10 12 19 Esposizione IO SO -12 dicembre 1969: Artisti nel cinquantesimo della strage di piazza Fontana

10 dicembre 2019 – Ore 18.30

Inaugurazione dell’esposizione

IO SO – 12 dicembre 1969 : Artisti nel cinquantesimo della strage di piazza Fontana.

 

Iniziativa promossa congiuntamente da ANPI, Le Belle Arti APS e Comitato Artisti e Resistenze.

 

Termine esposizione : 12 gennaio 2020. Ingresso libero.

Nel prossimo mese di dicembre ricorrerà il cinquantesimo anniversario dell’orribile strage di piazza Fontana (12 dicembre 1969) che la Storia e le vicende processuali hanno incontrovertibilmente imputato alla manovalanza fascista e alla complicità dei disertori dello Stato.

L’enorme impressione di quell’avvenimento, classificato anche come “perdita dell’innocenza” per la Repubblica nata dalla Resistenza, è tutta nelle immagini della grande e composta folla nel giorno dei funerali, vero primo fattore di opposizione a un disegno, la cosiddetta strategia della tensione, che da quella data si sarebbe dipanata per anni.

La profonda fiducia che “Artisti e Resistenze” assegna alla capacità dell’arte visiva di essere interprete di emozioni e ragionamenti collettivi, ci spinge a proporre che nel prossimo dicembre una mostra faccia memoria di quel tragico avvenimento.

Per tale importante iniziativa, promossa congiuntamente da ANPI, Le Belle Arti APS e Comitato Artisti e Resistenze, abbiamo pensato a due iniziative espositive che comparino opere storiche, progettate negli anni immediatamente vicini agli eventi a opere del presente, coinvolgendo anche giovani artisti.

E questo aspetto vorremmo fosse ben presente: il coinvolgimento, nella ricostruzione storica, delle giovani generazioni, per combattere l’opera di sistematica distruzione della memoria che si viene attuando.

Le due mostre si terranno in due importanti spazi cittadini grazie alla Collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Brera e della Casa Museo Alda Merini:

 

Ex chiesa di San Carpoforo / piazza Formentini 

10 dicembre 2019 / 15 gennaio 2020

Inaugurazione Martedì 10 dicembre ore 12,00 

e

Casa Museo Alda Merini / Via Magolfa,32

10 dicembre 2019 / 7 gennaio 2020

Inaugurazione Martedì 10 dicembre ore 18,30

Artisti presenti con le loro opere alla mostra:

GABRIELLA BENEDINI – GIUSEPPE BRUNETTI – GIANCARLO COLLI – VIRGINIA DAL MAGRO  – LUISELLA DEIANA PATETTA – GIOXE DE MICHELI – PINO DI GENNARO – GIOVANNI DRADI – SALVATORE ESPOSITO – ATTILIO FORGIOLI – RENATO GALBUSERA – CARLO ADELIO GALIMBERTI  – ANNAMARIA GARAU – GIANANTONIO GENNARI – GAIA GIANARDI – DANIELA GILARDONI – MARIA JANNELLI – MASSIMO MARCHESOTTI  – ALFREDO MAZZOTTA – ANTONINO MIANO – ORTICA NOODLES – BRUNO PELLEGRINI – BARBARA PIETRASANTA – STEFANO PIZZI – MARIO QUADRAROLI – GIANFRANCO ROMAGNOLI – GIOVANNI RUBINO – GIANLUIGI SARTORI – MARIA LUISA SIMONE – ALESSANDRO SPADARI – DAVIDE TINELLI “ATOMO”- MICHELA USANZA – ALBERTO VENDITTI – CLAUDIO ZANINI

***

Cos’è questo golpe? Io so

di Pier Paolo Pasolini

 

Io so.
Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato “golpe” (e che in realtà è una serie di “golpe” istituitasi a sistema di protezione del potere).
Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969.
Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974.
Io so i nomi del “vertice” che ha manovrato, dunque, sia i vecchi fascisti ideatori di “golpe”, sia i neo-fascisti autori materiali delle prime stragi, sia infine, gli “ignoti” autori materiali delle stragi più recenti.
Io so i nomi che hanno gestito le due differenti, anzi, opposte, fasi della tensione: una prima fase anticomunista (Milano 1969) e una seconda fase antifascista (Brescia e Bologna 1974).
Io so i nomi del gruppo di potenti, che, con l’aiuto della Cia (e in second’ordine dei colonnelli greci della mafia), hanno prima creato (del resto miseramente fallendo) una crociata anticomunista, a tamponare il ’68, e in seguito, sempre con l’aiuto e per ispirazione della Cia, si sono ricostituiti una verginità antifascista, a tamponare il disastro del “referendum”.
Io so i nomi di coloro che, tra una Messa e l’altra, hanno dato le disposizioni e assicurato la protezione politica a vecchi generali (per tenere in piedi, di riserva, l’organizzazione di un potenziale colpo di Stato), a giovani neo-fascisti, anzi neo-nazisti (per creare in concreto la tensione anticomunista) e infine criminali comuni, fino a questo momento, e forse per sempre, senza nome (per creare la successiva tensione antifascista). Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro a dei personaggi comici come quel generale della Forestale che operava, alquanto operettisticamente, a Città Ducale (mentre i boschi italiani bruciavano), o a dei personaggio grigi e puramente organizzativi come il generale Miceli.
Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro ai tragici ragazzi che hanno scelto le suicide atrocità fasciste e ai malfattori comuni, siciliani o no, che si sono messi a disposizione, come killer e sicari.
Io so tutti questi nomi e so tutti i fatti (attentati alle istituzioni e stragi) di cui si sono resi colpevoli.
Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l’arbitrarietà, la follia e il mistero.
Tutto ciò fa parte del mio mestiere e dell’istinto del mio mestiere. Credo che sia difficile che il mio “progetto di romanzo”, sia sbagliato, che non abbia cioè attinenza con la realtà, e che i suoi riferimenti a fatti e persone reali siano inesatti. Credo inoltre che molti altri intellettuali e romanzieri sappiano ciò che so io in quanto intellettuale e romanziere. Perché la ricostruzione della verità a proposito di ciò che è successo in Italia dopo il ’68 non è poi così difficile.

 

Tale verità – lo si sente con assoluta precisione – sta dietro una grande quantità di interventi anche giornalistici e politici: cioè non di immaginazione o di finzione come è per sua natura il mio.

(da: Corriere della Sera, 14 novembre 1974)

 

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4 12 19 Progetto GoLab – mostra ARTINSIEME e PSYCHEDELIC SWING con Giosuè Consiglio Orchestra

4 dicembre 2019 – Ore 18.00

Inaugurazione della mostra

ARTINSIEME

con asta pubblica delle opere artistiche prodotte dall’omonimo Laboratorio inserito nel progetto di Regione Lombardia “GoLab”.

Termine esposizione: 6 dicembre. Ingresso libero.

4 dicembre 2019 – Ore 20.30

PSYCHEDELIC SWING

con Giosuè Consiglio Orchestra.

Concerto nell’ambito del progetto GoLab. Ingresso libero

 

  • il Laboratorio ARTINSIEME, ideato da La Casa delle Artiste, si è tenuto all’esterno della casa –  in via Gola, via Borsi e via Pichi – ed è inserito nel progetto di Regione Lombardia “GoLab”. Un  intervento attuato sotto l’aspetto socio-culturale che ha previsto interazioni con la popolazione del territorio sul piano della creatività.
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4-21 dicembre 19 – MERCATINO DI NATALE

dal 4 al 21 dicembre 2019 – primo piano

MERCATINO DI NATALE

Originali manufatti e prodotti della creatività in vendita per contribuire all’attività della Casa.

Ingresso libero.

ORARI

lunedì: chiuso
martedì: 10.00-13.00
mercoledì: 10.00-13.00 e 17.00-20.00
giovedì: 14.00-20.00
venerdì, sabato, domenica: 17.00-20.00

 

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1 12 19 ore 17.00 Visita guidata TI RACCONTO ALDA

 

https://spazioaldamerini.org/visite-guidate-ti-racconto-alda/

  • Per gruppi superiori a 10 persone che desiderassero aderire all’iniziativa “TI RACCONTO ALDA” – che prevede approfondimenti sulla vita e poetica della Poetessa, storia, aneddoti, fotografie, canzoni, recitazione e accompagnamento di personale specializzato (durata ca 60 minuti) – inviare mail a info@lacasadelleartiste.it per concordare tempi e condizioni.
  • N.B. Consultando i nostri programmi mensili per verificare quando siano già in calendario le iniziative “TI RACCONTO ALDA”, possono aggregarsi anche singole persone, previa prenotazione come sopra.
sadri

Programma dicembre 2019

 

  • La Casa è visitabile gratuitamente. Per gruppi superiori a 10 persone, con visita libera, è necessaria la prenotazione a info@lacasadelleartiste.it.
  • «TI RACCONTO ALDA» – per gruppi superiori a 10 persone, visite guidate al Museo Merini, notizie approfondite sulla vita e poesia della Poetessa- durata ca 60 min. – prenotazioni a info@lacasadelleartiste.it per concordare tempi e condizioni.
  • Tutti i giovedì dalle ore 18.30: «ATELIER DELL’ARTE VISIVA» per scambiare idee e progettazione nelle arti visive. Ingresso gratuito, consumazione solidale.
  • Due mercoledì al mese ore 20.00: «IL GIARDINO DELLA POESIA BarLab al Caffè Letterario». Incontri aperti a poeti per la lettura e condivisione di propri testi e incursioni musicali e canore. Ingresso gratuito, consumazione solidale [info 3928834863 – 3270262704].

N.B. Si consiglia di visitare il sito www.spazioaldamerini.org – aggiornato in tempo reale – per verificare eventuali modifiche al programma.

  • CHIUSURA per festività natalizie: dal 22 dicembre 2019 al 6 gennaio 2020 – riapertura martedì 7 gennaio 2020
  • ORARIO INVERNALE – NOVEMBRE/MARZO

lunedì: chiuso
martedì: 10.00-13.00
mercoledì: 10.00-13.00 e 17.00-20.00
giovedì: 14.00-20.00
venerdì, sabato, domenica: 17.00-20.00

 

domenica 1 Ore 17.00 TI RACCONTO ALDA – visita guidata
mercoledì 4 Ore 17.00 Mercatino di Natale – al piano superiore della location, aperto fino al 21 dicembre. Originali manufatti e prodotti della creatività in vendita per contribuire all’attività della Casa. dettagli
mercoledì 4 Ore 18.00 Inaugurazione della mostra ARTINSIEME, con asta pubblica delle opere artistiche prodotte dall’omonimo Laboratorio inserito nel progetto di Regione Lombardia “GoLab”. Termine esposizione: 6 dicembre. Ingresso libero. dettagli
mercoledì 4 Ore 20.30 PSYCHEDELIC SWING con Giosuè Consiglio Orchestra. Concerto nell’ambito del progetto GoLab. Ingresso libero. dettagli
martedì 10 Ore 18.30 Inaugurazione dell’esposizione IO SO – 12 dicembre 1969 : Artisti nel cinquantesimo della strage di piazza Fontana. Iniziativa promossa congiuntamente da ANPI, Le Belle Arti APS e Comitato Artisti e Resistenze. Termine esposizione : 12 gennaio 2020. Ingresso libero. dettagli
mercoledì 11 Ore 18.00 Evento promosso da Fondazione Michele Cea. Presentazione del CAM 55 a cura del responsabile Editoriale Giorgio Mondadori Carlo Motta che con il docente di Storia dell’Arte dell’Accademia “Aldo Galli” – IED di Como, Prof. Massimiliano Porro, presenterà anche il libro della tesi di Salvatore Morgante su Michele Cea. A seguire, alle ore 19.00, il prof. Massimiliano Porro terrà l’ultima serata di CuriosArtando del 2019 dal titolo “A Christmas Carol”. Ingresso libero. dettagli
giovedì 12 Ore 14.00 TI RACCONTO ALDA – visita guidata
venerdì 13 Ore 19.00 e in replica ore 20.30 COPERTA DI SOLI FIORI – Intervista impossibile a una donna non addomesticabile. Performance teatrale ideata e realizzata da Guinea Pigs nell’ambito del Progetto AMUSE a cura di Associazione  MuseoCity. Ingresso libero. Prenotazioni su eventbrite

Aperitivo fra i due spettacoli. dettagli

sabato 14 Ore 18.30 Presentazione del libro di haiku di Lucia Fontana “Luna di un Girasole” – Sunflower Moon. Ingresso libero. dettagli
sabato 14 Ore 21.15 MELODIE DI NATALE con la soprano Monica Mariani e al pianoforte il M. Claudio Tarantola. Contributo all’ingresso € 8,00. Gratuito per i soci. Al termine calice augurale e panettone. dettagli
domenica 15 Ore 17.30 Presentazione del libro di poesie di Luca Casella “Mure a dritta controvento”, presenta e modera Marina Pratici. Ingresso libero. dettagliEVENTO ANNULLATO per cause non dipendenti dalla nostra volontà [9 12 19]
martedì 17 Ore 18.30 AUGURI CON ALDA – con la presentazione del saggio di Annarita Briganti “Alda Merini – l’eroina del caos”. Ingresso libero. dettagli
giovedì 19 Ore 17.45 TI RACCONTO ALDA – visita guidata
giovedì 19 Ore 20.15 C’ERA UNA VOLTA… WILLIAM SHAKESPEARE – Spettacolo della Compagnia teatrale Maskere. Contributo all’ingresso € 8,00 con calice augurale. Prenotazioni a info@lacasadelleartiste.it .dettagli
sabato 21 Ore 17.00 CASA MERINI MERRY SLAM con Slam Italia. Candidature a slamitaliapoesia@gmail.com con oggetto: CASA MERINI MERRY SLAM. dettagli

 

La Casa delle Artiste è un’associazione culturale e di promozione sociale no profit.

È nata nel maggio 2013 da un gruppo di donne, artiste e non, con lo scopo di favorire, produrre e promuovere l’arte. Le socie fondatrici si proponevano di avere un’attenzione particolare per l’arte “di matrice femminile” alludendo alla creatività delle donne, ma intendendo anche indicare con questa espressione qualcosa di presente in ogni persona, indipendentemente dal genere.

Attualmente l’associazione è costituita circa 150 fra socie e soci fra cui si contano sia artisti affermati, che giovani emergenti e aspiranti artisti, attivi in tutti gli ambiti della creatività espressiva, dall’arte visiva, al teatro, alla danza e alla performance, passando per la poesia, la musica, il cinema. Accanto alle artiste e agli artisti operano socie e soci, non attivi nella produzione artistica, che generosamente li sostengono col loro lavoro, per il semplice piacere di vivere, di promuovere, di “respirare” arte.

Dal giugno del 2014 l’associazione “La Casa delle Artiste” gestisce lo spazio del Comune di Milano, sito in Via Magolfa 32, che ospita la ricostruzione dell’ambiente in cui ha vissuto Alda Merini, esponendo arredi originali e suoi oggetti personali. Persegue così il progetto culturale “Casa delle Arti – Spazio Alda Merini” volto a favorire la conoscenza e la diffusione della figura della Poetessa. Da gennaio 2019, lo spazio è stato annoverato tra i Musei di Milano. Tale iniziativa ha contribuito a incrementare il numero dei visitatori a quello che viene ora indicato come “Casa Museo Alda Merini”, grazie anche all’impegno dei volontari (“api meriniane”) per accogliere e seguire gruppi turistici, scolaresche e visitatori semplici, dedicando loro competenza e cortesia.

Presso la sede numerosi e diversificati eventi culturali, artistici e mostre che riguardano i più vari linguaggi espressivi. Un calendario mensile viene inviato a una mailing list di ca. 1500 persone, tra soci e simpatizzanti, mentre sul sito www.spazioaldamerini.org si trovano aggiornamenti e notizie in tempo reale circa l’attività in programmazione.

Le iniziative della Casa sono molto seguite sui social (Facebook – Twitter – Instagram) dove, quotidianamente, vengono inseriti post che rimandano agli eventi e alla figura di Merini.

Al piano terreno è aperto un Caffè Letterario che si affaccia su un suggestivo giardinetto e ospita una libreria specializzata in poesia e arte.

 

sadri

Bando 7° Concorso Poetico Nazionale Educare dedicato ad Alda Merini

leggi il REGOLAMENTO

L’Istituto Comprensivo “Via Pareto” in Milano

 

in collaborazione con:

Casa delle Arti – Spazio Alda Merini

con il patrocinio del Municipio 8 Comune di Milano

 

presenta il

Settimo Concorso Nazionale Poetico EduCare

dedicato alla poetessa Alda Merini


per sostenere e diffondere la poesia contemporanea.

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14 11 19 Bocconi d’Inchiostro – Rileggendo Alda Merini

14 novembre 2019 – ore 17.00 BOCCONI4BOOKCITY

Libreria Egea- v.le Bligny 22 – Milano

RILEGGENDO ALDA MERINI

nel salotto letterario di Bocconi d’Inchiostro

Poetessa, aforista, scrittrice: Alda Merini è una delle più vivaci e amate voci del ‘900.
Nata a Milano, a due passi dai Navigli, nella sua vita ha composto numerose opere tra prosa e poesia lasciando un segno indimenticabile nel panorama letterario italiano. Con le sue opere è riuscita a cogliere ed imprimere indelebilmente nell’immaginario collettivo gli atti quotidiani e sofferenti della sua esistenza attraverso la forza viva della parola.

Nell’ambito di Bookcity e con l’aiuto di Diana Battaggia, di Casa Museo Alda Merini, ripercorreremo i tratti più interessanti e significativi della produzione della amata poetessa milanese.

Vi aspettiamo Giovedì 14 Novembre alla libreria Egea (viale Bligny 22)!
Qui sotto, il link al programma completo di Bocconi4Bookcity!

www.unibocconi.it/bocconi4bookcity

https://www.facebook.com/events/741868736240658/

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Jeannette Lozano Clariond per Alda Merini 1.11.19

Jeannette Lozano Clariond (dal Messico, traduttrice in spagnolo di numerose opere di Alda Merini; la più recente Delito de vida),

Ricordando Alda Merini in questo primo decennale

 

È per me un’immensa gioia e un’inspiegabile emozione poter tornare alla Casa-Museo di Alda Merini, uno spazio che non solamente preserva il suo nome ma anche la sua memoria, il suo spirito, la sua emotività. I poeti non muoiono mai. Anzi, la loro presenza cresce con il tempo, giacché la voce è come un’enorme lingua distesa lungo la strada, piagata, viva, palpitante. Grazie a tutti gli organizzatori di quest’omaggio per concedermi l’onore di essere qui, insieme a tanti studiosi della sua opera, della sua vita, e grazie per tener viva la sua memoria nel cuore di tutti i milanesi e del mondo intero. Io vivo vicina ad Alda. Lavoro e mi nutro continuamente e appassionatamente della sua opera, poiché lei è stata per me una maestra di vita. La mia famiglia, come molte altre, ha avuto la sfortuna di essere stata esiliata dal Libano, andando a vivere in Messico. Ma è importante ricordare che il poeta è un esiliato per scelta propria. Qui a Milano ha vissuto una donna immensa, un’anima superiore, una sensibilità irripetibile e singolare. Ho avuto la fortuna di conoscerla personalmente e da quel momento la mia vita ha avuto una svolta inimmaginabile.

Provengo, come stavo dicendo, da una famiglia di esiliati, arrivata in Messico quando mia nonna aveva appena otto anni. La separazione dalle proprie radici produce una ferita impossibile da curare. È proprio questa ferita che mi ha permesso di avvicinarmi all’opera della Merini. Ho letto per la prima volta una sua poesia mentre cercavo tra gli scaffali della Libreria Rizzoli qui, a Milano. Correva l’anno 1994, una sera piovosa in piazza Duomo. Devo dire che ho voluto bene ad Alda ancor prima di conoscerla. Ricordo ancora quel piccolo libro dalla copertina bianca che mi ha attratto e mi ha catturato: Vuoto d’amore. La poesia che mi ha rapito era:

Sono nata il ventuno a primavera / ma non sapevo che nascere folle, / aprire le zolle / potesse scatenar tempesta. / Così Proserpina lieve / vede piovere sulle erbe, / sui grossi frumenti gentili / e piange sempre la sera. / Forse è la sua preghiera.

Sono stata talmente carpita da questa poesia che ho chiesto a Giorgio, il ragazzo che stava alla cassa, se poteva darmi il telefono di Alda. Mi rispose di no perché loro non erano autorizzati a dare informazioni sugli autori. Allora mi inginocchiai, lo supplicai, gli dissi che venivo dal Messico… ma lui non cedeva… finché gli dissi: «Sono una poetessa messicana» … In quel momento mi resi conto del valore che ha la poesia nella terra di Dante. Piena di felicità e di emozione, andai a trovarla il giorno dopo e dal momento in cui vidi il suo sguardo sulla soglia della porta di casa sua, sul Naviglio, in Ripa Ticinese 47, non ebbi alcun dubbio che avrei cominciato a tradurre la storia di una malinconia. L’ho amata all’istante dopo aver visto quello che c’era nei suoi occhi, dopo aver osservato le sue mani, le sue labbra asciutte e il gatto che saltava sul tavolo di cucina tra la Olivetti e un suo lavoro che avrebbe presentato all’Università di Pavia: Creatività e follia.

L’ho amata ancor di più dopo averla incontrata, con la sua amica Francesca, al Charlie’s Bar. Il primo libro che ho tradotto e pubblicato è stato La Terra Santa, poi Ballate non pagate, Corpo d’amore, Magnificat, La carne degli angeli, Francesco. Canto di una creatura, Padre mio, Fogli Bianchi, l’antologia che ho intitolato Cuerpo del dolor (Corpo del dolore), che racchiude parte della sua più recente opera poetica e che è impreziosito da immagini cedute dalla Collezione d’Arte Religiosa Moderna dei Musei Vaticani (questo grazie alla generosità della dottoressa Micol Forti), poi c’è anche l’antologia in sospeso che ho accennato prima ed infine la biografia Reato di vita, a cura di Luisella Veroli. Stranamente è il primo libro della Merini sul quale ho lavorato e volevo pubblicare ma, si vede che era destino, non ero riuscita a parlare con Luisella. Abbiamo aspettato quasi 24 anni per poter pubblicare questa personalissima autobiografia. Adesso stiamo lavorando su Ridevamo come matte, la continuazione di Reato di vita, che spero di poter pubblicare l’anno prossimo; anche per questo libro voglio ringraziare Luisella per la sua generosa disponibilità. Vorrei anche cogliere questa lieta occasione per esprimere la mia gratitudine a un’altra persona meravigliosa, Diana Battaggia, e anche a tutte le Melusine, perché ci vogliono amore, rispetto e un’esuberante umanità per poter realizzare questi lavori di memoria poetica.

Grazie infinite per avermi concesso l’onore di partecipare a questo importantissimo decennale! A volte mi viene conferito il privilegio di essere qui, grazie al mio lavoro di traduttrice dell’opera della Merini, ma voglio dirvi che più che un lavoro, ciò che veramente sento è un’enorme gratitudine nei confronti di questa grande poetessa e delle sue essenziali poesie. Quello che più si avvicina a ciò che si suole chiamare privilegio è l’istante dell’emotività come definivano i sufi un istante emotivo, quella scintilla che perdura nella memoria come luce di luna sulla culla del neonato, che si sospende e appare di nuovo sulle foglie secche di una lapide. Mediante questa metafora voglio dire che dal momento in cui ho conosciuto Alda, lei è stata un chiarore nel mio cammino, una scintilla che col tempo diventa torcia mentre leggo il suo linguaggio sempre sommerso nel corpo del dolore, della solitudine, dell’amore. Tre costanti della sua opera, che sono punte di una stessa stella, potremmo dire, salvifica.

Ho sempre avuto il forte desiderio di poter tradurre l’autobiografia della Merini. Ci sono riuscita grazie a Luisella e a tutto il gruppo delle Melusine; grazie a loro sono potuta diventare uno strumento affinché sempre più gente di lingua spagnola, in America Latina e in Spagna, e nel mondo intero dove si parla lo spagnolo, possa leggere questa immensa voce. Reato di vita ci parla dal fondo del cuore di Alda e di tutte coloro che sono state convolte in questo notevole progetto. L’importanza del libro rádica nella chiarezza delle parole della poetessa, delle domande a lei proposte, domande che, sebbene siano intime e personalissime, si avvicinano a una confessione che, come ben dice santa Teresa: «Le confessioni migliori non sono le più lunghe ma le più dolorose». Essere qui con queste donne che hanno dedicato gran parte della loro vita per diffondere l’opera della Merini, mi fa sentire privilegiata, ascoltata, e presa in considerazione. Grazie a Alda Merini ho potuto transitare i momenti più difficili della mia vita: non è stato un lavoro, ma una benedizione. Alda è una maestra, lei è la più importante compagna di mia vita. Luisella menziona un disordine tenace che mette in crisi la gerarchia di oggetti e persone. Questa crisi e carenza di mezzi materiali è quello che collega il divino con l’umano. Lei, Alda, colei che non fu ammessa al Liceo Manzoni, è diventata una maestra, non solo delle Melusine ma di tutto ciò che gravita sulla sua opera poetica. Io, come ha detto Alda a Luisella: «cerco di non perdere mai la mia essenza». Quel mese di gennaio del 1994, quando Alda si trasferisce all’Hotel Certosa (dove rimane fino a luglio) è il periodo in cui Luisella andava a trovarla quasi tutti i giorni e, tra altre cose, un bel giorno Alda le disse: «I soldi li troveremo, adesso scriva, le detto la mia autobiografia».

La vita della poetessa ha un interesse per tutti noi chi siamo riuniti qui oggi, per ricordarla nel suo decennale, per dirvi che la follia no è una malattia ma la mancanza degli affetti. Nonostante abbia attraversato il suo naturale inferno, credo che in lei ci sia un disordine degli affetti visto sotto la luce teorica di Spinoza. Giles Deleuze si è soffermato nell’analisi di Spinoza, nei suoi concetti di affectio, affectus, per arrivare alla conclusione che questi costituiscono “…l’elemento fondamentale dell’Etica di Spinoza, nelle dimensioni più reali, vitali e strategiche dell’esistenza umana. Lo stesso Deleuze pensava che il potere vuole che l’essere umano sia triste perché di fronte alla tristezza non c’è niente che possa fare.

Roberto Juarroz, poeta argentino, ha detto che la poesia è la più alta espressione di sincerità umana. In questa intervista straordinaria di Luisella Veroli, la Merini si apre con la più alta sincerità e lo fa con un altissimo livello di lucidità. Basta citare un frammento di «La carta della morte», in Reato di vita:

Chi si lamenta della vita non potrà mai comprendere il mistero della morte che è ancora vita. Chi teme la morte non conosce certo il principio della felicità. Malgrado mi abbiano derisa ed insultata per via del manicomio, io non farò che ringraziare questa frusta demoniaca che mi ha insegnato che le ferite esterne sono ben poca cosa rispetto alle grida laceranti del cuore.

Alda Merini è mistica perché si è abbandonata al mistero del suo essere, al mistero della creazione, al mistero del divino. Per lei, gli elettroshock di Villa Fiorita non furono tanti spari di energia per farla dimenticare. Nessuno può far sì, che un essere umano dimentichi la propria infanzia, nessuno sparo di elettricità può cancellare nella memoria del poeta il suo stigma, la sua impronta nella vita, le sue esperienze vitali, quelle che hanno segnato la sua scrittura e la faránno fiorire ed incamminarsi verso le colline dell’origine, un’origine rifiorita, un albero di pesco con cui faceva l’amore. Non si tratto solo di un panteismo, un trovare dovunque la presenza della divinità. La Merini ci insegna che l’amore è uccello, filo d’erba dolce… perché: «Ogni cosa bella diventa peritura nelle mani degli uomini, / ma ogni cosa bella baciata da Dio / diventa una rosa rossa piena di sangue». Il sangue della Merini è un linguaggio pieno di pietà. Linguaggio che nasce quando si è assunto il dolore come necessario per vivere pienamente. Lei è l’inizio del nostro accesso a una voce che ci protegge. La sua forza vivifica. Ci tende la sua mano e ci guida verso il suo albero, nudo, in una notte d’inverno. In questa «La carta della morte» aggiunge:

I critici mi hanno definita una poetessa che canta i propri amori, ma non è vero. Anche quando gli amori cessano, la mia mente continua a creare perché non è il vissuto di un amore a reggerla, ma un’etica di vita, l’amore della vita. C’è qualcosa che va al di là delle comuni conoscenze del disagio psichico: la fede che esiste un Dio d’amore di cui noi tutti siamo unica, incrollabile parte.

La sua poesia è acqua cristallina che sorge dall’autoconoscenza, un torrente di forza e fragilità, di desiderio e limite.

Per concludere, vorrei dire che una poetessa esiste soltanto se ci permette di ri-conoscerci in qualcun altro, una voce che ci sprona a cercare il nostro dolore, il nostro vuoto d’amore. La letteratura è proprio questo, nient’altro: l’arte che ci insegna a leggere i nostri vuoti. Alda Merini ci ha lasciato il suo sguardo, una porta che apre un’altra porta e tante altre, per fare della nostra vita una discesa. Il suo dolore è stato anche il mio, un dolore che Alda mi ha insegnato a trasfigurare affinché la poesia non sia la vita ma bensì il modo in cui annunciamo e accogliamo la vita. E anche la morte.

Ringrazio la Casa delle Arti-Spazio Alda Merini, per l’impegno e l’amore grazie ai quali la poesia può essere testimone di ciò che succede nella nostra società, nel nostro tempo, cosicché ogni lettore possa scoprire e abbracciare un essere umano che ha donato la sua vita per fare di questo mondo un mondo più vivibile, più umano.

Grazie di cuore per permettermi di rivivere questa memoria: luce piena di saggezza.

 

 

Jeannette L. Clariond

Milano, 1° novembre 2019

 

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