Conosciamo Alda Merini nella Casa delle Artiste (di Ilaria Federico su Milano Free.it)

Ringraziamo Ilaria Federico e la testata online MilanoFree.it per l’articolo dedicato a seguito della visita nello Spazio Alda Merini!

Conosciamo Alda Merini nella Casa delle Artiste

Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera.

 

Alda Merini è nata il 21 marzo 1931 come scrive nella poesia tratta dall’antologia Vuoto d’amore ed è un “poeta”, non poetessa, come amava definirsi, milanese. Le sue poesie ci raccontano di un mondo interiore tempestoso ma che invito a conoscere.
A lei è dedicato lo Spazio Alda Merini nella Casa delle Artiste in via Magolfa 32 a Milano.

Alda Merini

Alda Merini nacque infatti a Milano, in viale Papiniano 57 e visse a pochi passi dal piccolo museo in suo onore, in Ripa Ticinese 47, dove oggi si trova la lapide in suo ricordo.
Inizia a scrivere molto giovane, a soli sedici anni Silana Rovelli legge le sue poesie e le invia a Giacinto Spagnoletti, che le inserisce nella sua Antologia della poesia italiana 1909-1949. La sua prima vera opera è La presenza di Orfeo (1953), seguita da Paura di Dio (1955), Nozze romane (1955) e Tu sei Pietro (1962).
Fino al 1979 il silenzio. Alda Merini vive infatti per anni in manicomio, un periodo di vessazioni, squilibri mentali e forse violenze di cui ci narra, in una forma volutamente a metà tra l’autobiografia e la finzione, in L’altra verità. Diario di una diversa, pubblicato nel 1986. Scrive: “Il Diario è un’opera lirica in prosa ma è anche una esegesi, una implorazione e la completa distruzione di ogni filosofia e di ogni atto concettuale. È stato scritto con il linguaggio semplice di cui nel manicomio ha scordato tutto e non vuole né vuole più ricordare. […]
Se non avete mai letto le sue poesie e volete avere un assaggio di Alda Merini vi consiglio di leggere questo struggente diario. In un centinaio di pagine emerge il cinismo, l’insofferenza verso le consuetudini, la ribellione e la forza di un una grande scrittrice.
La sua raccolta più intensa è invece La Terra Santa e tra i suoi poemi ricordiamo Il poema della croce, una dura, profana e visionaria rappresentazione della nascita e della morte di Cristo e Le satire della Ripa.
La scrittrice scrive di vivere momenti di felicità soltanto durante le gravidanze, quattro, che le permettono di lasciare il manicomio Paolo Plini di Milano, oggi uno spazio multisettoriale dedicato a diversi progetti artistici. La foto delle quattro figlie è appesa nello Spazio Alda Merini, dove una gentile guida vi racconterà delle attività della scrittrice mostrandovi la sua stanza e gli oggetti che rivelano le stranezze e l’estro dell’autrice.

Lo spazio Alda Merini

La Casa delle Artiste è un’associazione culturale e di promozione sociale no profit. “Qui si cerca di socializzare e di fare cultura“, ci dice la guida. Sono numerosi infatti gli eventi in programma per il mese di febbraio 2018 come l’incontro settimanale del mercoledì sera dedicato alla poesia accompagnato da un rinfresco.
Mercoledì 7 febbraio sarà ospite l’autrice Alda Crippa che giocherà con la poesia e al costo di 8€ sarà disponibile una consumazione solidale.
Un ultimo consiglio per imparare ad amare gli scritti di Alda Merini è quello di ascoltare i suoi poemi musicati dal musicista Giovanni Nuti, con il quale collaborò negli ultimi anni di vita, recitando a volte in teatro sulle sue note.

 

 

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14 2 18 «S’impara ad amare» – spettacolo musicale con Marzia Schenetti e Gianfranco Domizi

In occasione della festa di San Valentino, il 14 febbraio 2018 alle ore 19.00

S’IMPARA AD AMARE – Spettacolo musicale con Marzia Schenetti e Gianfranco Domizi – Canzoni sull’amore e altri eventi della vita

Perché “s’impara ad amare”? Perché l’amore non è scontato, e tante volte bisogna saperselo riconquistare e ricostruire, e di conseguenza bisogna saper comprendere, accettare (e a volte non accettare), tollerare (e a volte ribellarsi), lasciar andare e lasciarsi in modo affettivo e intelligente. Occorre insomma “arte”: all’inizio, durante e alla fine, per poter conservare senza rancore il meglio del vissuto all’interno di se stessi.

S’impara ad amare si compone 20 brani musicali, di cui 16 a scelta da alternare a riflessioni sull’amore e sul testo dei brani musicali stessi … che sono delle “cover”: abbiamo fatto un po’ come si faceva negli anni ’70, in cui arrivavano in Italia dei brani importanti dagli Stati Uniti o dall’Inghilterra, e poteva accadere, per esempio, che quelli dei Procol Harum diventassero grandi successi anche in Italia, con i titoli di “Senza Luce” (Dik Dik) e “L’ora dell’amore” (Camaleonti). Anche noi abbiamo preso delle canzoni famose, e le abbiamo fatte diventare canzoni “italiane”, che trattassero dell’amore e dell’ “imparare ad amare”. E proprio come si faceva negli anni ’70, anche Gianfranco Domizi, autore dei testi, ha scelto di non rispettare il significato letterale degli originali, ma di ricostruirne il suono e “ricreare”.

 

Seguirà APERIAMOROSA: consumazione solidale € 8,00

sono gradite prenotazioni a info@lacasadelleartiste.it

 

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9 2 18 OPERA MUFFA – Esplorazioni artistiche e versi polimorfi sulla vita che cresce sulla morte

ore 18.30 inaugurazione dell’esposizione Opera muffa

fotografie di Daniela Zorzi

video installazione di Gabriele Costantini e Ernesto Schiralli

curatore Massimo Costantini (Narrative Movements – Italy). Termine: 18 febbraio 18.

 

OPERA MUFFA

Panta Rei. Nulla in natura è statico e immutabile, tutto si trasforma, tutto cambia. Con questa affermazione Eraclito ci pone davanti al concetto del divenire: senza il mutamento, niente potrebbe esistere, perché il divenire è l’essenza del cosmo.

“OPERA MUFFA” interpreta la caducità delle cose e la loro trasformazione.

Trasformazione data dal sopravvento dell’esistenza sulla morte intesa non come fine delle cose, ma come rinascita e creazione di forme e cromatismi che si espandono e che sono la base della forza ostinata della vita.

Forme che si manifestano in immagini fantastiche di animali mitologici, diavoli e angeli, paesaggi fioriti di mondi che non esistono. Attrazione, repulsione, sogni e incubi nascosti in ognuno di noi.

E sarà questo duplice stato ad indurre lo spettatore a scoprire sempre nuove forme e misteri.

Nella serata di apertura verrà proiettato un video installazione a cura di Gabriele Costantini e Ernesto Schiralli, inoltre, sul tema della mostra, verranno lette delle poesie da Carla Ghisani e Niccolò Villa accompagnate al pianoforte da Gabriele Costantini.

Fine Art di Whiterobot.

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7 2 18 Invito con gioco al Giardino della poesia. Ospite: Ada Crippa

Il Giardino della Poesia, incontro settimanale del mercoledì a cura di Barbara Bonazzi e Gianfranco Carpine, avvia INVITO CON GIOCO: il primo mercoledì di ogni mese verrà invitato un ospite con cui “giocare” in poesia.

Il 7 febbraio 2018, alle ore 20.00 ADA CRIPPA sarà la gradita ospite.

L’incontro è aperto così come il buffet per la consumazione solidale.

 

Ada Crippa  è nata ad Agrate Brianza (MB) dove tuttora vive.
Ex operaia, ha iniziato a scrivere poesia sin dall’infanzia.

Pubblicazioni di poesia:

Antimenti, raccolta antologica a tre voci (con Corrado Accordino e Dario Pardes Roques) pubblicata in proprio nel 1989; Vele (LietoColle, 2007); Acqualuna (Onirica Edizioni, 2011); Eco di neve (La Vita Felice, 2014); Tra l’aria senza forme (Caosfera, 2016); le plaquette Pulcinoelefante di A. Casiraghi Libero suono (2004) e Albero (2005).

È presente in diverse antologie tra le quali: Ti bacio in bocca, Luce e notte, Corale per opera prima, Milano verso Roma, Il segreto delle fragole, Verba Agrestia (LietoColle); Poeti Lombardi (Giulio Perrone Editore, 2006); Donne si raccontano, antologia per l’otto marzo 2005/6/7/8 (Ed. Santoro); Kronos (Onirica Ed., 2013); Carovana dei versi 2011/12/13 di Abrigliasciolta; (S)frutta il Segno (La Vita Felice, 2012); Haiku – tra paralleli e meridiani (FusibiliaLibri, 2013); Caro Bastardo ti scrivo – storie di male e miele (FusibiliaLibri, 2013); IncastRimeTrici (Arcipelago edizioni, 2013).
Ha ottenuto diversi primi posti in concorsi letterari, finalista in «Poesia di Strada» 2012 e segnalazioni di merito tra i quali «Le voci della Luna» 2010.

 

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CALENDARIO EVENTI FEBBRAIO 2018

 

CALENDARIO EVENTI FEBBRAIO 2018

 

feb-18 INIZIATIVA
venerdì 2 ore 18.00 presentazione del libro sul tema amianto La casa della giustizia perduta di Donata Milazzi. Relatrice Susanna Moscardini
mercoledì 7 Ore 20.00 Nell’ambito de Il Giardino della Poesia,  Invito con Gioco. Ospite Ada Crippa. Consumazione solidale € 8,00
venerdì 9 ore 18.30 inaugurazione dell’esposizione Opera muffa

fotografie di Daniela Zorzi, video installazione di Gabriele Costantini e Ernesto Schiralli, curatore Massimo Costantini (Narrative Movements – Italy). Termine: 18 febbraio 18.

sabato 10 ore 18.30 Presentazione del libro di poesie Ostriche a mezzogiorno di Rita Iacomino. Con Alessandro Quasimodo e Diana Battaggia. Commiato con aperitivo. Ingresso libero
mercoledì 14 ore 19.00 In occasione di San Valentino, spettacolo musicale S’impara ad amare. Canzoni sull’amore e altri eventi della vita. Voce:  Marzia Schenetti; testi originali di Gianfranco Domizi. Seguirà “aperiamorosa”, consumazione solidale € 8,00.
giovedì 15 ore 18.30 presentazione del libro di poesie La Corazza di Ettore di Guido Lopardo. Con la partecipazione di Hado Lyria; letture di Ottavio Tonti; accompagnamento musicale di Cosimo Lopardo.
mercoledì 21 Ore 18.30 L’AUTISMO NON È UNA MALATTIA. Presentazione del libro Miaooo! La mia vita a quattro… ops… due zampe – Autobiografia di una ragazza autistica ad alto funzionamento di Cristina Balzaretti e Thi Dung Giada Barzaghi
giovedì 22 Ore 18.00 Nell’ambito della rassegna “Capolavori nel mondo”, CABILIA (ALGERIA). La poesia dell’esilio: l’attualità di Si Mohand. Con Vermondo Brugnatelli, Rabah Djennadi e Baya Ferrah, a cura di Associazione Culturale Berbera
venerdì 23 Ore 18.00 “Poesie in divenire” laboratorio performativo di Marirosa Barbieri
sabato 24 ore.18.30 presentazione del libro L’autenticità dei santi di Andrea Marchesi. Con la partecipazione di Luigi Cannillo e Alessandra Paganardi.
martedì 27 Ore 18.30 Inaugurazione dell’esposizione personale di Mario Corrieri. Termine: 11 marzo 2018

 

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26 1 18 «La crudeltà dei deboli – premessa di un lager» di Luca Artioli

 

In occasione della Giornata della Memoria, presentazione del libro di poesie di Luca Artioli

La crudeltà dei deboli – premessa di un lager

(ed. la Vita Felice, 2016)

Diana Battaggia in dialogo con l’autore

 

Nota dell’autore

Sono ormai passati più di settant’anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e la storia sta lentamente accogliendo tra le sue braccia anche gli ultimi protagonisti di quel periodo, dove l’uomo ha saputo dimostrare quanto possa essere violento e abominevole contro se stesso. Quando non ci saranno più testimoni che potranno raccontare direttamente ciò che è avvenuto, inizierà a emergerne il mito e i fatti potranno essere manipolati non appena le loro voci saranno sufficientemente lontane.
La sacralizzazione, infatti, porta spesso con sé un inganno, quello di svuotare di senso l’evento per sostituirlo con un rituale, con un ricordo facilmente strumentalizzabile dalla politica, così come dai mass media.
Che fare allora, se ricordare non basta?
Quale approccio può ritenersi corretto qualora si voglia affrontare tematiche afferenti al nazismo come l’eugenetica e l’eutanasia, senza inciampare nella facile retorica?
La chiave interpretativa, a mio modo di vedere, sta nel sollecitare il lettore affinché possa compiere un’analisi interiore completa, partendo innanzitutto dal restituire alla valenza storiografica dei fatti il suo ruolo imprescindibile e, successivamente, accettare la verità che quella stessa storia ci appartiene.
Riconoscersi, dunque, non soltanto ricordare.
Riconoscere che tutti noi siamo accomunati da un’identità collettiva, dolente o nolente, che ha commesso ignobili efferatezze, sebbene non risultiamo esserne i diretti colpevoli.
È quindi questo l’intento con cui ho deciso di dare alle stampe il libro: consegnare al lettore uno strumento che abbia la velleità di scuoterne la coscienza, che possa invitarlo ad assumere una posizione responsabile, stimolandolo a promuovere una propria rielaborazione critica.
Mettere a nudo le contraddizioni che resero possibile quanto accaduto, infatti, potrebbe aiutarci a evitare che, un giorno non troppo lontano, questo avvenga nuovamente.
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