione”, Romi ediz, Salonico. A Sotirios Pastakas viene assegnato il 4 dicembre il Premio Annibale Ruccello per la Poesia dello STABIA TEATRO FESTIVAL.Ha vinto il Concorso “Ritratti di Poesia.140”, seconda sezione (Europa) per il 2016

 

Involuzione della specie di Luisa Bolleri

Nelle sue narrazioni, l’autrice affronta temi di grande impatto emotivo, quali il disagio mentale, lo stalking, l’abbandono di un figlio, la pedofilia, la violenza sulle donne, il rapporto tra vivi e morti.  Anche le sue poesie ricalcano i temi del disagio e della spersonalizzazione dell’individuo, smarrito in una società sempre più ostile.

 

Luisa Bolleri vive a Empoli con la sua famiglia. Scrive romanzi, racconti e poesie, collaborando con alcune riviste letterarie. È membro di giuria in premi letterari.

Ha pubblicato i romanzi:

Quella notte, Ibiskos Ed.Risolo, 2011.

L’incubo, Leonida Edizioni, 2013.

Il tunnel, Ibiskos Ed.Risolo, 2013.

Pioggia, Leonida Edizioni, 2015.

Il vento e il silenzio, Ibiskos Ed.Risolo, 2015.

Il presagio, Leonida Edizioni, 2016.

Recentemente è uscita la raccolta di racconti “Precipitare”, Leonida Edizioni, 2019.

 

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17 11 19 #BCM19 evento annullato -La sapienza naturale viene dal dolore con Marzia Schenetti e Gianfranco Domizi

EVENTO ANNULLATO PER MOTIVI DI SALUTE DEGLI ARTISTI

17 novembre 2019 – ore 15.00

BOOKCITY MILANO 2019

TITOLO DELL’EVENTO -“La sapienza naturale viene dal dolore”

PROTAGONISTI Marzia Schenetti e Gianfranco Domizi

DESCRIZIONE DELL’EVENTO La performance prende spunto da una frase presente in un’intervista di Alda Merini, ricordata nella canzone a lei dedicata con cui si apre lo spettacolo. Gli interventi dei protagonisti sviluppano questo tema sia in chiave di teatro canzone, sia attraverso la presentazione dei libri: “Ritratti di Donne” di Marzia Schenetti e “S’impara ad amare” di Gianfranco Domizi.  Nello spettacolo sono presenti inoltre due brani scritti dalle poetesse vincitrici del premio Merini 2018 e musicati da Schenetti/Domizi.

LIBRI DI CUI SI PARLA

RITRATTI DI DONNE di Marzia Schenetti

S’IMPARA AD AMARE di Gianfranco Domizi

TIPOLOGIA DELL’EVENTO Performance teatro canzone e presentazione libri.

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16 11 19 #BCM19 8 spazi sulla poesia per la poesia con la poesia

 

16 novembre 2019 – ore 18.00

TITOLO DELL’EVENTO: 8 spazi sulla poesia per la poesia con la poesia

PROTAGONISTI: Comitato di redazione TAM TAM BUM BUM: Antje Stehn, Bruno Rullo, Tito Truglia, Elisa Longo, Enrico Ratti, Barbara Bonazzi, Mauro Toffetti, Agnese Coppola

DESCRIZIONE DELL’EVENTO: Presentazione del librorivista internazionale di poesia TAM TAM BUM BUM- 8 rubriche per 8 curatori per 8 spazi sulla poesia per la poesia con la poesia. 8, l’infinito spazio senza frontiere da navigare senza indice, senza numerazione. Il metodo, sperimentale, prevede che nessuno dei curatori conosca l’elaborato degli altri prima della pubblicazione del librorivista.

TIPOLOGIA DELL’EVENTO incontro, reading

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15 11 19 #BCM19 «Le madri raccontate» con Terry Olivi

15 novembre 2019 – Ore 19.00

BOOKCITY MILANO 2019

Le madri raccontate

presentazione dell’antologia “Mia madre era… Donne e famiglie del 900″ (gattomerlino)

a cura di Rita Laganà e Terry Olivi.

Con Terry Olivi e Maria Rosa Del Buono.

Ingresso libero

 

Sappiamo molto dell’Italia del secolo passato grazie a questi racconti-ritratti; che si presentano come un’impresa necessaria e preziosa.
(dall’Introduzione di Elio Pecora)

Un giorno, forse non lontano, si dirà «matria» oltre che «patria».
(dalla Postfazione di Franco Ferrarotti)

Chi erano le nostre madri? Figlie e figli di donne nate nei primi decenni del ‘900 scrivono per lasciare un ricordo che sarà utile anche alle generazioni recenti […]
Se le figlie e i figli da bambini incondizionatamente amano, da adolescenti giudicano, nella maturità raccontano, creando il “mito” della loro madre. Ne risulta un insieme appassionante, coerente, ma vario nei toni. (dalla presentazione di Piera Mattei)

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15 11 19 #BCM19 «Il celeste tessitore» con Silvio Raffo

15 novembre 2019 – ore 17.00

BOOKCITY MILANO 2019 –

SILVIO RAFFO – il celeste tessitore

Presentazione del libro di poesie di Silvio Raffo

“La ferita celeste” (La Vita Felice)

Con Silvio Aman.

In un mondo spoetizzato, il superamento dei disagi della vita può essere tentato con la facoltà di rendere bello il dolore e la caducità attraverso la fiaba, la sublimazione e l’arabesco sonoro i cui versi, nella loro circolare bellezza, si snodano in base al principio di costanza tipico delle decorazioni.

ingresso libero

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10 11 19 Serena Vestene con «Cerco parole – una corsa di foglie»

 

10 novembre 2019 – ore 18.00

 

Serena Vestene

“Cerco parole – una corsa di foglie” tra recitazione e canzone

per la presentazione del suo libro ( edito da Robin)

«Inginocchiata a picco sul cielo»

***

un omaggio ad Alda Merini e al cantautore e poeta Mango.

Con Patrizia Crisalide Mantegazza, Daniela Cattani Rusich e la cantautrice Patrizia Cirulli.

Introduce Daniela Gilardoni.

Ingresso libero.

 

Serena Vestene è nata e vive a Verona.
Nell’aprile del 2013 ha pubblicato la sua prima silloge poetica “Ad occhi spenti” (Edizioni Photocity) che è stata presentata anche davanti ad illustri circoli letterari.
Nel marzo 2016 ha ottenuto l’attestato di merito per la poesia “La donna e la musica” al premio “Primavera è donna” di Salò.
“Inginocchiata a picco sul cielo” è la sua seconda raccolta di poesie.
Amante dei viaggi e degli scambi culturali, così come appassionata d’arte in ogni sua forma, da qualche anno ha anche iniziato a dipingere su tela.

[…] è nata una nuova voce importante nel caotico universo della poesia attuale italiana. Purtroppo, siamo sempre meno “in ascolto” perché la poesia ci mette in contatto con il nostro vero sé, la poesia è un mondo cui tutti apparteniamo, in modo attivo o passivo, anche semplicemente vivendo. E ci vuole coraggio per affrontarla.
Non rinunciamo a questa esperienza, a questo viaggio immaginifico, all’incanto dei versi di Serena, che ci faranno volare alto.
(dalla Prefazione della poetessa Daniela Cattani Rusich)

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25 10 19 Incontro con la poesia di Duilio Papi

25 ottobre 2019 – ore 19.00

Incontro con il poeta

Duilio Papi

per la presentazione di

“Correnti marine” e “Cyberspazio 2.0”.

 

ingresso libero

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CORRENTI MARINE

Illustri sociologi e filosofi dei nostri tempi si sono interrogati circa la specificità di questa nostra epoca così mutabile nel suo dipanarsi tra consuetudini e nuovi scenari sociali e politici. L’hanno infine definita “Società Liquida” per rimarcarne da un lato una sua effettiva densità, e dall’altro, la sua natura instabile. Questa immagine mi pare sia effettivamente il riflesso dell’esistenza di ciascuno di noi, come fosse un background in sottofondo alle nostre giornate, che contribuisce a farle percepire come una precaria consuetudine di attimi rivolta ad un futuro piuttosto opaco, sia nel suo materializzarsi come vicenda, che nel dar voce alle nostre più profonde convinzioni personali.
La silloge poetica che propongo prova a raccontare il disagio esistenziale scaturito da questa instabilità di obiettivi e di circostanze.
Nel cercarne il titolo, sono stato colto da una suggestione che mi riportava al mare. Metaforicamente ho traslato allora il fluire di questa instabilità nel moto costante ma mutabile delle “Correnti Marine”. In quel travaglio di acque e di anime, mi è parso di udire quasi una cadenza di pensieri disciolti, un susseguirsi di vicende e di emozioni, di situazioni che ci appartengono e che condizionano tutti i nostri percorsi interiori.

CYBERSPAZIO 2.0

«I pensieri messi per iscritto non sono nulla di più che la traccia di un viandante nella sabbia: si vede bene che strada ha preso, ma per sapere che cosa ha visto durante il cammino bisogna far uso dei suoi occhi» (Arthur Schopenhauer).La parola scritta è il traguardo, l’approdo a cui ogni vero Artista giunge per comunicare e condividere quelle verità nascoste che solo uno sguardo attento può scorgere, tra l’affollarsi quotidiano degli eventi e l’incalzare affannoso e ineluttabile della vita. È l’approdo, ma è anche la summa di un percorso di vita, di una consapevolezza profonda conquistata mediante l’elaborazione di anni o nell’intuizione di pochi attimi. L’approdo è la mèta agognata, il termine ultimo in cui i versi della propria vita vengono cuciti insieme dai fili dell’intelletto e compresi nella trama di un’unica, preziosa silloge.

 

DUILIO PAPI

È nato nell’aprile del 1967 a Milano, si è affacciato alla poesia ed alla letteratura inciampando in quelle che vengono considerate passioni giovanili. Oggi, pur svolgendo attività collegate al mondo tecnologico, nutre il suo spirito vitale attraverso la catarsi poetica.

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18 10 19 Amedeo Ricucci con “Cronache dal fronte – parole e immagini”

 

venerdì 18 ottobre 2019 -ore 18.30

Presentazione del libro di

Amedeo Ricucci

inviato/giornalista del TG1

“Cronache dal fronte – Parole e immagini”

Prefazione di Ennio Remondino.

Castelvecchi editore, 2019

Un’antologia che tocca il cuore.

Con Marta Serafini, giornalista Corsera.

 

Ingresso libero.

 

En fronte  che “salvo rare eccezioni, va dal Nord Africa al Medio Oriente, lungo quella faglia geo politica che si è aperta negli ultimi decenni sconvolgendo il mondo così come lo si conosceva prima”. In genere i libri degli inviati di guerra sono epici e trasudano coraggio. Questo no. Qui si raccontano solo storie, ma con onestà e nel rispetto dei fatti, in modo da avvicinarsi il più possibile alla verità del momento, l’unica a cui un cronista che consuma la suola delle sue scarpe può avere accesso. Queste storie sono raccontate sia con parole sia per immagini: due linguaggi diversi, da mettere a confronto, per poterne evidenziare in controluce i rispettivi punti di forza e di debolezza. Prefazione di Ennio Remondino.

 

Amedeo Ricucci è giornalista in Rai dal 1993, dove ha seguito come inviato speciale i principali conflitti internazionali degli ultimi 20 anni per Professione reporter, Mixer, La storia siamo noi e infine per il TG1. Attualmente è alla redazione Speciali del TG1. Dopo la laurea in Economia e un master in Relazioni Internazionali ha lavorato per quattro anni nell’Ufficio Stampa dell’UNICEF, per l’Africa Occidentale e Centrale, esperienza che metterà a frutto collaborando con diverse testate italiane, tra cui Il Manifesto, Avvenimenti, L’Espresso e Nigrizia. Ha ricevuto riconoscimenti nazionali e internazionali, tra cui il Premio Italia Alpi (2001), il Premio Giornalisti del Mediterraneo (2012) e il Premio La Matita Rossa e Blu (2013). È stato inoltre selezionato nel 2013 al Prix Bayeux-Calvados per gli inviati di guerra ed è stato più volte finalista al Festival International des Produits Audiovisuels di Biarritz.

Ha pubblicato La guerra in diretta (Pendragon, 2004) e Cronache dal fronte (Castelvecchi, 2019).

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10 10 19 Francesco Terrone con “Quando finisce la luce”

 

10 ottobre 2019 – ore 18.00

 

presentazione della monografia

“Quando finisce la luce”

con poesie di

Francesco Terrone

accostate a riproduzioni d’arte

(Miano ed.)

Con la partecipazione di

Michele Miano, editore

Enzo Concardi, critico letterario

esecuzioni musicali  de

I Solisti dell’Orchestra Classica di Roma

dirige Raffaele Iannicelli

tenore Rodolfo Gordini

letture di Roberto Saranga (Comp. Teatr. Maskere)

Coordina Gianfranco Carpine.

ingresso libero.

“Un sogno non muore/ quando è guidato / da ali d’amore./ Le rondini volano in aria/ alla ricerca/ di piccoli insetti/ che volano anch’essi nell’aria,/ ma il loro volo,/ pur essendo utile,/ è fastidioso e senza speranza:/ finisce / quando finisce la luce. Partire da qui significa immergersi da subito nella profondità del mare poetico di Francesco Terrone. Tutto è legato alla grande luce che la donna amata effonde attorno; un lucore di vita di cui il Poeta vive e si alimenta; la sua fine sarebbe morte, buio assoluto, assenza totale, aridità. [N. Pardini]

 

FRANCESCO TERRONE:

sono un ingegnere prestato alla poesia, un magma che sento ribollire in fondo alla mia anima e senza il quale non saprei vivere. Mi definisco un pitagorico per una certa temperanza che mi appartiene unita ad un certo rigore derivato anche dai miei studi ingegneristici. Scrivo da circa trent’anni e sono state pubblicate ottantacinque raccolte poetiche; 38 sono libri editi anche da case editrici prestigiose, una parte sono raccolte pubblicate su una importante rivista letteraria “Fiorisce un cenacolo” fondata nel 1940 dallo scrittore, giornalista e poeta salernitano Carmine Manzi ed attualmente diretta da Anna Manzi, la figlia che ne ha ereditato la gestione, e altre raccolte ancora sono state pubblicate su antologie di importanza nazionale e non solo.

leggi altre informazioni e le opere pubblicate su https://www.poetafrancescoterrone.it/

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5 10 19 Incontro con la poesia di Annamaria Barreca e Silvana La Rocca

sabato 5 ottobre 2019 – ore 18.00

presentazione dei libri di

Annamaria Barreca “Un ombrello pieno di pioggia”

e di Silvana La Rocca “Profumo d’inchiostro”

Letture di Ave Comin.

 

Ingresso libero

 

Annamaria Barreca nasce a Reggio Calabria nel 1947,  ha svolto e svolge attività di critico e saggista; oggi vive a Milano, città nella quale, pur non riconoscendosi, ne subisce l’incanto e la fascinazione. Ha collaborato e collabora con alcune riviste letterarie. Ha partecipato, e vinto, a numerosi concorsi letterari nazionali ed internazionali.

Dal 2010 ha deciso di non partecipare più ad alcun premio letterario. Nel Luglio del 2015, il Comune di Bresso, le ha conferito la targa “ Calabria’s Days; nel marzo 2017 il Circolo Culturale ANASSILAOS le ha conferito il Premio Mimosa, alla carriera. Molte sue opere sono pubblicate su antologie. Ha cominciato a pubblicare raccolte di poesie nel lontano 1990, ed a tutt’oggi se ne contano ben 13 di sillogi scritte e pubblicate, “Un ombrello di pioggia”, che stasera presenteremo, rappresenta la sua 14esima fatica. Dal 2005 si è interessata anche alla narrativa ed ha scritto 5 volumi tra racconti e romanzi, l’ultimo dei quali “ Le quattro madri”, edito per Laruffa Editore di Reggio calabria, è datato 2015.

Sono di prossima pubblicazione:  “#lannapensiero” ( pensieri in prosa e versi) e la silloge di poesie “ Ed io vi amai…Viaggio sentimentale tra passato e presente”.

Nel 2017 ha presentato presso la sede della Casa delle Arti, le raccolte di liriche “Una Vita in bilico” e “di Luce e d’Ombra” a cura del prof. Luciano Aguzzi.

La raccolta “Un ombrello pieno di pioggia” rappresenta liriche i cui versi talvolta raccontano, prendendo il lettore per mano per assaporarne il senso ed il suono, talaltra gli scritti sono veri e propri colpi di rasoio, lampi oscuri per indurlo alla ricerca ed alla riflessione personale.” Un ombrello pieno di pioggia” è la raffigurazione della poesia intesa come forma di comunicazione e di umanizzazione.

***

Silvana La Rocca nasce a Reggio Calabria. Sensibile e poliedrica, si dedica con vero amore alla poesia ed alla scrittura, non dimenticando la sua militanza trentennale nello Yoga, disciplina filosofico-spirituale di cui è maestra.

Nel 2015 ha pubblicato, per Lauffa Editore,  la silloge “ In nome del figlio “ che rappresenta il suo esordio letterario. Il libro è stato finalista al concorso Reghium Julii per l’inedito nel 2014.

Nel 2016 è stata editata, sempre per  Laruffa Editore, la raccolta “ Pennellate d’autunno”, nel quale si evidenzia la ricerca della poetessa di entrare sempre più nel profondo del proprio Sé. Nello stesso anno la La Rocca vince il premio Anassilaos  Mimosa “ Per l’esercizio della poesia”.

Nel 2019 pubblica la prima opera di narrativa “ Navigando a vista – Racconti – Raccolti”, opera multiforme di grande impatto emozionale.

Il libro “Profumo d’inchiostro”, che questa sera presentiamo, rappresenta la sua terza raccolta di liriche.

Le copertine dei suoi libri sono opera di suo marito Rosario Cananzi, pluripremiato fotografo reggino.

 

La raccolta “Profumo d’inchiostro” mette in evidenza la maturità poetica della La Rocca e la sua capacità di giocare con la parola, mettendola al suo servizio. Parola che restituisce aneliti di speranza e racconta la storia dell’uomo: la sua fanciullezza, l’ingenuità in un volo di un piccolo aereo di carta  per giungere ad un domani oscuro, tutto da vivere. La Nostra osserva l’essere umano nella sua innaturale finzione, celato da maschere di un carnevale infinito, incapace di comunicare. La parola assolve, la parola accusa, la parola regala al lettore attento questa preziosa raccolta, sperando che sappia farne tesoro.

 

sadri