28 2 2020 ANNULLATO Entrati dentro: non sarai più solo [Psicofisioterapia con Antonia Mirarchi]

 

venerdì 28 febbraio 2020 – ore 18.30

Entrati dentro: non sarai più solo

narrazione sulla possibilità di entrarsi dentro per esplorare chi è codesto IO che dichiara: “SONO”

Incontro a cura di

Antonia Mirarchi

(psicologa e fisioterapista) creatrice del metodo “psicofisioterapia”[*]

Ingresso libero.

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Un  “lavoro” su di sé in relazione ai contesti più prossimi e a quelli più lontani e misteriosi avvia un dialogo capace di favorire il ritrovamento di un’autenticità e una concretezza dell’ESSERE, che quand’anche non fosse verità, è comunque sostanza, e movimento creativo in grado di promuovere salute e felicità, e di produrre senso.

[*] La Psicofisioterapia mira all’integrazione di corpo e mente, e al superamento di sintomatologie e percezioni psicofisiche che generano dolore, tensione, stress.

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25 2 2020 ANNULLATO Salotto Letterario a Casa Merini. Una brezza di rinnovamento gestita da giovani universitari.

EVENTO ANNULATO – da IL GIORNO https://www.ilgiorno.it/cronaca/coronavirus-universita-chiuse-1.5042207

Da lunedì 24 febbraio a sabato 29 febbraio le università della Lombardia che aderiscono alla Conferenza dei Rettori delle università italiane (Crui) chiuderanno al pubblico per l’emergenza coronavirus. Ad annunciare questa decisone il Rettore dell’Università di Bergamo Remo Morzenti Pellegrini, che attualmente presiede la Conferenza dei Rettori lombardi. In totale sono 14 gli atenei della Lombardia coinvolti: Statale, Cattolica, Politecnico, San Raffaele, Bocconi, Iulm, Humanitas, Bicocca a Milano; “Carlo Cattaneo” a Castellanza, le l’Università di Pavia, Brescia Bergamo, la Iuss di Pavia e l’Università dell’Insubria che ha sedi a Varese e Como.

 

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martedì 25 febbario 2020 – Ore 18.30

Nasce il Salotto Letterario a Casa Merini. Una brezza di rinnovamento gestita da giovani universitari.

Nell’ambito del Salotto Letterario a Casa Merini, guidati da un gruppo di giovani universitari, discuteremo uno dei temi che più anima il dialogo costruttivo: il cambiamento.

“Ogni momento è un nuovo inizio”  recita una citazione di T. S. Eliot. È proprio sulla base di questa riflessione che, attraverso l’utilizzo di spunti tratti dalla letteratura e dalla poesia, affronteremo il tema del cambiamento sotto vari punti di vista per animare un confronto creativo e proficuo sulle varie prospettive che ciascuno di noi ha in merito al “cambiare”.

Tutti gli interessati sono invitati a portare con sé spunti di riflessioni letterari dei più vari per poter discutere il tema insieme al gruppo e  trasformare questo Salotto in un momento di coesione ed aggregazione per tutti i partecipanti.

Ingresso libero

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22 2 2020 MANGO: tutte le poesie

 

sabato 22 febbraio 2020 – ore 18.15

MANGO: tutte le poesie

Un incontro per parlare del cantautore lucano, delle sue canzoni, della sua vocalità e della sua opera poetica.

Con Laura Valente (moglie di Mango e musicista), Annarita Briganti (scrittrice e giornalista), Federica Rapini (edizioni Pendragon), Lucio Nardi (magistrato).

 

Ingresso libero

 

Questo volume contiene, oltre alle due raccolte di poesie che Mango ha pubblicato con le Edizioni Pendragon nel 2004 (Nel malamente mondo non ti trovo) e nel 2007 (Di quanto stupore), anche una terza raccolta inedita, “I gelsi ignoranti”, che l’artista aveva appena ultimato e stava per consegnare alle stampe. Riunire in un unico libro le tre raccolte nasce dall’esigenza di rendere nuovamente disponibili ai lettori i primi due testi, oggi andati esauriti, e nel contempo rispettare la volontà dell’autore (prematuramente scomparso nel 2014), facendo uscire il suo terzo libro, da lui redatto e ultimato in via definitiva. Questa trilogia, curata dalla moglie e dai figli, offre quindi ai lettori l’intera produzione poetica di un poliedrico artista che sa far vibrare le corde più nascoste dell’anima, non solo con la sua voce e la sua musica, ma anche con la scrittura, che, usata con sapienza, rispetto e profonda lucidità intellettuale, diventa riflessione sul senso della vita, pietra da scagliare, carezza d’amore.

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21 2 2020 Margherita Di Marco con “Dove nasconde gli occhi il cielo?” [poesia]

21 febbraio 2020 – Ore 18.30

Presentazione del libroopera prima poesia

Dove nasconde gli occhi il cielo?

di Margherita Di Marco.

Fotografie di Pasquale Tarquini.

(Arsenio Edizioni, Martinsicuro (TE) 2019)

Con l’autrice: Valeria Di Felice e Marina Montuori.

Ingresso libero.

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Margherita è una persona solare, ironica, empatica, culturalmente e civilmente impegnata che riceve in sorte di affrontare una prova esistenziale dura e difficile: la scomparsa, dopo lunga malattia, del suo compagno, il fotografo Pasquale Tarquini, con il quale ha condiviso anche un lungo sodalizio artistico e la stessa fondazione della sua compagnia teatrale a Gulianova.

Di qui l’urgenza di sciogliere quel nodo esistenziale e di tradurlo in qualcosa di condivisibile, come a teatro, del resto, per tentare una catarsi personale che può farsi collettiva. Attraverso la parola il dolore si distanzia, la tenerezza può tradursi in stupore, l’io riconosce ed apprezza i doni dell’amore ricevuto e li enuncia, nominando i ricordi e le emozioni, in quel febbrile intreccio di tenerezza e rimpianto che sempre si accompagna alla perdita di una persona amata.

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Margherita Di Marco nasce a Giulianova (TE). Attrice e docente teatrale. Attiva in diversi progetti nel sociale e di impegno civile attraverso il teatro. Scrive le drammaturgie dei suoi spettacoli e quelli della Compagnia dei Merli Bianchi di cui è co-fondatrice (2009). Ne è un esempio lo spettacolo Rosetta Malaspina, rappresentato in varie città, tra cui Palermo, Cinisi (PA), Reggio Calabria, Caulonia (RC), Marsciano, Araxa (Brasile) e Vienna.

Pasquale Tarquini nasce a Montesilvano (PE). Co-fondatore della Compagnia dei Merli Bianchi (2009).  Nei suoi scatti predilige il bianco e nero per il teatro e colori accesi per i riflessi d’acqua che ha inseguito e immortalato in Italia e all’estero. Mostre fotografiche: What’s art inside? (2011), Riflessi di Luce (2012), Corteccia (2017).

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19 2 2020 serata dedicata alla poesia di Piero Tanca, in memoriam

mercoledì 19 febbraio 2020 – ore 20.00

 “… essere la voce di Piero…”

serata dedicata alla poesia di

Piero Tanca

un poeta, uno studioso, un uomo, recentemente scomparso.

A cura degli amici poeti.

Ingresso libero

 

Piero Tanca nasce l’8 dicembre 1950 a Milano. Si laurea presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano dove collabora successivamente alle attività del Laboratorio di Analisi e Metodologie Storiche del  Dipartimento di Conservazione delle Risorse Architettoniche ed Ambientali. I suoi articoli compaiono  sulle pagine di Artecontro , per espresso desiderio del suo Direttore Mario De Micheli. Inizia la sua produzione storica e critica sotto testate specialistiche e non : “Alfabeta” “Modo” “Ex Libris” “L’Unità” e soprattutto “Casabella” di cui è redattore sotto la direzione di T.Maldonado’.  E’ curatore di mostre sull’architettura del Movimento Moderno, tenendo numerose conferenze. Già collaboratore al DAMS di Bologna sotto la direzione di Umberto Eco. Presenta sue  mostre di pittura e grafica (accolte nell’Archivio dei Beni Culturali della Regione Lombardia). E’ stato scenografo presso il “Rossini Opera Festival” di Pesaro. Con la sua produzione poetica e artistica ha partecipato,  in ambiti pubblici più allargati, alla “Notte Bianca” di Sanremo, a diverse edizioni di “BookCity”, al “Festival della Letteratura”di Milano (con una sua installazione poetica sonora). Nel 2014 con la produzione del documentario “Eat Me”, ha ricevuto il primo premio al “Milan Design Film Festival”. Ha collaborato a all’organizzazione di diversi eventi con la Galleria City Art di Milano. Le sue poesie sono comprese in diverse raccolte antologiche. Negli ultimi tre anni ha partecipato presso l’Impasse des Provinciales al Festival “Voix Vives” di Séte. E’ scomparso a causa di una improvvisa crisi cardiaca il 16/11/2019

 

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18 2 2020 Mostra di Alda Baglioni e Renata di Palma “INTERSPAZIO – dialogo tra realtà interiore ed esteriore”

martedì 18 febbraio 2020 – Ore 18.30

Inaugurazione della mostra di

Alda Baglioni e Renata di Palma

“INTERSPAZIO – dialogo tra realtà interiore ed esteriore”.

Due amiche artiste si confrontano con linguaggi diversi, tra passato e presente, tra attualità e storia, per esprimere il loro spazio interiore e scacciare le ombre dell’indifferenza.

Presentazione di Susanna Semenza– lettura poetica di Loredana Troschel.

[la mostra termina il 1.3.20]. Ingresso libero

ORARI

lunedì: chiuso
martedì: 10.00-13.00
mercoledì: 10.00-13.00 e 17.00-20.00
giovedì: 14.00-20.00
venerdì, sabato, domenica: 17.00-20.00

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Alda Baglioni, milanese di nascita, vive da diversi anni a Trento. Dopo la laurea in architettura al Politecnico di Milano e la professione nel settore urbanistico, Alda si dedica all’insegnamento dell’Arte nelle scuole medie e superiori del Trentino.
Dipingere è sempre stata una sua esigenza espressiva come anche la poesia studiata con il poeta trentino Renzo Francescotti. I suoi pittori di riferimento sono: Van Gogh, Modigliani, Picasso, Andy Warhol. Grande appassionata della Settima Arte, il cinema, che costantemente viene seguito da lei come esperta giornalista/pubblicista e critica cinematografica.
A Trento Alda frequenta per anni il “Gruppo Arti Visuali” di Trento dove apprende la tecnica dell’incisione dal maestro Mariano Fracalossi. Il suo interesse poi si sposta al Gruppo “Amici dell’Arte” di Riva del Garda, con numerose mostre, collettive e non.
Tra i momenti salienti del suo percorso artistico l’incontro e la frequentazione con Minjung Kim, famosa artista e calligrafa di origine coreana. Dagli ideogrammi alla ricerca sulla scrittura, alle varie tecniche per sperimentare, l’attenzione si ferma al cosiddetto “assemblage o combine painting”.
Con il collage parole, simboli, immagini, disegni, oggetti riciclati acquistano nuove forme.
Tra pubblicità, documenti reali e del suo personale vissuto, vengono messe in luce problematiche di sostenibilità ecologica e disagio sociale.
Numerose le partecipazioni a mostre personali e collettive tra Milano, Trieste, Duino, Trento, Treviso, Canale di Tenno, Riva del Garda, Rovereto, Bolzano, Castellaro Lagusello, Ala.

Renata di Palma. Nata a Milano, vive a Trento da molti anni.
Deve la sua formazione accademica a validi e stimati artisti insegnanti, che ha incontrato nel corso degli anni. Ha organizzato eventi  e partecipato a numerose mostre in Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna,Roma.
Le sue tecniche  preferite sono il disegno e l’acquarello, ma anche installazioni con materiale di recupero e oggetti di uso quotidiano.
La sua è pittura figurativa, i soggetti prediletti sono particolari di antichi edifici, porte, finestre, passaggi e anfratti, ma anche aspetti della natura, alberi, tronchi, rami contorti, foglie e sassi, tutto quello che evoca una storia, una vita, un passato, anche solo immaginato o sognato.
Ha progettato nel 2007 con la sezione didattica del MART di Rovereto un laboratorio di affresco per la scuola primaria e nel 2016/2017 un murale presso la scuola in cui insegnava.
É stata socia  dal 2012 al 2017 del Gruppo Acquarellisti Trentini GAT, partecipando ad annuali mostre collettive organizzate dal gruppo in Trentino.
É presidente dal 2013 dell’Associazione ARRT, Artisti Riuniti Rovereto Trento, che si occupa di arti performative e visuali.

 

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16 2 2020 TAM TAM BUM BUM numero speciale dedicato al popolo curdo

domenica 16 febbraio 2020 – ore 17.30

Presentazione della librorivista internazionale di Poesia

«TAM TAM BUM BUM»

numero speciale dedicato al popolo curdo, in particolare alle popolazioni della Siria del Nord del Rojava.

a cura del collettivo composto da Antje Stehn Bruno Rullo  Elisa Longo Enrico Ratti Barbara Bonazzi Mauro Toffetti Agnese Coppola

a seguire Reading e open mic autori.

Ingresso libero

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15 2 2020 Annibale Gagliani con «Romanzo caporale»

15 febbraio 2020 – Ore 18.00

“Romanzo caporale”

di Annibale Gagliani

(IQdB Edizioni)

sbarca alla Casa delle Arti Spazio Alda Merini di Milano in via Magolfa, 32. La presentazione-dibattito è organizzata in collaborazione con l’associazione onlus “ALA Milano”, che si occupa di tutela della salute, inclusione sociale, lotta alle discriminazioni e cooperazione sia sul territorio nazionale che internazionale. Dialogheranno con l’autore Vincenzo Cristiano, presidente di ALA Milano, e Chiara Evangelista, poetessa e critica letteraria del blog di poesia del Corriere della Sera. Attese a partecipare al dibattito le autorità locali, l’evento è gratuito e aperto a tutti.

 

Comunicato stampa

ROMANZO CAPORALE

DI ANNIBALE GAGLIANI

(I QUADERNI DEL BARDO DI STEFANO DONNO)

 

CON LA PREFAZIONE DI FABRIZIO PERONACI

CAPOSERVIZIO DELLA REDAZIONE ROMANA DEL «CORRIERE DELLA SERA»

 

CON LA POSTFAZIONE DI RAFFAELE GORGONI

STORICA FIRMA DELLA RAI

 

FOTO COPERTINA CURATA DA MASSIMO BIETTI

FOTOGRAFO INTERNAZIONALE PREMIATO DAL NATIONAL GEOGRAPHIC

 

FOTO CONTROCOPERTINA CURATA DA ANDREA STOMEO

VIDEO REPORTER DI TELERAMA

 

La fine dell’uomo nel caos italiano. Sulla terra vermiglia della Cava di Bauxite, a Otranto, il suicidio narra, attraverso il flusso di coscienza, la vita da cacciatore di lucciole del protagonista, che ricorda l’Alì dagli occhi azzurri di Pier Paolo Pasolini. Un condottiero possibile del Kenya, animato da due modelli filosofici: don Donato Panna e Thomas Sankara. La corruzione politica del suo Paese lo costringe a fuggire in Italia col sogno di costruire un avvenire di pace per la sua famiglia. La disumana navigazione sul Mediterraneo lo conduce in una terra intollerante, avvolta da buio impenetrabile. Ma lui, come Sisifo, porta il masso sopra la montagna. Diventa schiavo del caporalato, ma non s’arrende: sfida il Fattore C sedimentato tra le sinapsi della gente comune. La tragedia, dalla sequenza circolare, ha due insegnanti autorevoli: la storia e il dolore. Il giovane antieroe è l’effige più lucida dello stoicismo di Lucio Anneo Seneca.

Dalla prefazione di Fabrizio Peronaci: «In un tempo in cui le semplificazioni e il corrivo andare incontro agli umori malmostosi della piazza hanno un triste ma indiscusso sopravvento, guardare le cose attraverso gli occhi azzurri e i sensi in fibrillazione di un giovane sognatore africano può diventare operazione poetica e rivoluzionaria allo stesso tempo. Per la sua valenza conoscitiva, per l’umano calore che promana e per qualcosa di cui le classi governanti (italiane, europee, planetarie) dovrebbero farsi artefici veri, al di fuori e a prescindere dal mainstream: una cultura autentica dello scambio, del confronto e del comune sentirsi sotto lo stesso cielo, che azzeri distanze e diffidenze tra popoli e con esse tentazioni al comando e automatismi belligeranti. Il protagonista di “Romanzo caporale” – alter ego in versione nero ebano dell’autore e dei tanti perplessi e orgogliosi di essere minoranza, sulla questione migranti, all’ombra dello zeitgeist – ha un grande merito: modificare il punto di vista, sforzarsi di assumere una prospettiva africocentrica, ferma restando la consapevolezza che non è il luogo natio a dirimere ma il cuore e la passione, il sentimento della condivisione, lo stesso che orgogliosamente conduce nei paesi più poveri e disarmati quei paladini della dignità e della giustizia che sono i missionari, laici o con i voti poco importa. Come il sacerdote pugliese amico del ragazzo kenyota che si propone come leader di un movimento di liberazione politica e delle coscienze, ma finisce nel mirino della polizia locale ed è costretto alla fuga… La trama accende una luce dove prevale il buio dell’egoismo e della diffidenza. Dall’Africa all’Italia, dove “le cose erano cambiate drasticamente” ma la passione tra un uomo e una donna ha sempre lo stesso sapore, e “i baci profumano di ciliegia”, il viaggio di Annibale Gagliani racconta la violenza ottusa degli sfruttatori e l’indomabile istinto di fratellanza dei calpestati, la stolta ferocia della crescente intolleranza e la fiera dignità di chi accoglie e include, nel nome di una cristiana solidarietà e di un illuministico progresso della stirpe».

Dalla postfazione di Raffaele Gorgoni: «È il Cuore di tenebra della porta accanto […] le pagine di Annibale seguono, passo dopo passo, il doppio itinerario fisico e mentale di un migrante, con la precisione straziante di chi sa, in un mondo che si accanisce nel fingere di non sapere. Se l’abiezione del neocolonialismo è del tutto dispiegata nella sua macabra efficacia, la non sorpresa è che l’Europa si sta, in questo scorcio di millennio, ricongiungendo alla sua identità più degradata. Tutto quello che si riteneva sepolto per sempre sotto le macerie della Seconda Guerra Mondiale è più vivo che mai. […] L’Europa, l’altra Europa, quella che dopo gli orrori del nazismo, del fascismo, del franchismo e del salazarismo e di Vichy, scandì le retoriche del mai più, oggi balbetta la sua indignazione e incespica in ovvietà buonsensaie. Ma il migrante raccontato da Annibale Gagliani sa. Sa che non saranno i solidarismi pietistici e ancor meno il charity business a strappare l’Africa e il suo popolo in fuga alla miscela letale di neocolonialismo e insorgente razzismo che l’Occidente inietta nelle sue stesse vene. […] Gagliani racconta con cruda nettezza che l’ultimo domicilio conosciuto del migrante sono le estreme periferie degradate della metropoli o i tuguri e le bidonvilles dei lavoranti in agricoltura … meglio dire le vite nelle mani della criminalità organizzata in un caso o dei caporali nell’altro. Il caporalato è essenza dell’essenza di questa narrazione».

Dalla premessa del romanzo: «Il protagonista di questo libro – che ricorda somaticamente Alì dagli occhi azzurri, migrante dall’Africa all’Italia della poetica profezia di Pier Paolo Pasolini e che nella copertina donatami da Massimo Bietti acquista, seppur con tratti più innocenti, un’esattezza iconica – sfida il male, il suo concetto, la sua azione, i suoi servi. Cresciuto nelle viscere del Terzo Mondo, in Kenya, è orfano di madre ed educato all’arte, al rispetto e al sacrificio da un prete realmente esistito: il sandonacese Don Donato Panna. Il missionario pugliese, un’insegnante londinese, un medico proveniente da Lampedusa e il primo amore del protagonista, una volontaria di origine irlandese che idealmente riaccende i perché sulla scomparsa di Livia Romano, gli trasmetteranno una passione viscerale per la letteratura, per il cinema, per la musica e per la politica, che lo trasformerà in un leader possibile della sua nazione. Un destino avverso lo porterà verso l’Italia, patria della quale l’antieroe innominato (sarai tu lettore a dargli un nome) conosce la cultura, l’idioma e la generosità. Sarà inghiottito dal caos di un Paese piombato in un’ignoranza impenetrabile, ma riuscirà a stabilire un contatto valoroso con i buoni, che si concretizzerà in uno scambio di tradizioni, parabole e iperbole dell’Africa, dell’Occidente e del Salento».

 

Annibale Gagliani nasce il 4 ottobre 1992 a Mesagne (BR), originario di San Donaci (BR). Professore di lettere nella scuola superiore, giornalista iscritto all’elenco dei pubblicisti della Puglia, saggista e scrittore associato Siae, ricercatore membro della Canadian Association for Italian Studies. Laureato con lode in Lettere Moderne all’Università del Salento di Lecce, è tra i vincitori del II Master in giornalismo 3.0 di Nuovevoci Network, a Napoli. Specializzato in insegnamento della lingua e della cultura italiana agli stranieri all’Università Tor Vergata di Roma, ha collaborato con il Co.Re.Com, la Regione Puglia e l’Unisalento per un progetto di ricerca sulle minoranze linguistiche in Puglia. Ha collaborato con blog, siti ed innumerevoli testate, tra le quali «Lecce Cronaca», «Il Nuovo Quotidiano di Puglia» e «L’Intellettuale Dissidente». Tra i suoi racconti d’impegno civile, si ricorda La vita è un viaggio favoloso, vincitore del premio della critica nella III edizione del concorso letterario nazionale Fuori dal cassetto. Tra i suoi articoli scientifici immersi in volumi o riviste si ricordano: La trattativa Mattei-Rockefeller, pubblicato in un volume curato dalla Fondazione Mattei insieme all’Università di Catania e alla rivista «Il Mediterraneo»; Struttura e linguaggi del primo romanzo musicale d’Italia, Storia di un impiegato per «I Quaderni di Italianistica» dell’Università di Toronto. Nel 2018 ha pubblicato il saggio Impegno e disincanto in Pasolini, De André, Gaber e R. Gaetano e l’e-book Ground zero con IQdB Edizioni. Romanzo caporale è il suo terzo lavoro editoriale. I suoi modelli intellettuali sono Pier Paolo Pasolini, Albert Camus, Leonardo Sciascia ed Eugenio Montale.

 

Info link – http://www.iquadernidelbardoedizioni.it/

iQdB edizioni di Stefano Donno (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)

Sede Legale e Redazione: Via S. Simone 74 – 73107 Sannicola (LE)

Mail – iquadernidelbardoed@libero.it  /  Info Link – http://www.iquadernidelbardoedizioni.it/

 

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13 2 2020 Aspettando San Valentino – SINGLES – Compagnia teatrale Maskere

giovedì 13 febbraio 2020 – ore 20.30

Aspettando San Valentino

“SINGLES”

commedia brillante della Compagnia teatrale Maskere.

Contributo all’ingresso € 8,00 – prenotazioni a info@lacasadelleartiste.it 

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commedia brillante scritta da Rodolphe Sand e David Talbot

adattamento libero di Marco Tosi

A calcare la scena sono tre soli attori, tre amici single protagonisti di una commedia simpatica e ironica, ma, a tratti, sottilmente amara. Giuliana, buffa bibliotecaria, Antonia, sedicente donna in carriera e Antonio, cugino di Antonia, timido nerd.

Ad accomunarli un’unica caratteristica: single per scelta o per destino.

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